Creato da viscontina17 il 30/06/2012

Bisbigli d'onde

dolci richiami d'essenze

Messaggi di Aprile 2018

ANEMONE E PESCE PAGLIACCIO

Post n°420 pubblicato il 30 Aprile 2018 da viscontina17

 
 
 

LIBRI EVOLUZIONE DELL'ALICE DA CIBO POVERO A RE IN CUCINA

Post n°419 pubblicato il 26 Aprile 2018 da viscontina17

Arrotolata, sotto sale, dolce o piccante; considerata per secoli come un cibo povero, è diventata un alimento irrinunciabile delle cucine di tutto il mondo: è l'alice o acciuga, due nomi per un solo pesce che annovera altre varianti dialettali a seconda della regione italiana, e che ora viene celebrato nel libro "Alice o Acciuga?" di Irene Rizzoli, edito da Electa Mondadori.

Il volume, che sarà presentato il 14 maggio al Salone del Libro di Torino, è un viaggio dal Mediterraneo al centro della Pianura Padana, nel parmense, sede di un distretto industriale di conserve ittiche che appartiene alla famiglia dell'autrice da oltre 100 anni. La storia dell'acciuga e della sua infinita varietà di usi, dall'antico Egitto alle corti nobiliari fino ai giorni nostri, si intreccia quindi alla storia dell'industria conserviera italiana, facendo scoprire aneddoti, curiosità e numerose ricette.

Nel libro trovano posto racconti, documentazioni storiche, brani di autori, foto inedite ed eventi economici del secolo scorso, inframmezzati da una cultura popolare che lega la storia degli uomini e del mare unendo il mondo dei pescatori, l'antico mestiere degli acciugai e quello dell'industria. L'appendice contiene invece una ricca selezione di ricette che sono alla base dei piatti tipici del patrimonio gastronomico italiano - dagli antipasti ai primi, dai secondi alle torte salate - e valorizzano il gusto e la versatilità dell'alice. (ANSA).

 
 
 

NEL FONDO MARINO

Post n°418 pubblicato il 22 Aprile 2018 da viscontina17

 
 
 

SOS PER I DELFINI DI MAUI RISCHIO ESTINZIONE PER 15 ANNI

Post n°417 pubblicato il 18 Aprile 2018 da viscontina17

 - Il delfino di Maui (Cephalorhynchus hectori maui), il più piccolo e raro al mondo che nuota nelle acque della Nuova Zelanda, potrebbe estinguersi entro 15 anni se non saranno intensificate misure volte alla sua protezione.

L'allarme arriva da una ricerca dell'associazione ambientalista tedesca Nabu, presentata alla International Whaling Commission (Iwc) nell'ambito di un meeting in corso a San Diego, in California.

Il numero di questi esemplari, si legge nello studio, è drasticamente diminuito dagli anni '70 prevalentemente a causa delle attività di pesca: i delfini di Maui vivono infatti fino a 100 metri di profondità solo al largo dell'isola del Nord della Nuova Zelanda e spesso muoiono finendo nelle reti dei pescatori.

La popolazione attuale, secondo i dati presentati, è al di sotto dei 50 esemplari. Se ne contavano 59 nel 2010-2011, mentre tra 2014-2015 sono scesi a circa 43-47. Dunque ogni singolo esemplare è prezioso per la sopravvivenza della specie. Tra l'altro, sottolinea il rapporto, alla mortalità dovuta alle reti da pesca (il 95% nel 2012) si devono aggiungere altre minacce: una recrudescenza di test sismici nei pressi del loro habitat e l'aumento di attività relative alla produzione di petrolio e gas.

Secondo il Nabu "la pesca dovrebbe essere vietata in tutto l'habitat del delfino" e non solo in aree limitate. "I nuovi dati sono un forte campanello d'allarme - spiega alla Bbc Barbara Maas (Nabu) -. La Nuova Zelanda deve abbandonare la sua posizione attuale che antepone gli interessi dell'industria ittica alla conservazione della biodiversità". Altrimenti l'estinzione di questa specie non sarà più questione di "se", ma solo di "quando".(ANSA).

 
 
 

INGANNO "INDOVINA CHI SONO"

Post n°416 pubblicato il 15 Aprile 2018 da viscontina17

 
 
 

PESCA ARRIVA IL LASER CONTATONNI AIUTERA' GLI ALLEVATORI

Post n°415 pubblicato il 12 Aprile 2018 da viscontina17

Arriva la telecamera intelligente, in grado di contare e pesare ogni singolo tonno. La novità arriva dal Sud della Spagna dove si sta sperimentando un'apparecchiatura laser in grado di filmare in acque torbide i pesci ad una distanza di 12 metri e raccogliere dati per poi restituirli poi in immagini 3D. A realizzarla è un team di scienziati nell'ambito del progetto della Commissione Europea Horizon 2020. La telecamera, che potrebbe essere in commercio entro i prossimi 5 anni, al momento è sperimentata nelle gabbie in mare di tonno rosso, specie da anni sotto stretta sorveglianza, in modo che gli allevatori sappiano con certezza quanti animali entrano e quanto pesano. Il sistema laser è in grado di filmare i pesci, attribuendo loro colori diversi a secondo della distanza dalla telecamera; con i dati raccolti si può poi determinare il peso di ogni singolo esemplare. La fotocamera è molto compatta e usa le onde di luce per raccogliere una serie di dati sugli oggetti nel suo campo visivo. Di fatto è un laser che pulsa più volte in un secondo ed è controllato dalla fotocamera che apre e chiude il proprio sensore. Una tecnologia che colma il divario tra le telecamere convenzionali, che hanno una buona risoluzione ma con un raggio corto e i sonar che possono filmare a distanza ma la cui risoluzione è bassa. Oltre a controllare la quantità di pesce questa tecnologia potrebbe anche consentire ai produttori di seguire l'evoluzione della crescita del tonno in modo preciso. tante, infine, le applicazioni previste, perchè oltre alla piscicoltura, la fotocamera dovrebbe essere uno strumento prezioso per l'identificazione dell'inquinamento sottomarino o lo studio della biodiversità nei fondali. (ANSA).

 
 
 

SIMBIOSI "VIVERE ASSIEME"

Post n°414 pubblicato il 07 Aprile 2018 da viscontina17

 
 
 

PORTI SINDACATI NO AL LAVORO IN AUTOPRODUZIONE

Post n°413 pubblicato il 05 Aprile 2018 da viscontina17

GENOVA, 21 FEB - "Rimaniamo decisamente contrari alla liberalizzazione delle autorizzazioni del lavoro in autoproduzione nelle operazioni marittime e portuali".

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiariscono così la loro posizione riguardo alle misure cui sta lavorando l'Autorità di regolazione dei Trasporti sull'equo accesso alle banchine portuali e su cui stanno presentando osservazioni le organizzazioni del settore. "Ci preoccupano le recenti dichiarazioni della neo costituita associazione datoriale AssArmatori che - fanno sapere i tre sindacati -, in assenza del regolamento ministeriale sulle concessioni portuali alle imprese ex articolo 18 previste dalla legge 84/94 sui porti, creano ulteriore confusione circa le competenze attribuibili sulla materia all'Autorità". Secondo AssArmatori il regolamento dell'Autorità potrebbe affrontare anche la questione dell'autoproduzione, cioè la possibilità di effettuare operazioni portuali con il personale della nave invece di utilizzare i lavoratori del porto. "Per noi da sempre l'autoproduzione deve essere autorizzata solo negli scali in cui non sia possibile avvalersi dei lavoratori portuali, come già ribadito nei contratti di lavoro internazionali" replicano Filt, Fit e Uiltrasporti sottolineando che in ogni caso "può essere autorizzata solo per ogni singola "toccata" alle navi dotate di mezzi adeguati alle operazioni e con persona esclusivamente dedicato". (ANSA).

 
 
 

MISTERI MARINI

Post n°412 pubblicato il 02 Aprile 2018 da viscontina17

 
 
 

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