estar vivo exige un esfuerzo mucho mayor que el simple hecho de respirar
« Difficile | Messaggio #214 » |
Odio i call center delle compagnie telefoniche. Odio gli universitari scazzati che ci lavorano e che, giustamente, non ne sanno troppo, ma lo stesso devono sorbirsi le cazzate di chi chiama. Li odio come loro odiano la gente che telefona. Li odio perché potrei esserci io dietro a quella cornetta, a mordermi la lingua per cercare di non insultare chi è al di là del filo. Per lo più persone giustamente esacerbate da servizi lenti, lacunosi e malfunzionanti. Da bollette sempre troppo alte rispetto alle tariffe miracolose che ti avevano promesso quando, chiamandoti a casa, avevi abboccato, forse più per noia che per reale calcolo sull’effettiva convenienza della loro prestigosa offertona. Oddio, cinque minuti fa stavo dormendo, poi uno mi ha telefonato e senza rendermene conto ho comprato una batteria di pentole, una mountain bike con cambio Shimano, un set di affilatissimi coltelli da cucina e una coppia di materassi in lattice. Beh, ecco, con le compagnie telefoniche funziona più o meno così. Odio le politiche aziendali che si subodorano oltre la cornetta. Odio la non trasparenza, le clausole invisibili in fondo al contratto, che sono poi quelle che ti inculano di più. Ma soprattutto odio le musichette campionate e le voci sintetiche di risposta automatica. - Per avere informazioni sulle sue tariffe prema 1 - Per saperne di più sui servizi di ADSL prema 2 - Per attivare l’opzione di preselezione automatica prema 3 - Per tornare al menù principale prema 4 Per farti sparire che tasto devo premere?!?!? Io voglio che tu la smetta di chiamarmi a casa per offrirmi servizi che mi impoveriranno: qual è il tasto, cazzo?!? Odio questo continuo digitare, tasto dopo tasto come in una virtuale ascesa al Golgota della telefonia, e poi l’improvviso cadere della linea sul più bello, quando pensavi di avercela fatta a prendere la maledetta linea, sì, dai, un ultimo sforzo eee, sììì!!! «Risponde l’operatore numero (numero?!? Una volta dicevano Buongiorno, sono Jenny, in cosa posso esserle utile?) …» nooo, è caduta! Un quarto d’ora di snervante attesa buttato nel cesso! È dalla fine di agosto che attendo un rimborso. Tutte le volte che chiamo (e, garantisco, io prima di decidermi a chiamare ci metto una settimana, poi mi ci vuole una settimana di training autogeno per raccogliere tutti i midichlorian dispersi nell’aria e raggiungere quello stato ideale che mi permette di non insultare troppo apertamente il malcapitato operatore, e alla fine un’altra settimana di introspezione potentissima per placarmi) mi confermano che hanno inoltrato la richiesta di invio del rimborso all’ufficio amministrativo. E tutte le volte che richiamo, ostentando una gentilezza e una pacatezza sospetta (da serial killer) questi mi fanno la vocina stupita dietro la cornetta: assegno? rimborso? s-so-soldi?!? Me li immagino, poveri, sgranare gli occhioni. E continuano a rimbalzarmi da un ufficio all’altro senza saperne nulla. E io sono stanca. «Attenda in linea prego». E tu bruciati!
|
AREA PERSONALE
SUGGERISCO:
I MIEI BLOG AMICI
MENU
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: jorke88
il 14/10/2014 alle 09:29
Inviato da: jorke88
il 14/10/2014 alle 09:27
Inviato da: gaia
il 30/01/2012 alle 22:57
Inviato da: gaia
il 26/01/2012 alle 19:43
Inviato da: IsAbeAu13
il 27/01/2011 alle 12:27