Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
Menu
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
« Crisi: Fmi Abbassa Stime... | Domani manifestazione di... » |
Corruzione, a Scarano promessi 2,5 mln, soldi a Beirut-verbale
ROMA (Reuters) - A monsignor Nunzio Scarano sarebbe stato promesso un compenso di 2,5 milioni di euro perché si adoperasse per fare rientrare in Italia dalla Svizzera 20 milioni di euro in contanti appartenenti, secondo gli inquirenti, a degli armatori salernitani suoi amici.
E' quanto emerge dal verbale dell'interrogatorio di garanzia - visto da Reuters - avvenuto lunedì primo luglio nel carcere di Regina Coeli, nel corso del quale l'alto prelato avrebbe precisato che il denaro dalla Svizzera è stato spostato a Beirut.
Secondo il verbale del gip di Roma Barbara Callari, di una settantina di pagine, Scarano avrebbe dovuto ricevere la somma a titolo di prestito: 1,5 milioni li avrebbe tenuti, mentre 1 milione sarebbe servito per la costruzione di una chiesetta.
Durante l'interrogatorio Scarano parlò poi della sua conoscenza con il broker finanziario Giovanni Carenzio, anche lui arrestato assieme al carabiniere Giovanni Maria Zito, all'epoca dei fatti in servizio presso il servizio d'intelligence Aisi.
DENARO TRASFERITO IN LIBANO
Secondo la versione del prelato, gli armatori Cesare e Paolo D'Amico gli avrebbero chiesto aiuto per fare rientrare il denaro dalla Svizzera.
Carenzio, secondo Scarano rivelatosi poi "bugiardo" e "aggressivo", avrebbe detto in seguito che il progetto non poteva andare in porto per contrasti con Zito.
Nell'interrogatorio, Scarano dice che fu lo stesso Zito a trasferire dalla Svizzera a Beirut una somma di denaro pari a 41 milioni di euro.
Gli armatori Paolo e Cesare D'Amico negano che il denaro al centro dell'indagine fosse il loro. Maurizio D'Amico non si è invece presentato dai magistrati. Tutti e tre sono stati iscritti nel registro degli indagati.
L'arresto di Scarano e degli altri due accusati rientra nell'ambito di un'indagine scaturita dalla più ampia inchiesta sullo Ior, la banca vaticana, condotta dalla procura capitolina.
Un'indagine interna avviata dalla banca vaticana dopo l'arresto del monsignore ha rilevato "evidenti mancanze", ha riferito la scorsa settimana una fonte.
Scarano, 61 anni, è stato recentemente sospeso dal ruolo di contabile dell'Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa). E' gi indagato a Salerno per il crack del Pastificio Amato.
Ora i magistrati lo accusano di corruzione e calunnia, mentre Zito e Carenzio sono indagati soltanto per corruzione. Nel primo interrogatorio il prelato, arrestato il 28 giugno, aveva comunque respinto le accuse.
Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: alexpix1975
il 27/07/2014 alle 01:17