Creato da sfogliatellaaa il 14/09/2007

Lo zingarello

Il blog dei trasfertisti

 

 

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Sei come la mia moto

Post n°12 pubblicato il 25 Settembre 2007 da sfogliatellaaa
 

Il titolo di questo post riporta al titolo di un brano, poco riuscito, di jovanotti.
La moto, strumento rapido ed agile della mobilità cittadina dei tempi moderni ha tanti pregi. Inutile ricordare la leggerezza e la libertà che le scene di Easy rider sanno richiamare. La moto, sia essa un plasticone dalle alte prestazioni, sia un concentrato di personali visioni di cosa due ruote devono rappresentare per l'uomo, detto anche custom bike, ha il dono di facilitare gli spostamenti nel caos del traffico cittadino con la poesia e la musicalità di un bicilindrico a V scoppiettante tra i finali a fish tale o tra i tanti cavalli di una scattante bike. I contro delle due ruote sono sotto gli occhi dei passanti che talvolta diventano i primi soccorritori, tra le fratture dello sfortunato centauro, tra i lividi e le escoreazioni del fortunato che riesce a rialzarsi sulle proprie gambe ed ha il privilegio di poterlo raccontare.
Corre un anno in questi giorni della scomparsa prematura di un trasfertista, ai più noto come Lamentino, per me resta sempre Vincenzo.
Qualsiasi sia la verità, non spetta a me dare sentenze sulla condotta di vita di Vincenzo. Ognuno percorre il viale della propria esistenza nel modo che crede. La mia esperienza con lui è di sincera e spassionata amicizia. Qualcuno potrà aggiungere ben altro, ma è questo il bello, ognuno vive la propria vita, fa esperienze, conoscenze, deduzioni ed acquisisce nozioni, stimoli, emozioni che inducono a meditare ma comunque a crescere.
Un anno fa la sua luce si è spenta, ma la sua amicizia no, quella non può essere cancellata da un crash con la moto. Ho conosciuto tanta gente con il mio lavoro e  questo è l'aspetto migliore. Condivido tante ore della mia giornata, tante crisi, tante paura, tante tensioni e questo rende i rapporti molto saldi.
Quando un collega diventa un amico?
Un collega diventa un amico quando smette di fare domande, le legge dai tuoi occhi.
Un collega diventa un amico quando è il primo a soccorrerti senza chiederti nulla.
Un collega diventa un amico quando sa darti un consiglio senza secondi fini, quando sa che custodisce segreti inviolabili.
Un collega diventa un amico quando, incontrandoti dopo tanto tempo, sembra non essere mai stato lontano più d'un palmo dal tuo culo.

Questo post è dedicato a Vincenzo, spesso a non più d'un palmo dal mio culo, ed a tutte le persoone che in questi anni hanno saputo accogliermi nelle loro giornate.

 
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