Creato da duerespiri il 30/04/2006

2respiri

fondamentalmente sto sul cazzo a qualcuno.

 

 

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Post n°282 pubblicato il 20 Novembre 2013 da duerespiri

Se dovessi scegliere di partire o restare, 
prenderei la strada del tuo sopracciglio destro o scenderei per le scale del tuo collo e imboccherei viale della schiena, sai quante cose potrei fare. 
Se dovessi scegliere di dormire fuori stasera lo farei nel vicolo del tuo gomito e aspettare senza fare rumore. 
Se dovessi salpare lo farei sul tuo ombelico e lì ascoltare il rumore della stanza.
Se dovessi scegliere dove morire me ne andrei a fari spenti contro il tuo battito cardiaco.

 


 
 
 

trust in me

Post n°281 pubblicato il 02 Aprile 2013 da duerespiri

Nella pioggia nuota bene.

 
 
 

Territori

Post n°280 pubblicato il 07 Febbraio 2013 da duerespiri

Vederti m'inquina le vie respiratorie, non mi lascia scampo, mi toglie il fiato.
Certo, non era previsto tutto questo e neanche tutto il resto.


Ti salvi perché non ho la tua bocca a portata di baci! 

 
 
 

frasi nascoste

Post n°279 pubblicato il 22 Gennaio 2013 da duerespiri

tra la mia lingua e il tuo orecchio:

"...forse non ho letto Freud, ma mi conosco abbastanza per poter tranquillamente mirare alla tua bocca e spararti un bacio che ti tocchi con la lingua il cuore, sul secondo battito. Il mio."

 
 
 

22:18

Post n°278 pubblicato il 22 Gennaio 2013 da duerespiri

tu la devi smettere!

Smettere? io scrivo quelo che tu detti,

e detti solo con lo sguardo da faccia di cazzo! E Dio solo sa come mi fa male il labbro che mi hai morso.

 
 
 

opaco

Post n°277 pubblicato il 14 Gennaio 2013 da duerespiri

Viva i "cataratti" che vedeno di vino e sfocano il mondo. 

 

 
 
 

D.

Post n°276 pubblicato il 04 Gennaio 2013 da duerespiri

Quello che è stato è stato, il crimine che ho commesso sapessi quanto l'ho pagato avevo freddo anche d'estate.


 
 
 

Murphy e il niente

Post n°275 pubblicato il 03 Gennaio 2013 da duerespiri

Interno grigio

 

Murphy risucchiato dal sogno aprì gli occhi.

Gli angoli della stanza disegnavano il quadrato del soffitto incolore sulla sua testa. Le pupille giravano veloci cercando un appiglio dove posarsi per riposare lo sguardo su queste pareti deserte. Una luce al soffitto, fioca senza nessuna voglia di illuminare era morta appesa al centro.

 

Il primo pensiero che si materializzo fu: Ma dove cazzo sono?

 

Scrutavo dal letto questa stanza e vedevo delle cose mai viste, certo, ero in un ospedale, ma che ospedale era?

E queste macchine strane?

 

Di colpo entrò una infermiera. Sui quarant'anni, castano con delle lunghe ciglia nere ben curate. Non mi guardò, andò dritta ai piedi del letto per consultare la cartella clinica. Io, immobile non riuscivo a dire niente, aspettavo un suo sguardo. Niente. Uscì senza che potessi dire qualcosa.

 

Non riuscivo a ricordare niente. Il concetto di niente era anche molto vago. Avevo in mente qualcosa ma cosa?

 

Un ronzio catturò i miei occhi, una mosca sul vetro voleva uscire da quel quadro trasparente e per qualche secondo mi trovavo con la mente a sfregare le zampette su quel piano freddo e liscio della finestra cercando anch'io di uscire da un incubo.

 

Rientrò l'infermiera forse erano passati dieci minuti non so. Questa volta con la coda dell'occhio percepì il movimento della mia testa che si voltava verso di lei, mi guardò in un misto di sorpresa e paura, pietrificata girò il culo e corse fuori lasciando mezza porta aperta.

 

Si precipitarono un medico con dei baffi bianchi, l'infermiera e uno sconosciuto probabilmente un dottore che aveva finito il turno e stava andando via e magari lo aspettava sua moglie per un barbecue in giardino e una birra fresca.

 

Mi fecero delle domande, ma non riuscivo ad emettere un suono, cioè: rispondevo mentalmente ma non arrivava niente.

Mi fecero capire che potevo rispondere con gli occhi o con il movimento della testa.

 

Mi chiesero se ricordavo il mio nome.

Gli dissi di Sì!

Mi chiesero se ricordavo come ero finito lì.

Mi girai verso la finestra e piansi un po' e quella fu la mia risposta.

 

 

 

 

 

 
 
 

LitigAmare

Post n°274 pubblicato il 02 Gennaio 2013 da duerespiri

 

LitigAmare.

E' una stanza, Mademoiselle.

La chiusura lampo.

Il cuore sotto il cuscino.

Dormire strano.

Caviglie sulle piastrelle.

Lingua e palato.

Psicologia e fotografie.

Argomenti spesi guardando il soffitto.

E una stanza affittata ad ore,

le lancette sono andate a dormire.

Una polaroid sotto il letto.

Un lucida labbra danza nello specchio.

Gli occhi negli occhi.

Parole attraversano la stanza e arrivano al mare.

LitigAmare, che canzone. 

Ho speso una fortuna in parole.

Dalle persiane un mondo lontano.

 

 

 
 
 

duemiladodicivaffanculo

Post n°273 pubblicato il 01 Gennaio 2013 da duerespiri

Mente matematica e silenzi senza dire un cazzo

riempi e ti svuoti con il cane lungo il filo della tua coda.

Corri, corri...

Quella tua foto fa pena, come una birra da discount.

La tua formula di algebra non serve se non hai mai letto Cormac McCarthy.

Ma che bello il mare. Ho lasciato su quella duna uno stecco di gelato appena leccato.

 

 
 
 

luci e buio

Post n°272 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da duerespiri

il trapezista sale la scaletta

e non guarda giù pare che non ha fretta

la gente invece con il naso all'insù

lo guarda e quasi non lo vede più

perché lui è in alto 

più di quel che pare

c'è chi guarda e chi sa volare

il trapezista raggiunge la pedana

guarda l'attrezzo come fosse il fato

mentre la vita gli urla nelle vene

la gente guarda in sù e trattiene il fiato

e a un tratto vola

è un attimo infinito

e gira gira e gira

mentre la gente lo indica con il dito

lui vede il bianco e nero il bianco e nero

e luci e buio e luci e buio… e ancora

lui vola

resto sospeso in un mistero e la sua vita ad un tratto si colora

e la gente pensando di capire si rilassa e poi respira

naturalmente non ha capito niente

ha visto solo una trottola che gira

 
 
 

drugs

Post n°271 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da duerespiri

Meglio una laurea anestetica in ingegneria che uccide gli spazi della domenica.

Estetica anestetica. 

 

Adesso riposa un po', il cervello ne ha bisogno. Hai tutto il tempo.

 

 

 

...tra me e te c'era di mezzo un sacco di roba... 

 
 
 

mascalzone

Post n°269 pubblicato il 29 Novembre 2012 da duerespiri

Come arriva lui,

mascalzone e prepotente,

si affitta il cuore per pochi giorni,

senza appuntamento.

Tutto come se fosse normale, parla parla, con quel cervello sempre in seconda fila.

Discorsi chi mi fanno viaggiare sui tornanti delle sue mani.

Travolge e stravolge la mia dritta vita,

senza dare precedenza a destra, convinto e distratto,

mi lascia un bacio sul vetro e gli occhi nello specchietto.

 

Che bastardo. Lui domani è via, straniero nella vita mia, 

dice sempre che mi ama, ma fa così con tutte.

 

Con le spalle strette sempre a caccia di guai.

Manca a volte per intere settimane.

 

Come arriva lui,

mi scaraventa il cuore dall'altra parte della strada, sarà la sua forza di gravità.

 

E' tornato adesso. 

E' stato fuori per un po' di tempo, a caccia di fantasmi.

E' tornato con una chitarra in mano e una busta di accordi da strimpellare.

 

 

 
 
 

Murphy e il quadro.

Post n°268 pubblicato il 28 Novembre 2012 da duerespiri

 

Interno grigio

 

Murphy risucchiato dal sogno aprì gli occhi.

Gli angoli della stanza disegnavano il quadrato del soffitto incolore sulla sua testa. Le pupille giravano veloci cercando un appiglio dove posarsi per riposare lo sguardo su queste pareti deserte. Una luce al soffitto, fioca senza nessuna voglia di illuminare era morta appesa al centro.

 

Il primo pensiero che si materializzò fu: Ma dove cazzo sono?

 

Scrutavo dal letto questa stanza e vedevo delle cose mai viste, certo, ero in un ospedale, ma che ospedale era?

E queste macchine strane?

 

Di colpo entrò una infermiera. Sui quarant'anni, castana con delle lunghe ciglia nere ben curate. Non mi guardò, andò dritta ai piedi del letto per consultare la cartella clinica. Io, immobile non riuscivo a dire niente, aspettavo un suo sguardo. Niente. Uscì senza che potessi dire qualcosa.

 

Non riuscivo a ricordare niente. Il concetto di niente era anche molto vago. Avevo in mente qualcosa ma cosa?

 

Un ronzio catturò i miei occhi, una mosca sul vetro voleva uscire da quel quadro trasparente e per qualche secondo mi trovavo con la mente a sfregare le zampette su quel piano freddo e liscio della finestra cercando anch'io di uscire da un incubo.

 

Rientrò l'infermiera forse erano passati dieci minuti non so. Questa volta con la coda dell'occhio percepì il movimento della mia testa che si voltava verso di lei, mi guardò in un misto di sorpresa e paura, pietrificata girò il culo e corse fuori lasciando mezza porta aperta.

 

Si precipitarono un medico con dei baffi bianchi, l'infermiera e uno sconosciuto probabilmente un dottore che aveva finito il turno e stava andando via e magari lo aspettava sua moglie per un barbecue in giardino e una birra fresca.

 

Mi fecero delle domande, ma non riuscivo ad emettere un suono, cioè: rispondevo mentalmente ma non arrivava niente.

Mi fecero capire che potevo rispondere con gli occhi o con il movimento della testa.

 

Mi chiesero se ricordavo il mio nome.

Gli dissi di Sì!

Mi chiesero se ricordavo come ero finito lì.

Mi girai verso la finestra e piansi un po' e quella fu la mia risposta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

morsi

Post n°267 pubblicato il 20 Novembre 2012 da duerespiri

L’amore non è quello che quei poeti del cazzo vogliono farvi credere.

L’amore ha i denti,

i denti mordono,

i morsi non guariscono mai.

Stephen King.

 
 
 

insaziabile

Post n°266 pubblicato il 16 Novembre 2012 da duerespiri

"Io trovo molto bello questo maltrattarci insaziabile [...] siamo una bellissima coppia discorde"

Pavese

 
 
 

'68

Post n°265 pubblicato il 15 Novembre 2012 da duerespiri

Siamo una generazione di 40enni che sta entrando nel'68.

 
 
 

insonnia

Post n°264 pubblicato il 13 Novembre 2012 da duerespiri

L'insonnia da qualche mese mi perseguita, adesso giro in macchina di notte con la macchinetta e scatto fotografie di merda. Poi neanche più quello. Adesso scrivo le frasi sui vetri appannati delle macchine che dormono e fuggo via come se fossi un ladro, tanto al mattino i miei pensieri sono cancellati dal sole. Faccio tutto questo come se avessi 16 anni, è un grosso problema.

Non ho più voglia di stare in mezzo alla gente.

 

 
 
 

V.M.

Post n°263 pubblicato il 13 Novembre 2012 da duerespiri

Vietata ai minori.

 
 
 

d.

Post n°262 pubblicato il 12 Novembre 2012 da duerespiri

Chi si accontenta muore.

 
 
 
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