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Occhio per occhio, dente per dente
Post n°126 pubblicato il 14 Novembre 2015 da platef
Inizio con una premessa; Il terrorismo islamico non fa distinzione tra uomini e donne, fra combattenti e innocenti. Il terrorismo islamico vuole non solo uccidere, terrorizzare, colpire chiunque sia ritenuto uñ infedele. Ancora la contabilità delle vittime di Parigi non è nota, ma si parla di decine di cadaveri. Non è ancora conosciuta la dinamica degli attacchi, quanti siano i terroristi in campo, di quali fazioni si professino militanti, da dove vengano e come siano potuti sfuggire ai controlli antiterrorismo. Ma in fondo a che serve sapere tutto ciò? L'unica cosa che c'è da sapere e che serve a qualcosa è che l'Occidente ha sbagliato tutto e continua a sbagliare. In occasione dell'assalto alla redazione di Charlie Hebdo, a Parigi hanno fatto dei bei funerali e una bella manifestazione con i capi di stato. Occidentali e non uniti nella lotta. Insieme in prima fila. E sui giornali tutti pronti ad impugnare la matita di Stephane Charbonnier, il Direttore di Charlie Hebdo, il provocatore che non aveva paura di irridere l'Islam. Peccato che qualche giorno dopo, superata l'emozione, messa da parte la matita spezzata delle dodici vittime, siano cominciati i distinguo, anzi, le prese di distanze dai vignettisti trucidati. Troppo anarchici, troppo provocatori. Perfino Papa Francesco si è messo di mezzo: se qualcuno offende la mia mamma, rischia il pugno. Che strano. E noi che eravamo abituati a Cristo che insegnava a porgere l' altra guancia. E noi che siamo cresciuti nel rispetto della tolleranza delle altre idee a patto che le altre idee abbiano rispetto delle nostre. L'occidente non ci sta capendo niente in questa guerra asimmetrica, dove non ci sono eserciti da combattere, con carri armati e bombe da fronteggiare. Abbiamo di fronte un nemico subdolo che si nasconde dentro le sue frontiere e usa le sue leggi, i suoi principi, le sue libertà. Purtroppo l'Occidente continua a misurare il terrorismo islamico con il metro cui è abituato a misurare gli altri fenomeni criminali. Purtroppo questo non è un fenomeno a cui si applicano le logiche applicate fino ad oggi. Questa è una guerra santa. O meglio è una guerra che di santo non ha nulla, perché si ciba solo di fanatismo, di intolleranza e di odio. E allora, di fronte a una guerra che non abbiamo dichiarato ma che stiamo subendo è ora di reagire. Altro che porte aperte all'immigrazione clandestina anche a quella che non sappiamo con quali intenzioni arrivi da noi. Basta con la tolleranza nei confronti di un mondo che non vuole integrarsi ma che professa solo integralismo. Allora subito leggi speciali, stop immediato all'immigrazione, stop alle leggi e convenzioni sui profughi, applicazione immediata del codice penale militare di guerra, istituzione della pena di morte per questi reati e un bel missile cruise sopra la Mecca. Occhio per occhio dente per dente. Ispiriamoci a Israele e agli israeliani e applichiamo la biblica legge del taglione. Con questi pezzi di merda non esiste dialogo. Non esiste integrazione. In 11 anni di percorso scolastico di mia figlia in cui io sono stato sempre rappresentante dei genitori, pur avendo lei in classe persone extracomunitarie, mai, dico mai ho visto un genitore extracomunitario di,provenienza africana pzrtecipzre a una sola riunione, una solo assemblea, mai. Iniziamo con il radere al suola la Mecca e poi tiriamogli un bomba atomica dentro casa loro, a cadenza settimanale. Nel contempo azzeriamo la concessione di permessi di soggiorno e residenze a tutti gli africani. Chiusura immediata delle moschee e stop ai permessi di costruzione di quelle nuove. Vadano a casa loro a professare il loro Corano. Ci siamo rotti le palle.
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