DIFENDIAMO GIOACCHINO GENCHI DAGLI ATTACCHI DI BERLUSCONI GENCHI NON HA INTERCETTATO NESSUNO HA ELABORATO PER CONTO DI TRIBUNALI (con regolari decisioni)
i tabulati di telefonate di migliaia di criminali e li ha fatti condannare, come decine di sentenze hanno riconosciuto.
Non perdonano a Genchi di aver scoperto troppe cose.
per esempio 2 telefonate fatte da mafiosi alla sede dei servizi di Palermo alcuni mesi prima che Borsellino saltase in aria
Uno di questi mafiosi fu coinvolto nella stesa strage
Genchi ha collaborato con De Magistris mettendo in evidenza i legami "solidali" tra Saladino (compagnia delle opere) deputati di alleanza nazionale e mastella.
sarebbe bello sapere se questi legami sono penalmente rilevanti o no, ma il parlamento non ha permesso l'uso delle intercettazioni.
Quando Mori disse a Riccio: «Nel rapporto non citare Dell’Utri» (n.b. Mori è direttore dei servizi segreti, che dovrebbero tutelarci )
L’accusa del colonnello Riccio in aula ieri a Palermo. Dal dossier del collaboratore Ilardo risulta che tutti i mafiosi e su tutto il territorio nazionale avrebbero dovuto votare Forza Italia
PALERMO - Il generale Mori mi disse di non citare nel mio rapporto i nomi di tutti i politici, tra questi c’era anche Marcello Dell'Utri: una persona importante, molto vicina ai nostri ambienti. Se lo metto, pensai, succede il finimondo». È questa una delle dichiarazioni più pesanti fatte ieri davanti al tribunale di Palermo dal colonnello Michele Riccio, l'uomo che riuscì a infiltrare nel cuore di Cosa Nostra il mafioso Luigi Ilardo.
Pur senza ancora nominare Dell’Utri, Riccio aveva cominciato a rivelare le parti più scabrose delle confidenze di Ilardo fin dal 1996. «Tutti gli appartenenti alle varie organizzazioni mafiose nel territorio nazionale - scrisse in un rapporto - avrebbero dovuto votare Forza Italia. I vertici palermitani avevano stabilito un contatto con un esponente insospettabile di alto livello appartenente all'entourage di Berlusconi. In cambio Cosa Nostra si aspettava leggi a favore degli inquisiti e coperture per gli interessi economici». Chi era quel politico vicino a Berlusconi? Riccio qualche sospetto lo ebbe subito. Infatti, ha spiegato, chiese esplicitamente a Ilardo se si trattasse di Dell’Utri. La risposta fu: «Ma se lei le cose le sa, che me le chiede a fare?». Non lo mise per iscritto, e non solo per le pressioni dei superiori. Glielo chiese in modo esplicito l’infiltrato: «Ilardo - ha spiegato in aula - voleva fare le sue dichiarazioni a proposito dei politici direttamente ai giudici. Ufficialmente non era ancora un pentito e temeva che, se avesse fatto qualche nome pesante, avrebbe potuto rischiare la vita a causa di talpe istituzionali». Cosa che puntualmente accadde: il 10 maggio 1996, a Catania, due killer mai identificati lo uccisero. Così, nel processo in corso, è stato a Riccio a parlare del mondo politico. Estendendo il discorso ai rapporti dello stesso suo ex superiore: «In un'occasione - ha testimoniato - vidi un piatto d'argento e Mori mi disse che gli era stato regalato da Cesare Previti«. Ma, tra i fatti nuovi emersi nel processo, quello forse più imbarazzante per il generale Mori è connesso ai rapporti di suo fratello col gruppo Fininvest. Una storia vecchia e complicata. Era emersa per la prima volta nel corso delle indagini sui cosiddetti "mandanti esterni" delle stragi mafiose, procedimento poi archiviato nel quale erano indagati Berlusconi e Dell'Utri. In uno dei rapporti effettuati nel corso delle indagini, la Direzione investigativa antimafia parlava di un’azienda, la “CO.GE Spa”, della quale erano titolari due imprenditori coinvolti in affari di mafia, Filippo Salamone e Giovanni Miccichè. La stessa azienda, sottolineava ancora il rapporto della Dia, all’inizio degli anni Novanta era controllata dalla “Paolo Berlusconi Finanziaria Spa” e, tra i soci, c’era tale Giorgio Mori. Chi era costui? Mori ha sempre smentito che fosse suo parente. L’ha fatto sulla base di argomento in apparenza inoppugnabile: suo fratello si chiama Alberto e non Giorgio. Circostanza, questa, che sembrava aver chiuso definitivamente la questione. Invece, nel processo in corso, il colonnello Riccio l’ha clamorosamente riaperta. Ha detto infatti di aver saputo da una fonte autorevolissima (Giancarlo Foscale, prima amministratore delegato della Standa, poi vicepresidente della Fininvest) che il fratello di Mario Mori lavorava per l’azienda leader del gruppo Berlusconi. Non più un problema di nomi, dunque, ma un fatto sostanziale. Solo ieri il generale Mori ha ammesso che in effetti suo fratello Alberto, dunque quello vero, ha lavorato per la Fininvest, anche se solo fino al 1991. Se l’avesse detto spontaneamente, la questione si sarebbe chiarita subito per quello che, con tutta probabilità è: un errore materiale sul nome. Il fatto è che il generale Mori vuole tenere l’ambiente berlusconiano, e in particolare Dell’Utri, il più lontano possibile dalla sua persona. Era lui il capo del Sisde quando, nel 2002, il servizio segreto civile diffuse un rapporto che, a sorpresa, collocava dell’Utri e Previti tra le potenziali vittime di Cosa Nostra: questo perché, «al di là dell'effettivo coinvolgimento in affari di mafia» i due erano percepiti come “mascariati”, cioè compromessi, e quindi non difendibili presso l'opinione pubblica. Una testimonianza pesantissima. La descrizione dell’unico incontro tra Ilardo e il generale Mori fa rabbrividire. Secondo il colonnello Riccio, il mafioso infiltrato disse al capo del Ros dei carabinieri queste parole: «Certe cose che avvengono in Sicilia non sono Cosa Nostra ma sono poste in essere dalle istituzioni e voi lo sapete». Adesso quella frase, che Mori smentisce di aver mai sentito, è sotto la lente d'ingrandimento della magistratura. Ilardo non può più spiegarla. Ma forse aveva ragione Provenzano quando in un pizzino scriveva «Ci sono uomini che fanno più danno da morti che da vivi».
L'Unità, 10 gennaio 2009
PS qualche buontempone fa notare che riccio è stato condannato a 9 anni in primo grado nel 2007. già ma sta dicendo queste ed altre cose dal 1996 così come ha detto anche dell incontro con Taormina in cui Taormina gli chiese di non citare Dell Utri (aho ma tutti a proteggere don marcello , ma che ce l'ha d'oro?) cosa che sta dicendo da almeno 7 anni quella di Ilardo e la cattura di mori lo ha detto poco dopo i fatti si siano verificati
Mori denunciò Riccio per calunia, ma Ricio fu assolto perché i giudici gli credettero
non solo ma pensare di dire certe cose per avere un trattamento di favore, pensando di evitare guai in italia, E' DA FOLLI, come ben sa chi negli ultimi anni ha accusato la cricca berlusconide ed ha avuto solo guai e casini
in altre parole inventarsi ste cose, ripeterle per decine di volte in diverse sedi pensando di avere in cambio qualcosa di positivo (per esempiio pubblicità, notorietà, o, magari protezione da magistrati) è da matti, anche perché certi magistrati NON riescono a proteggere se stessi
MORI (ora direttore dei servizi segreti) CHIESE AL COLONNELLO RICCIO DI TOGLIERE DELL'UTRI TRA GLI AMICI DI COSA NOSTRA
DA animafiaduemila.
''Dell'Utri tolto dal rapporto''
9 gennaio 2009 Palermo. "Il generale Mario Mori mi disse di non inserire nel rapporto 'Grande Oriente' i nomi di tutti i politici citati dal confidente Luigi Ilardo. Tra questi c'era anche Marcello Dell'Utri: una persona importante, molto vicina ai nostri ambienti.
Io allora ritenni l'inserimento del suo nome un pericolo. Se lo metto, pensai, succede il finimondo". Lo ha detto oggi, rispondendo alle domande del pm Nino Di Matteo, il colonnello dell'Arma Michele Riccio, che ha concluso la sua deposizione nel processo per favoreggiamento aggravato a carico del generale Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu. Riccio, sentito come testimone assistito, ha specificato che Dell'Utri faceva parte dell' "area di riferimento nostra, dell'Arma", area di cui avrebbe fatto parte pure Silvio Berlusconi, e per chiarire il concetto ha sostenuto che entrambi "erano di casa nostra". Al presidente della IV sezione del Tribunale, Mario Fontana, che gli ha chiesto di essere più chiaro, il colonnello ha risposto citando le parole che gli avrebbe detto Mori: "Le 'guerre', loro (Berlusconi e Dell'Utri, ndr) le fanno per noi. Portate più pentiti e vedrete che i pentiti cadranno". Il senso sarebbe stato "combattere i pentiti" per agevolare Giulio Andreotti, sottoposto a un processo per mafia, lo scopo ultimo aiutare tutti gli altri imputati dello stesso reato, come Dell'Utri.
non c'è male dopo Contrada, numero tre dei servizi segreti. ora Mori... mori che dice queste cose(secono Riccio), certo non è imputato per mafia, ma il fatto è in sè grave, così come i colloqui con Ciancimino. Ed è grave che lui non voglia fare chiarezza.
Francamente non si riesce a capire eprchè Riccio dovrebbe mentire su una cosa che non potrà che portargli guai
non e' guerra tra procure: in realtà ministro, presidente repubblica e CSM fanno di tutto per fermare le inchieste contro Catanzaro
L’operazione è chiara e spudorata: intimidire la Procura di Salerno che sembra aver trovato le prove del complotto contro De Magistris e gabellare l’indagine sulle toghe calabro-lucane come una“lotta fra procure”, una guerra per bande che qualcuno* deve fermare per il bene di tutti.
E stabilire una volta per tutte che sui politici e i loro protettori non si indaga. Non c’è alcuna guerra per bande, almeno non da tutte le parti. I pm salernitani, competenti per legge sulle vicende giudiziarie di Catanzaro, sono stati investiti da denunce di e contro De Magistris. Hanno indagato per un anno, e alla fine non han trovato prove sulle denunce contro De Magistris, mentre le han trovate sui gravissimi fatti denunciati dal pm. Come la legge li obbliga a fare, hanno archiviato le prime e approfondito i secondi, indagando i magistrati calabresi sospettati e perquisendone gli uffici. Fin qui, tutto normale. Le anomalie sono accadute ieri: l’atto di insubordinazione del Pg di Catanzaro, che definisce “atto eversivo” un’indagine doverosa nei suoi uffici; gli avvisi di garanzia partiti da Catanzaro contro i pm di Salerno (Catanzaro non è competente su Salerno: lo è Napoli, le competenze incrociate sono abolite da 10 anni) e il contro-sequestro degli atti acquisiti dai salernitani; l’ispezione a piedi giunti del cosiddetto ministro Alfano, gravissima interferenza politica in un’inchiesta in corso. Insolita è anche la richiesta degli atti dal capo dello Stato. Si spera almeno che quelle carte inducano il Csm a mettere finalmente il naso nel vero scandalo: Salerno è il dito che indica la luna, ma la luna sta a Catanzaro.
UN ALTRO PASSO AVANTI VERSO LA ASSOLUZIONE FORZATA DI DON MARCELLO GRAZIE ALLA POTENZA POLITICA DI BERLUSCONI E LA PASSIVITA' DELLA SINISTRA
di Marco Travaglio dall ESPRESSO - 7 novembre 2008
Marcello Dell'Utri, è stato condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Per una coincidenza,
IL 30 ottobre, la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato rinviava al mittente la richiesta del gip di Palermo di autorizzare i giudici d'appello a usare una telefonata fra Dell'Utri e la sorella di un boss, Vito Roberto Palazzolo. Condannato al processo Pizza Connection (istruito da Falcone) per traffico di droga, Palazzolo vive da anni in Sudafrica, dov'è stato raggiunto da un'altra condanna in primo grado per mafia (9 anni anche a lui). La telefonata dimostra, secondo la Dda di Palermo, che "Dell'Utri accetta di incontrarsi con Palazzolo, uomo d'onore di Partinico allora latitante, tramite la sorella Sara". E "Palazzolo afferma di sapere con certezza che Dell'Utri ha rapporti risalenti con Cosa Nostra e sa dunque cosa fare. Utilizza la frase convenzionale: 'Non devi convertirlo, è già convertito'". A Cosa Nostra. Perché Palazzolo cerca Dell'Utri? Perché, tramite lui e "il Presidente" (Berlusconi), conta di "alleggerire la sua posizione processuale e ammorbidire le richieste di rogatoria e di estradizione" pendenti sul suo capo. La telefonata-clou è quella intercettata fra Dell'Utri e Sara Palazzolo (anche lei imputata per mafia) sull'utenza della donna il 26 giugno 2003. Ma per la legge Boato, incredibilmente approvata sei giorni prima, il 20 giugno 2003, la conversazione non può essere trascritta né usata senza il permesso del Senato. Ora, qualche ingenuo potrebbe pensare che Palazzo Madama abbia dato l'ok all'utilizzo del nastro: se non c'è nulla di grave, tanto meglio; in caso contrario, Schifani potrebbe chiedere le dimissioni del senatore che era pronto a incontrare un boss latitante. Invece no. La giunta, con la sola (e solita) eccezione del dipietrista Luigi Ligotti, ha proposto all'aula di rispedire al mittente la richiesta del gip, sostenendo che avrebbe dovuto inoltrarla la Corte d'appello. Peccato che la legge Boato parli inequivocabilmente di gip (art.6: ". il giudice per le indagini preliminari decide... e richiede l'autorizzazione delle Camere."). Così, grazie a un cavillo, la telefonata resterà un mistero per tutti: Senato, cittadini, giudici. A meno che non giunga una vibrante protesta del presidente Schifani. Ci contiamo?
CAPITE CHE STANNO PER BUTTARE NELLA SPAZZATURA UNA TELEFONATA TRA DELL UTRI E LA SORELlA DI UN BOSS, SUL MANDATO DEL BOSS STESSO?
PERO' HAI VOTATO UNO CHE FA PAGARE A NOI, (ANCHE A TE) I MILIARDi DI EURO DI DEBITO DELL'ALITALIA E REGALA LA PARTE SANA AI SUOI AMICI LIGRESTI E COMPANY
MA XCHE' CAXXO L'HAI VOTATO?
MA ITALIANO.... TI INCAZZI CON LA SINISTRA E POI
VOTI UNO CHE ti fa pagare I DEBITI DI alitalia(MILIADI DI EURO)
Siamo ottusi, non capiamo che BEN ALTRI sono i problemi che interessano gli italiani. Noi sempre a prendercela con questo Berlusconi , il conflitto di interessi (i conflitti di inteessi) la giustzia (distrutta) che palle !!!!!!!!!!!! non viceremo mai
l' antiberlusonismo non paga
già
ieri alla tv c'era la carfagna sulla rai sacconi
ma i deputati della sinistra NON ci possono andare perchè sono una parte plitica, mentre i ministri sono..... super partes scelti dagli angeli
la Carfagna a fare discorsi seri(?) ma come è brava ma come è seria
e così ancora una volta milioni (magari pochi, ma pochi milioni) si sono sbrodolati un peana alla carfagna
questa storia va avanti (in modi diversi) da circa 15 anni ( vi ricordate vianello , mondaini zanicchi che pronunciarono il loro endorsement nel 1994?)
ripeto da 15 anni in quasi tutte le reti (circa 5 o 6 su 7 a seconda delle stagioni) ad ogni ora del gionro
anche e SOPRATTUTTO nei programmi non di informazione (se no come parli a chi non segue la politica) 15 anni di bombardammento continuo e costante
con tgcom che interrompe film e telefilm arriva alle casalinghe e govani che non si informano di politica
propaganda in pillole a senso unico
A SENSO UNICO
ED IL CENTRO SINISTRA?
Cosa dice?
"CON BERLUSCONI SI DEVE DIALOGARE" MEDIASET è UNA RISORSA DEL PAESE ( Tanto controlla anche la rai)
non possiamo fare una legge che penalizzi mediaset (?????? e la legge non conta?)
magari c'è un ultimo debolissimo spiraglio, più morale che effettivo: rivendicare il diritto della minoranza di scegliere il presidente della commisione di viglianza....
NO ANCHE SU QUELLO SI CEDE A BERLUSOCNI
LUI DECIDE
E PIANGE CONTRO I CATTIVI
VELTRONI VOTERA' UN PREVITIANO (O SIMILE) ALLA CONSULTA E CERCHERA' DI CONVINVERE che ha vinto la democrazia
un altro passo verso al dittatura l ennesima mancanza di dignità
non dire, URLARLO NELE PIAZZE CHE BERLUSCONI NON PUO' SCEGLIERE I CANDIDATI DELLA MINORANZA NON PUO' E NON PUO' NEMMENO METTERE UN SUO AVVOCATO , UNO CHE HA DIFESO PREVITI, ALLA CONSULTA NON PUO' PERCHE' è palese conflitto di interessi
si tratta di dignità
si tratta di applicare la legge
NON ELEMOSINARE FAVORI, MA CHEDERE CHE SI APPLICHINO I DIRITTI E LA LEGGE
DISSE "BORSELLINO E FALCONE HANNO UNA PROFESSIONALITA' PROSSIMA ALLO ZERO" DISSE CHE CERTI MORTI (GLI STESSI) LUI NON LI RISPETTA. CHE FALCONE HA LA FACCIA DA CACIOCAVALLO HA FATTO LIBERARE ED ASSOLVERE DECINE DI BOSS MAFIOSI
QUESTO E' CORRADO CARNEVALE
ORA POTRA' DIVENTARE PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE
GRAZIE AD UNA LEGGE VOLUTA DA CHI HA DETTO AGLI ITALIANI DI INTERPRETARE IL PENSIERO DI FALCONE
Era stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, ma la cassazione annullò la condanna di questo insigne membro della cassazione sostenendo PER LA PRIMA VOLTA che anche le dichiarazioni penalmente rilevanti dette in aula di consiglio NON potevano essere utilizzate: Così le presioni che lui aveva fatto in camera di consiglio furono cancellate.
Il fatto è che queste pressioni erano state fatte anche AL DI FUORI della camera di consiglio.
TRA I TAG HO MESSO ANCHE dELL'UTRI. Cosa c'entra? In autuno forse gli avvocati di dell'utri permetterano che ci sia la sentenza di appello. Comunque sia nei prossimi anni la sentenza arriverà in cassazione.
Volete ammettere, considerando i fatti emersi su Carnevale (quello che ha fatto liberare ed ha annullato le sentenze di decine di boss mafiosi, quello su cui, parola di mafiosi, si poteva contare) , ripeto volete ammettere come potrebbe essere più sereno Dell'utri?
Inviato da: boyofthetime
il 16/10/2009 alle 22:59
Inviato da: SteShout
il 07/02/2009 alle 19:11
Inviato da: ziggystardust10
il 06/12/2008 alle 18:09
Inviato da: marea14
il 05/12/2008 alle 23:21
Inviato da: ziggystardust10
il 03/12/2008 alle 18:08