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Il drago di Longwitton

Post n°1032 pubblicato il 25 Marzo 2014 da galatolomariuccia
 

 

In Inghilterra,in un bosco non lontano dal villaggio di Longwitton usciva zampillando tra l'erba soffice, una sorgente di acqua purissima. Il re vi fece fare tre pozzi e negli anni erano talmente diventati famosi che anche dalla vicina Scozia , la gente si spostava per bere quell'acqua e si racconta ancora oggi che possa curare molte malattie a uomini e animali.

Un giorno un contadino intento a far abbeverare le sue bestie trovò vicino ai pozzi un drago gigantesco il quale , per sostenersi dall'immenso peso, aveva arrotolato la coda attorno a un albero. Esso faceva un rumore incredibile con la bocca;tenendo  la testa infilata nel pozzo  lappava l’acqua proprio come un lupo.

-Ah,dopo tutto questo fuoco è proprio quello che mi ci vuole- disse fra sé e sé il drago e giù a ingoiare acqua a litri.Quell'acqua gli piaceva molto,era zuccherina e aveva le bollicine che gli facevano pizzicar il naso.

Ma qualcosa lo disturbò. Forse il belare delle pecore e quando  si accorse di essere osservato,ZACCHETE... scomparve!

Nascosto tra gli alberi c'era  un  giovane contadino che non aveva mai visto nulla di simile. Impaurito,  capì  che il Drago era solo diventato invisibile. Egli sentiva il rumore di foglie secche calpestate e avvertiva sia il vapore che il soffio caldo del suo fiato. IL ragazzo, freddo dalla paura, riuscì a fuggire   e da quel giorno più nessuno osò andare a bere l’acqua ai pozzi .
Si raccontava che fosse un mostro spaventoso, con la pelle ruvida e squamosa , la schiena ben corazzata e ricoperta di spine molto appuntite e una lunga coda e due enormi ali e quando camminava , con le sue zampacce lasciava delle impronte così profonde che scalzava le radici e la pelle dura scrostava via la corteccia agli alberi.

Ben pochi al villaggio erano riusciti a vederlo ,esso aveva un udito infallibile e appena sentiva arrivar qualcuno ,dopo una botta secca a terra e una sventagliata alle foglie , diventava invisibile.
Il drago ,quando non volava qua e là per il cielo, se ne stava tranquillo nel bosco a bere quell'acqua buona e fresca e con la coda a guazzo . Ogni tanto gli uomini del villaggio si avventuravano ad attaccarlo ,ma esso si infuriava talmente che in men che non si dica: erano a terra decine di alberi fumanti abbattuti dalla sua furia e dalle fiamme della sua gola .
Il problema era che oramai il drago considerava i pozzi di sua proprietà e non permetteva a nessuno di avvicinarsi. I pozzi divennero perciò sporchi e furono invasi da insetti e da una incontrollata vegetazione che li nascondeva.

Un giorno giunse a Longwitton un cavaliere in cerca di avventure,specializzato proprio sulla cattura dei draghi: Ser Moscardo da Nuthangerhill.
- Qui c’è un drago spaventoso, signore, – lo informarono subito gli abitanti del paese – e saremmo ben lieti se lei riuscisse a sbarazzarcene, ma è capace di diventare invisibile e non riusciamo mai ad assestargli una bella mazzata sul capo.
- Vi libererò io!- rispose il cavaliere sicuro di sé – Domattina indosserò la mia corazza antidrago,e gli darò battaglia, a quella stufa volante!

Così il mattino dopo si passò sugli occhi un unguento magico che aveva avuto in dono durante i suoi viaggi e si diresse verso il bosco,alle sorgenti.
Il drago giaceva spaparacchiato accanto a uno dei pozzi, con un occhio semichiuso, quando sentì il rumore degli zoccoli del cavallo del cavaliere. Rizzò subito le orecchie ,sgranò gli occhi e :

dadan ...sfoderò gli artigli. Poi, sicuro della propria invisibilità, si lanciò all’attacco.
Il cavaliere lo aspettava, pronto. Il drago lanciò all'aria qualche colpo con le zampe ma il cavaliere, veloce, gli affondò la spada in un fianco. La belva grugnì di dolore e indietreggiò, mettendosi a difesa dei pozzi, pronto però a scagliarsi con la forza che gli rimaneva contro il cavaliere Moscardo .
Continuarono a combattere tutto il giorno ma, per quanto tremendi fossero i colpi inflittogli dal cavaliere , il drago non perdeva mai la forza e come per magia le ferite si cicatrizzavano in pochi attimi.
Al calar del sole il cavaliere se ne andò, distrutto e con le braccia dolenti, ma ben deciso a riprendere la lotta l’indomani.

Il giorno dopo stessa musica. Nonostante le mille ferite ,tagli e botte, alla fine della giornata il drago era forte come al mattino e di nuovo il cavaliere fu costretto anche per quella sera a ritirarsi.
- Non mi do per vinto e proverò finché avrò forza – disse. – Quel malefico drago deve avere qualche potere magico di cui non mi sono accorto. Domani sarò più astuto e userò più gli occhi che le braccia e PATAPUM ,cascò addormentato su un giaciglio di foglie.
Così il mattino dopo il cavaliere,tutto pimpante, attaccò per la terza volta il drago. Ma questa volta tenne gli occhi ben aperti e finalmente si accorse che questo non si allontanava mai dai pozzi, anzi si metteva in modo da tenere sempre la punta della coda immersa nell’acqua.
- Ah, ecco quale è il tuo segreto,malandrino di un furbacchione di un dragoncello! – pensò il cavaliere.-E' l'acqua che ti dà tutta questa forza da vendere,ma ti sconfiggerò!-
Così da prode che era, scese dal suo cavallo sguainando la spada e assalì il drago, a piedi, punzecchiandolo qua e là, finché la bestia infuriata gli saltò addosso sputando ardenti lingue di fuoco e ruggendo. Allora Moscardo indietreggiò, combattendo debolmente e facendo credere al mostro di essere ormai vinto ed esausto; in questo modo, a poco a poco lo attirò lontano dai pozzi di acqua . Poi, balzando a cavallo all’improvviso, aggirò il drago e si mise tra lui e l’acqua.
La belva, rendendosi conto di essere stato ingannato, lottò con tutte le sue forze per tornare vicino ai pozzi la cui acqua gli dava la forza. Ma il cavaliere, che ormai lo aveva in pugno, continuò a colpirlo,ed infierì più che mai sulla coda, recidendogliela un pezzo e togliendogli l'equilibrio,finché esso cadde con le zampe all'insù, immobile.
La notizia della sconfitta del drago fece il giro delle contee e in men che non si dica gli araldi del re lo annunciarono in ogni dove con squilli di trombe; si organizzò una gran festa e gli abitanti del villaggio fecero una profonda buca e vi seppellirono il loro nemico e sopra vi fecero scorrer un bel ruscello. Poi ripulirono i pozzi e resero di nuovo l'acqua pura e benefica e tutto ritornò finalmente alla normalità.

 (leggenda Inglese)

 

rielaborata da Zia Mariù 2014

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