![Foto di zia1assunta](getmedia.php?%5Borez.jgm%7DKg%60w_gh%7De%7C%60%3B-8156%3D5%27%3F8081k%25iied-otakdqwcqxkz%2725%27%3A%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col%05j%23)
Dopo gli incidenti successi a Roma avevo pensato di scrivere tante cose poi ho ricordato questa lettera scritta questa estate in occasione del Roma Pride.
Signor Presidente Berlusconi,
terminato da poco il Roma Pride 2009 Lei, con uno straordinario tempismo e celiando con i fotografi, ha affermato: "Mi hanno detto di tutto, ci manca solo che mi dicano che sono gay..." Con tale affermazione Lei, come molti altri politici, lascia intendere che essere gay sia qualcosa di brutto e sconveniente, incoraggiando, seppur indirettamente, chi i gay li picchia.Io sono gay e sono fiero di esserlo: da cinque anni vivo con il mio compagno e insieme siamo iscritti nel Registro delle coppie di fatto del nostro comune di residenza. Purtroppo dobbiamo accontentarci delle briciole perché mentre alla maggior parte dei cittadini - Lei compreso - è permesso di sposarsi e divorziare e ri-sposarsi e ri-divorziare (e, al contempo, difendere i valori cristiani della famiglia) a noi viene concesso poco, anzi niente, perché noi, secondo voi, siamo sconvenienti. Non voglio ora ripetere le argomentazioni che da anni portiamo avanti, ma vorrei rassicurarLa, signor Presidente, di stare tranquillo: non Le diranno mai che è gay, perché noi gay siamo di una pasta diversa. E questa volta il termine diverso è usato con orgoglio.Nel salutarLa, lo faccio prendendo in prestito le parole del film Mater Natura (che Le consiglio di vedere): noi gay esistevamo prima di Lei e nonostante Lei (e il Suo ministro per le pari opportunità) continueremo ad esistere.
Con orgoglio
Robo
Siamo proprio di un'altra pasta
Inviato da: AriWeb
il 30/10/2020 alle 20:36
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il 30/10/2020 alle 19:45
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il 30/10/2020 alle 18:44
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il 29/10/2020 alle 21:29
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il 29/10/2020 alle 16:24