L'ignorante

Sindacare stanca

tutto sembra senza limite

SPARAGLI PIERO, SPARAGLI ORA

fanculo il PIL

Long live the nerds

Ricordati che devi morire !!!

Ragazzacci indisciplinati :-)

Fonte "La Repubblica"

"Sì, volevamo che Bonanni non parlasse" Su Facebook solidarietà alla figlia del pm denunciata: "Meglio antidemocratici"
Uno dei leader di Askatasuna: "Molti operai ci hanno inviato messaggi di approvazione"

 
MEO PONTE

"Quello che volevamo lo abbiamo ottenuto. Il nostro obiettivo non era la festa del Pd. Volevamo impedire a Bonanni di parlare e ci siamo riusciti...". Il day after dell'aggressione al segretario generale della Cisl per l'antagonismo torinese è un giorno di festa. Difficile dar loro torto dato che con il semplice lancio di un fumogeno si sono guadagnati la vetrina delle prime pagine dei giornali e le aperture dei tg nazionali. Gianluca Pittavino, voce di radio Black Out e uno dei leader di Askatasuna, si è alzato di buon'ora ieri per leggere i resoconti dei cronisti e dice soddisfatto: "Tutti condannano la nostra azione ma a me personalmente sono arrivati tanti messaggi di approvazione. Non dai piani del sindacato, è scontato. Da semplici operai, da gente che non ce la fa più a tirare avanti e che ogni giorno vede smantellare diritti acquisiti negli anni con grandi lotte. Per questo il nostro prossimo passo saranno volantinaggi a Mirafiori e all'Iveco. Lì c'è gente che vuole conoscere le nostre posizioni".
Pittavino c'era a contestare Bonanni e ora spiega. "C'erano anche dei docenti precari, operai in mobilità, gente che non c'entra nulla con Askatasuna. D'altronde quella festa è ormai la fiera della contestazione. Ci sono andati i "grillini" a protestare, poi i richiedenti del permesso di asilo e persino il popolo viola. Noi abbiamo scelto di andarci il giorno dopo la dichiarazione di Federmeccanica con cui ha disdetto il contratto dei metalmeccanici. Avevamo un solo obiettivo: impedire a Bonanni di parlare. Lo scontro ormai è radicalizzato e per questo tanta gente è con noi. Ha ragione Chiamparino, uno di cui non condivido una sola parola, quando dice che in politica si torna a ragionare in termini di amico o nemico. Noi la pensiamo esattamente così. Ci sono gli amici e i nemici...".
In realtà accanto a tanta soddisfazione si affianca l'ombra della preoccupazione. La più preoccupata sarebbe Rubina Affronte, diventata "l'eroina" del Bonanni Day, con il lancio del fumogeno che ha bruciato il giubbotto del segretario della Cisl. Le telecamere delle tv presenti al dibattito hanno immortalato il suo gesto. E se sul suo sito su Facebook accanto alle foto che la ritraggono spensierata sulle spiagge della Sardegna sono comparsi tanti messaggi di stima ("Bonanni, chi semina vento raccoglie tempesta" ha scritto Vincenzo, "Meglio antidemocratici che servi" ha aggiunto Floriana mentre Luca è più esplicito "Io sono antidemocratico") chi la conosce bene ammette che tanta notorietà l'ha infastidita. In più, essendo figlia di un magistrato in servizio a Prato che non ha nascosto il suo imbarazzo per quanto accaduto, sa bene che una denuncia per lancio di oggetti pericolosi, danneggiamento aggravato e accensioni pericolose non è uno scherzo. Come lo sanno anche il resto degli antagonisti che non hanno dimenticato i giorni del G8 universitario chiusi da una raffica di arresti. Per questo Rubina ora è protetta dai compagni di Askatasuna (lei, venuta a studiare psicologia a Torino, è da tempo legata a Fabio Benintende, uno dei leader del centro sociale di corso Regina Margherita) che dicono: "Il personalismo è peggio di una condanna da parte della giustizia". Ben consci però che l'ultima parola spetta poi al tribunale.

(10 settembre 2010) © Riproduzione riservata

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