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"...Altro fenomeno che contribuisce ad alimentare abusi ed abusivismo di settore è rappresentato dall’intermediazione di molti portieri d’albergo, a nero, nel procacciamento clienti a favore dell’una o dell’altra parte...."
http://www.federnoleggio.it/news/2010/consultazioni_dl40.pdf
LUIGI PACILLI ( EX - VICE PRESIDENTE FEDERNOLEGGIO)12 aprile 2010
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Post n°2604 pubblicato il 06 Giugno 2014 da varese_55
SHARE ECONOMY de 'noantry
Il fenomeno dell'anno 2014 e' senza dubbio l'entrata nel nostro Paese della share economy ,la condivisione di un bene . Sarebbe tutto carino e paradisiaco se tutto cio' non fosse sostenuto da milioni di dollari in investimenti di capitale ( Google che si maschera da Uber ) e di un approccio tipo rullo compressore a leggi e regolamenti che proteggono i lavoratori ,che ,nel caso dei tassisti , invece sono lobby . Il primo a profetizzare l'ascesa di una nuova forma di economia globale è stato senza dubbio Jeremy Rifkin che, nella sua "L'era dell'accesso", immaginava già nel 2000 una civiltà nella quale l'accesso ai beni e ai servizi avrebbe sostituito il concetto di possesso : nel 2000 ,parlando di taxi , qui' a Roma per il Giubileo la share economy applicata al servizio furono i Taxi Collettivi chiamati " Multiplo " ; condividere un taxi e dividerne la spesa ,prima ancora che sentissimo parlare di San Francisco e della start-up americana made in Google. Fu un terribile insuccesso : la vettura ( con dicitura taxi Multiplo ) che doveva percorrere una linea di bus al doppio del costo del ticket -bus , vide gli operatori ridursi a concentrarsi a Piazza San Pietro e fare il taxi senza tassametro non potendolo fare . In quelloi stesso anno 2000 ,i soli competitor ai taxi ( gli Ncc ) , non configgevano con il servizio taxi e c'era una serena compartecipazione in citta' Il successo della economia della condivisione è indissolubilmente legato alla recessione economica, e non e' un caso , dunque , che in mezza Europa il servizio taxi con tassametro sia in "effervescenza " ,visto che il settore della mobilita 'attraverso app ha come prospettiva una platea sterminata di automobilisti bisognosi di integrare il proprio reddito come me nel caso Uber-Pop : concetti come tutela della sicurezza dell'utente finale e un'evasione totale delle imposte appaiono piccoli particolari che da sempre invece appassionano la carta stampata allorche' si parla dei taxi e dei tassisti tradizionali . Rompere gli schemi e " distruggere i monopoli " sono l'anticamera del disastro della economia che impoverisce chi lavora e ingrassa la Corporescion che si prende il 20% e paga le tasse nel paradiso fiscale dell'Olanda. E il peggio e' che la share economy non crea ricchezza dal nulla , ma da' modo di creare consenso tra chi arrotonda evadendo le tasse , impoverendo gli operatori gia' esistenti e ingrassa chi sta' dietro una scrivania senza avere autisti dipendenti o vetture di proprieta'. La cosa che mi fa' impazzire e' che da sempre i media ci massacrano preoccupandosi del benessere dell'operatore sciistico , di quello balneare ; del buon esito dei saldi fintanto alla sold out degli alberghi : nel caso di noi tassisti - se stiamo fermi ai posteggi - non c'e' nessun mal di pancia dell'informazione . Se la protesta adesso e' europea e non piu' romano centrica , si vede l'effetto dei dollari in circolazione nelle redazioni dove non un solo articolista ha almeno un dubbio sulla leicita' della sharing economy de noantri . Nessuno parla del dumping selvaggio tramite corse regalate per strappare clienti ai taxi ,ottenere consensi su petizioni " pro " fintanto dando ascolto alle cantinaia di troll professionisti che imperversano sul web nel ruolo di provocatori . Ieri a Roma hanno scioperato call center e addetti ai bagagli in aeroporto . Oggi i comunali di Roma . E' tutto uno sciopero a difesa del lavoro che ci stanno portando via dall'Italia precarizzando quello esistente , la famosa generazione 1.000 euro . Se a Milano i tassisti locali hanno la loro personale " Cinque giornate " , nessun media ha avuto il coraggio di a uno straccio di supporto informativo a tutela delle ragioni sostenute almeno in virtu' della legislazione del settore ripetutamente violata . Costretti a scioperare piu' o meno illegalmente per difendersi dalla illegalita' |
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