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I miei Blog Amici
Stasera una cena al buio.
Un paio di ore vissute nel buio più completo, proprio un buio pesto.
In una stanza completamente buia siamo stati accompagnati ai tavoli, siamo stati serviti, abbiamo cenato senza vedere nulla di ciò che ci veniva offerto, abbiamo cercato di capire cosa stavamo mangiando, abbiamo bevuto, abbiamo parlato, abbiamo preso le mani dei nostri vicini di posto.
Ho rovesciato sia l'acqua che il vino, ho infilato una mano nel brasato, ho messo in bocca delle forchettate "a vuoto" di tagliatelle e.....approfittando del buio ho anche fatto qualche piccolo scherzo per ravvivare la serata che, peraltro, era già movimentata.
Tutto questo per seguire un percorso dedicato ai non vedenti e per rendermi conto di come vivono tutti i giorni.
Lo consiglio, se vi dovesse capitare l'occasione, fatelo.
Fa riflettere.
Zoe.
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....ragazzi, il web non è altro che la realtà. la vita di tutti i giorni, il REALE.
Possiamo utilizzarlo come la favoletta, come l'attimo di evasione...ma poi cosa ti rimane in mano se utilizzato in tale maniera?
Un pugno di mosche.
Teniamo bene i piedi saldi a terra.
ZOE.
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Fra poco inizierà l'autunno,
so che alla maggior parte dei miei amici non piace,
che dire......è la mia stagione preferita.
Iniziano a colorarsi meravigliosamente le foglie,
inizia quel periodo in cui ci si chiude un pò in se stessi,
si riflette,
e questo non è male.......
Godiamoci queste giornate di settembre,
io me le gusto appieno,
pensando all'inizio di autunno.
ZOE.
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E’ da qualche tempo che voglio scrivere questo post ma mi ritrovo a scrivere una pappardella che non finisce più….non è nel mio modo di essere, io sono più per “le poche parole che fanno riflettere”….però queste poche parole non mi sono balzate in testa fino ad oggi…..forse ci volevano un po’ di ferie ed un po’ di riposo mentale!
Da sempre seguo il blog oro.colato sugli anni 70/80 e con me, alcune persone della mia età…..perchè?
Innanzitutto mi piace troppo!
E poi rispondo per me: sono gli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, sono gli anni che hanno segnato il mio carattere ed il mio modo di pensare e di vivere.
Sono gli anni in cui ho vissuto i momenti più belli della mia vita ma allo stesso tempo sono gli anni in cui ho fatto gli errori più grossi…..vabbè negli anni 90/2000 ho rimediato a tutto, mi sono rimboccata le maniche DA SOLA e solo ora posso dire che poi alla fine non sono stati solo errori….. lo dimostra ad esempio chi nacque nel 1987 e che quest’anno si è laureato….il mio figliolo!
Che dire….la Zoe non aveva mai la terra sotto i piedi, ha sempre corso e fatto di testa sua…. Chissà se ha fatto bene o male….chissà!
ZOE.
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......il più piccolo potrà dire
"Ho trovato la mia libertà",
io potrò dire di avere trovato la mia.
GANDHI
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Due giorni vissuti provando le più svariate emozioni:
apprensione, nervosismo, pazienza, gioia, soddisfazione, amore, stanchezza.
Questo è ciò che ha comportato la laurea di mio figlio.
Bello, molto bello vivere con lui e con il suo progetto queste emozioni.
Bello, divertente e molto interessante vedere tutti gli altri ragazzi con i loro progetti, un andirivieni di prototipi che viaggiavano per tutto l'ateneo, frutto di un intenso lavoro.
Emozionante pensare a tutto l'ingegno adoperato e fonte di speranza per tutti noi genitori........ieri abbiamo potuto dire di non avere figli "bamboccioni" come proclamava un certo ministro..........
ZOE.
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Non è semplice capire l'abbinamento di questo video con le mie parole, lo so.
In questo esatto momento sta a significare la difficoltà che ho avuto nell'affrontare il rapporto genitore e figlio nel superamento di un ostacolo....più suo che mio....però alla fine superato.
Che dire....che anche stavolta abbiamo trovato la ricetta giusta per questa stagione e che non esiste la ricetta perfetta in questi casi.....non è come per il mio idolo cuoco Allan Bay....
....e direi di più, in ogni famiglia ci sarà una ricetta diversa e sarà quella perfetta ogni volta....
Concluderei dicendo che pian piano, passo dopo passo, lui starà trovando il menu giusto per la sua vita. Il tempo scorre inesorabilmente e sento che si sta avvicinando il momento in cui lui avrà una cucina tutta sua......
E vorrei anche aggiungere questo piccolo brano di una persona che è semplicissima e illuminante....tanto ormai l'avrete capito che io sono affascinata dalle persone semplici...e molto intelligenti.
"Vorrei che tu odiassi gli eroi, che odiassi la vita chiusa dentro l'attimo, e facessi invece progetti, tanti, volassi alto. Vorrebbe dire non essere attratti dalla fortuna che cambia la vita, dalla filosofia stolta dell'Enalotto.........Ho visto troppi eroi morire senza un senso, adolescenti che pensavano di farsi eroi e sono riusciti semplicemente a essere vittime."
VITTORINO ANDREOLI
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Leggo le tue parole
le rileggo
non mi capacito
penso
giusto, io penso
sono un essere dotato di cervello
qualche volta lo uso
e ti dico questa cosa
che le persone non sono pedine
da muovere a tuo piacimento
intorno a te
il mondo non gira intorno a te
l'opportunismo è la tua regola di vita
ma non la mia.
ZOE
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Cara Pupa, ho trovato la ricetta della meringa in uno dei libri di Allan Bay. E’ uno dei miei autori di libri preferiti. Parla di cibo in una maniera così particolare e meravigliosa, che ogni volta che lo leggo mi sembra descriva una storia anziché una ricetta. Ogni tanto cerco di fare qualcosa in cucina seguendo le sue indicazioni….sono consapevole di sgarrare abbastanza, però il risultato non è male. Nel mio blog ho pubblicato alcuni suoi scritti, il mio preferito è il DECALOGO.
Ora bando alle ciance andiamo alla ricetta.
Per prima cosa devi montare a neve gli albumi. Sono pochi gli accorgimenti per una perfetta riuscita, ma vanno assolutamente eseguiti. Sia gli albumi che gli attrezzi che utilizzi devono essere ben freddi, non deve esserci la minima traccia di tuorlo o di grasso e devi aggiungere 1 pizzico di sale. Se poi utilizzi una bastardella di rame, quelle belle ciotole semisferiche che vedi spesso nelle mani dei grandi cuochi, il risultato è certo: dicunt che l’albume reagisca al contatto con il rame e produca una consistenza più densa, fidiamoci. Prendi allora dal frigorifero la ciotola con gli albumi e aggiungine un altro, sempre freddo. Metti il sale e comincia a sbattere delicatamente con le fruste, quelle a mano sono le più adatte, ma anche con le fruste elettriche raggiungi lo scopo e la fatica è minima. Parti da una velocità bassa e, quando gli albumi iniziano a gonfiarsi formando una schiuma voluminosa e leggera, aumenta la velocità. Saranno pronti quando la cosiddetta neve farà corpo unico con la frusta. Se vuoi la prova del nove devi solo girare la bastardella a faccia in giù: non cadrà nulla! Ma fallo solo quando sei sicur del risultato….Continua a sbattere incorporando, a poco a poco, 150 grammi di zucchero versato a pioggia. Unisci infine, uno alla volta, 2 tuorli d’uovo continuando a sbattere, con un movimento della frusta dal basso verso l’alto, perché la meringa non afflosci. Versa la meringa sulla teglia coperta da carta forno , a piccole unità. Spolverizzane la superficie con una leggera pioggia di zucchero a velo e metti in forno a 220 gradi per 5 minuti.
Ora cara Pupa sei vuoi ridere, passiamo dal sacro al profano. Si parla di circa 70 anni fa, quando il mio papà era un ragazzo. Passò un periodo della sua vita presso una fattoria in un paese sperduto in montagna dove il proprietario era anche panettiere. Gli erano stati assegnati alcuni compiti trai quali pulire la stalla, accudire l’asino e….fare le meringhe! E si, senza tanti aggeggi freddi, in un contenitore che veniva pulito ma sicuramente non sterilizzato, lui ogni giorno preparava il suo quantitativo di meringhe da vendere in panetteria. E mi diceva che gli venivano proprio bene!
ZOE.
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Questa era la preferita di mio figlio quando era piccino. Non so quante volte gliel'ho letta a letto.....e chissà se mi ha visto ronfare per prima!!!!
zoe.
La passeggiata di un distratto:
Mamma, vado a fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi la strada.
- Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto.
- Si', mamma. Ciao, mamma.
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Si, - e ride da solo.
E così' contento di stare attento che si mette a saltellare come un passero, ma poi s'incanta a guardaté le vetrine, le macchine, le nuvole, e per forza cominciano i guai.
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano.
- Uh, è proprio vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano e invece trova un barattolo vuoto. Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse vuoto? Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno...
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del barattolo, perché ha visto un cane zoppo, ed ecco per raggiungere il cane zoppo prima che volti l'angolo perde tutto un braccio. Ma non se ne accorge nemmeno, e continua a correre.
Una buona donna lo chiama: - Giovanni, Giovanni, il tuo braccio!
Macché, non sente.
Pazienza, - dice la buona donna. - Glielo porterò alla sua mamma.
E va a casa della mamma di Giovanni.
- Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so piu' cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti cosi.
Dopo un po' arriva un'altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del Giovanni?
- Ma si che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio distratto mi è toccato. Non so piu' cosa fare e cosa dire.
- Eh, Si sa, i bambini sono tutti così.
Dopo un altro po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio. Poi un tranviere, e perfino una maestra in pensione, e tutti portano qualche pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
Ma ci può essere un ragazzo piu' distratto del mio?
- Eh, signora, i bambini sono tutti così!
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza piu' orecchie nè braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero, e la sua mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio.
- Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì Giovanni, sei stato proprio bravo!
GIANNI RODARI
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Sono andata a comprare le verdure da alcune suore. Ogni tanto ci vado. Non pensate di vedere nel vostro immaginario le classiche suore vestite di nero. Hanno dei grembiuli da lavoro blu, altre invece della gonne verdi con casacca blu. In percentuale diciamo che, al 50% sono italiane e al 50% sono del Burundi. Hanno fondato una cooperativa agricola e vivono praticamente in una bella casa (costruita da loro) in un bosco dove coltivano ortaggi ed allevano pollame e fanno le falegame. Si proprio così, fanno dei mobili bellissimi. Raccolgono anche vestiti usati e tutte le loro entrate le destinano ad una missione del Burundi. Ti fanno raccogliere le loro meravigliose margherite. Devo dire che ogni tanto mi dico "ho bisogno delle verdure", "ho bisogno del pollo" e vado là, ma in realtà ho bisogno di vedere come vivono e come sanno essere felici con così poco. Questo mi ricarica per un pò di tempo....fino a quando non ho ancora bisogno di verdure e di pollo!!!
zoe.
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Uno dei miei primi libri, me lo regalò la mamma, costo ben lire 800.
Nelle prime 18 pagine ci sono 18 quadrifogli essiccati.
In fondo un coupon da indirizzare all'Editore Rusconi con eventuali suggerimenti, che tempi.
Il caso di una parentesi.
C'era una volta
una parentesi aperta
e uno scolaro
si scordò di chiuderla.
Per colpa di quel somaro
la poveretta buscò un raffreddore,
e faceva uno sternuto
al minuto.
Passato il malore
fece scrivere da un pittore
il seguente cartello:
"Chi mi apre, mi chiuda, per favore".
GIANNI RODARI
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Inviato da: france_53
il 24/08/2013 alle 16:47
Inviato da: france_53
il 31/07/2011 alle 12:23
Inviato da: zoe.xxx
il 16/04/2011 alle 13:08
Inviato da: exhilarated
il 11/04/2011 alle 23:46
Inviato da: exhilarated
il 22/10/2010 alle 23:23