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SABATO 30 MAGGIO ORE 18,30 ASTA DI BENEFICENZA
Post n°32 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Post n°31 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Post n°30 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Post n°29 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Post n°28 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Franco Contini nasce a Supersano (Le), nel 1954. Attualmente è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Il suo itinerario artistico inizia nel 1978 a Lecce nella galleria Maccagnani, per poi spostarsi nel resto d’Italia, Svizzera, Germania, Francia, Stati Uniti. Citeremo solo alcune delle innumerevoli mostre cui ha partecipato:1980 personale presso l’Unione Banche Svizzere Aarau; Opere di permanenza, “Gallerie 6”, a cura di Dorly Zinniker, Aarau (Svizzera); Opere in Permanenza, “Galleria alten Zuchermuele”, a cura di J.P. Spielman, (Svizzera); l’82 a Urbino nella casa di Raffaello; 1987 “Aggettanza 3”, Galleria Nove Colonne”, a cura di D’Ars, Bologna; “Kunst und politiche”, a cura di Jochen Mueller, Dornberg-Kassel (Germania); “Modern Italiesk Konst”, Stoccolma (Svezia); 1992 “Il colore del silenzio”, a cura di D’Ars, Milano; “Intendendo far segni”, caffè Letterario Portnoy, a cura di Carole Boucher Milano; “Si prega di fare silenzio”, con testo critico di Gisela Sthal, Kassel (Germania); “Era la notte.Tutto stava solo cominciando”, Galleria Spaziolimite, a cura di Emeric Jakab (Ancona); 1992 “ I Crocevia”, Arte presente e/o in transito nel Salento, Palazzo D’Elia, a cura di Anna Cirignola, con la collaborazione di Antonella Marino, Ilderosa Laudisa e Toti Carpentieri, Casarano (Le); “Bagaglio Culturale”, Studio D’Ars, a cura di Michele Caldarelli, Milano”Contini, Rege, Seccia”, Citifin a cura di Mario Martinelli, Treviso; “Bandiere, bandierine, stendardi, Stuo D’Ars, a cura di Michele Caldarelli, Milano; “Banners, Flags, Standards”, New York (U.S.A.); 1993 Biennale Mediterranea Graficamultipla”, villa Gemmato; a cura di Vittorio del Piano, Coordinamento internazionale di Pierre Restany, Grottaglie (Taranto); 1993 “Che rosso e il vino”, Coquetel, a cura di Carole Boucher, Milano; 1994 “Segni di-segni”, Citifin, testo di Flavio Orlando, Treviso; “Segni d’anima”, Roberts & Nicholson, Assago, Milano; “Segni di-segni, Citifin, testo di Ariel Bionda, Padova; 1995 “6 Italian Artist Compared”, Galleria Spagnolo San Diego (U.S.A) ); “Sinenomine”, Associazione culturale “Hyphos”, testo di Titti Pece, Lecce; “Chan-delle Verte”, La Patafisica a Milano, nel gruppo de I Ventilati, Studio d’Ars, Milano; “Arte Fiera”, d’Ars Agency, Bologna; “153° Esposizione Arti Figurative” Promotrice delle Belle Arti al Valentino, Torino; “Le Ali del Leone”, testo di M. Caldarelli, Venezia, “Germinalia”, Galleria Solo Arte, testo di Elio Santarella, Milano; “Nel Segno dell’Angelo Galleria Bianca Pilat Milano; “ I Colori della Danza“ Atelier Tersicore, Milano; Gallerie “Gallium”, Antibes (Francia). Scrive Toti Carpentieri: “ Non è un caso che tra Franco Contini ed Italo Calvino esista una sorta di feeling silenzioso incentrato sul concetto di comunicazione- ma non solo “parola”, e quindi anche assenza della stessa- e sulla sua relatività interpretativa: da intendersi vuoi nell’ambito dello spazio, che in quello del tempo. Ed appare pertanto emblematico quell’articolato precisare che Qfwfq fa intorno al segno, alla sua forma ed alla sua distiguibilità, e per giunta partendo dalla constatazione che “niente era mai stato visto da niente” ossia dal concetto stesso del riferimento iniziale, o meglio dello zero assoluto…. “Epigrafi di un alfabeto indecifrabile”, per dirla come Italo Calvino- qualcosa ben più di un amore, e qualcuno ben oltre il “riferimento” in quanto tale-, le emergenze pittoriche su cui Contini scandisce le modalità di un discorso plurale, assumono la consistenza dello spazio, fino ad intensificarsi con esso: esistente al di là dell’inesistente, ed immaginario nella consistenza dell’essere.
Post n°27 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Mina D’Elia, nasce a Villa Baldassarri (Lecce) nel 1952, dove vive e lavora. Si avvicina alla pittura nel 2000, una pittura che è essenzialmente “gesto”, gioia del creare nella e con la materia, alla ricerca costante del sé e del senso. La sua sostanzialità non sceglie di nutrirsi della pulizia formale della tecnica, scardinata anzi dall’uso di materiali estranei, altri: questa miscellanea crea un corto circuito con cui l’artista riesce a leggere il presente attraverso il passato e il mito. Nel 2006 il passaggio ad altre tecniche che si integrano a vicenda: materiali della scultura con la fotografia, la fotografia con la musica, la musica con riprese video, tutto diventa strumento e mezzo per una nuova proposizione di sé e sempre nuova lettura del “fare” artistico. (Katia Olivieri) Il lavoro di Mina D’Elia, nei diversi intervalli materici, ruota intorno alla narrazione del corpo. Nella scelta delle “inquadrature il punto di luce raccolta con cura, è il punto della variazione; quale corpo resta immutabile all’aria?.... Angela Serafino
Post n°26 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Post n°25 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Post n°24 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Federico Gismondi. Pittore, scultore incisore, poeta, scrittore, nasce a Ridotti di Balsorano (AQ) nel 1936, vive e lavora ad Alatri (FR). Nel 1958 si diploma all’Istituto d’Arte di Roma di Via Conteverde. Nel 1960 vince il Secondo Premio Nazionale di Scultura nella Rassegna “Tempo Libero”, a Perugia. Nel 1961 tiene la sua prima Mostra Personale a Sora, pubblica la sua prima Raccolta di Poesie “Acque Nere” e vince il Secondo Premio di Scultura nella Rassegna “Artisti Ciociari”, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1963 esegue una Via Crucis in rame sbalzato per la Chiesa Parrocchiale di Anitrella (Monte San Giovanni Campano – Fr) e nell’anno successivo, sempre per Anitrella, realizza il Monumento ai Caduti, scolpito su un blocco di pietra calcarea. Nel 1964 partecipa alla costituzione del “Gruppo 5 di Nuova Realtà”. Nel 1965, con alcuni amici, fonda la Rivista d’Arte “La Sonda” e la Casa Editrice SEL, di Roma, pubblica la sua terza Raccolta di Poesie “Canti Sociali”.Nel 1968 apre a Sora la Galleria d’Arte “L’Argonauta”, dando vita ad una serie di Collettive Regionali; espone in una Personale a Manosque (Francia) e vince il Concorso per la Cattedra di Modellato presso il Liceo Artistico di Frosinone. Nel 1973 tiene la prima Personale a Roma. Nel 1976 la Casa Editrice di Roma “Carte Segrete” pubblica, nella collana “Autoritratti”, una sua Monografia dedicata agli studi sulla montagna: disegni, dipinti, sculture e scritti, in occasione di una Personale a Roma e una Antologica promossa dal Comune di Cave (Rm). Nel 1976 pubblica la sua prima Cartella di Incisioni, accompagnata dal Poemetto “Un Muro Pulito Troveremo Per Scrivere Le Nostre Parole”, presentata presso la fabbrica Videocolor di Anagni. Nel 1979 esegue un gruppo di disegni per il volume “Silone tra l’Abruzzo e il Mondo”, per l’Editrice Ferri e la Regione Abruzzo. Nello stesso anno esce, per le “Edizioni dell’Urbe”, il suo volumetto “Appunti per un Progetto sull’Integrismo” e tiene la prima Mostra di Pittura a Milano, seguita nel 1982 da un’altra di Scultura. Nel 1986, come delegato, partecipa al Congresso Mondiale per la Pace di Copenaghen e fonda il Movimento Mondiale Artisti per la Pace del Manifesto Azzurro. Nello stesso anno gli viene assegnato, alla Biennale Internazionale di Baghdad, il Premio Speciale per la Scultura del Presidente della Repubblica. Nel 1988, in occasione di una Mostra itinerante in Abruzzo con Tina San, sua compagna di vita, promossa dall’Associazione Nazionale Terra Nostra, esce a cura dell’Editrice “Angelus Novus” la Monografia “La Piccola Scultura di Federico Gismondi”. Nel 1992 la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino ospita una sua Antologica di Scultura e Pittura. Nel 1993 il Museo d’Arte Moderna di Città del Messico organizza una sua Mostra Antologica di cento Sculture, e la Scuola Preparatoria dell’Università della stessa città gli assegna il “Diploma d’Onore per Ospiti Speciali”. Nel 1997 tiene una Personale di Grandi Sculture di legno presso l’Università degli Studi di Cassino, accompagnata da un Catalogo Monografico a cura della stessa Università.Nel 2000 realizza un set di quindici Medaglie per la Commemorazione Giubilare.Federico Gismondi ha realizzato varie opere monumentali tra cui, l’ultima del 2002, i Bronzi per la via Crucis Monumentale per la Città di Sora (Fr) “Sulla Via della Croce”.Opere, Monografie e Cataloghi di Federico Gismondi sono presenti in molti Musei e Gallerie d’Arte Contemporanea, Collezioni Pubbliche, Fondazioni e Archivi italiani e stranieri. E’ presente su Monografie, Annuari ed Enciclopedie dell’Arte Contemporanea. Sulla sua Opera sono stati scritti centinaia di Articoli e Testi Critici, ed editate varie Monografie Personali. Ha ideato e curato personalmente Rassegne d’Arte, Recital, Convegni e Dibattiti. Gix Giovanni Strafella nasce a Copertino nel 1960. Autodidatta, la sua ricerca si inserisce nell’arte povera. L’artista con la sua tecnica concettualista segna uno spazio nel mondo dell’arte. È stato presente, negli ultimi anni, in mostre sia in Italia che in Europa. “I materiali che egli sceglie devono poter essere forti, devono poter sostenere la lotta per dar forma a
Post n°23 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Sandro Greco, nato nel 1928, ha esercitato diversi mestieri, sia durante gli studi liceali che sino alla laurea. Ha insegnato chimica analitica. Ha iniziato a dipingere nel 1948. Il tema preferito è stato il Circo ed il clown in particolar modo. Nel 1967, con la mostra “Arte e Scienza” approda all’avanguardia artistica. È fra i primi ad affrontare in Puglia esperienze di arte di comportamento. Il primo “happening” «Cantici bianchi in campagna: sculture viventi all’aperto», nell’ambito della Land-A ti e della Conceptual Art, è del 1968. Seguono: “Strisce di carta” sugli alberi secchi e sui rifiuti. “Fiori di carta” sulla roccia, sulla sabbia, sull’asfalto. «Fiori di carta clic, esprimono in un certo modo la pura essenza e funzione del fiore. Questa funzio ne del fiore rientra nelle esperienze di “Land-Art” ed è il il richiamo alla natura. Mira a condurvi l’occhio e l’attenzione. Non s’intenziona su di sé, tanto meno intenziona su di sé le cose; s’intenziona invece sulle cose». “Rapporti Prossemici”, per mettere in evidenza l’importanza psicologica dello spazio e del tempo. “Farmaci Concettuali”, indicati nella cura delle deficienze estetico-culturali. “Istogrammi”, relativi all’entropia, all’informazione e alla ridondanza. “Bilance”, per misurare il tempo, lo spazio, l’ordine e il disordine. “Le forme simboliche”, riguardo l’invarianza dello spazio. “Libri di legno, di metallo, di stoffa”, riguardo l’informazione semantica e l’informazione estetica “Cassette di legno” contenenti: la vita e il suo ciclo; Parole non dette e non scritte: Assiomi; Ti pro prio tempo; Il tempo che non c’è più: I segni del tempo; L’odore del tempo; La freccia storica del tempo; La freccia termodinamica del tempo; il mio mondo; i/pensiero; Ti linguaggio; I limiti dc/pro prio linguaggio; Il Solipsismo di Duchamp; Dentifricio-Art (da usare prima di parlare d’arte); Il vero e il falso di un dato di fatto; Le forme sintagmatiche di un dato di fatto; L’entropia; Il teorema di Gòdel. “Partite a scacchi” con Beuys, Calder, Duchamp, Klee, Miré, Melotti, Kandinshij. “Partita a scacchi della luce che gioca con sé stessa”. Mosaici, Cartapesta, Farfalle, Arazzi, Tappeti, Ceramica, Maschere, Specchi Francobolli dove lavoro e gioco s’intrecciano. Ha sempre considerato la Vita e l’Arte come gioco per essere creativi. Ricorre, quando è necessario, ai concetti della chimica, della matematica e della termodinamica per chiarire meglio il contenuto del suo pensiero. Ha pubblicato: “Saper sorridere” (Grafischena, Fasano, 1971); “Informazioni Estetiche” (Lacaita, Manduria, 1973, con Testimonianze di U. Apollonio, R. Barilli, A.B. Oliva, A Colombo, G. Jacohelli, T. Trini); “Il tempo, i pensieri e i ricordi” (Edizioni Panico, Galatina, 1997); “L’arte è...” (Edizioni del Grifo, L.ecce, 1997, introduzioni di A. Colombo); “Eluard-Greco: Libertà”, Edizioni del Grifo, Lecce, 1998, u di A. Colombo; “Dialogo tra un artista una farfalla ed una testuggine”, Edizioni del Grifo, Lecce, 1999, • Introduzione del Gillo Dorfles). Il Gioco e l’arte. Le maschere allo specchio, L’informazione estetica e l’arte, È utile ricordare che..., Ed. Studio Informazioni estetiche. In preparazione: I tapparazzi; Prendi un colore e mettilo sul nero; L’informazione semantica e l’informazione estetica. A cura della Bottega: “L’Arte è...” Via Umberto n° 17 Lecce tel. 347 3595074 “Fiori di carta con le ali” cm. (30x50) – opera inviata alla S.O.M.S. di Lecce
Piera Ingrosso è nata a Lecce dove vive e lavora. “Pennelli e carbone” è la mostra che quest’anno ha ortato prima alla Galleria Il grifone poi, in marzo, al Conservatorio Sant’Anna. Scrive di lei Pompilio Toscano: “…Ciò che colpisce di quest’artista è l’eleganza delle immagini che riproduce, la maniacale perfezione delle forme, l’armonia degli atteggiamenti e sicuramente l’elasticità dei movimenti. Le sue figure così vive, sembrano voler svelare, in chi le ammira, i loro pensieri e le inquietudini interiori…. Niente è dettato dal caso ma da uno studio approfondito e scrupoloso…. Ilio Palmariggi scrive: “….nella pittura rivela un tratto classico, esprimendo una realtà fotografica che porta quell’immagine come a riflettersi. Il senso di offuscata tristezza che traspare nei volti, li rende carichi di espressione tanto da farla percepire all’osservatore. Meticolosa, precisa, fino all’assurdo, piera Ingrosso si potrebbe definire un’artista di altri tempi, così lontana dalla pittura caotica e complessa, come spesso si rivela quella di oggi…” Francesco Pallara: “….dotata di una mano felicissima per il disegno, una mano guidata da istinto e talento… l’artista guidata con mano sicura dal suo istinto, racconta le sue opere per scorci, per grumi di segni, come fossero siparietti, conduce il fruitore lungo l’ideale percorso del suo mondo interiore, quasi la pulsione, dietro il suo gesto pittorico, a svelarsi per gradi, per dare proseguo al segno nero che, incidendo la carta, contemporaneamente svela anche la sua vicenda umana, astraendola dalla realtà per introdurla sommessamente in quella dimensione immaginifica che è propria dell’arte
Post n°22 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Massimo La Greca cerca, crea e trasforma. E’ questa la sua vera arte, l’arte del trasformare. Sempre sensibile al recupero dei materiali più vari, tra i legni raccolti sulle spiagge che fanno da cornice alle sue storie colorate, nascono gli appunti raccolti in un album da disegno durante uno dei viaggi in India e Nepal: paesaggi fiabeschi, un ricordo di Calcutta, punti, stelle, sensazioni, simboli e segni essenziali, colore e onde. Appunti rielaborati e riportati su tele ricavate dai sacchi di caffè provenienti da altri continenti che portano i loro messaggi, altre energie, così come il legno del mare. Un pretesto per prendere contatto con la natura, immaginare che questi legni abbiano attraversato tanta distanza nel mare per arrivare carichi delle energie dell’acqua, del vento del sole e in ultimo della terra, spiaggiandosi. La Greca continua a modellare questa materia e a crearne altra proprio come fa il mare. I colori acrilici sulla tela lasciano segni semplici e vivi che trovano immediatamente consensi e spazi in cui collocarsi, segni di un artista-artigiano autodidatta, dotato di una manualità raffinata che dà vita ad un'arte semplice ed essenziale. La Greca ci dà la possibilità di instaurare un dialogo con la natura ma anche un dialogo interculturale. Nasce a Trepuzzi nel 1956 attualmente vive ed opera a Lecce, dagli anni ‘80 ad oggi partecipa a numerose collettive tra cui la prima Biennale d’Italia di arte contemporanea al Museo di Trevi. Vince il primo premio della seconda edizione della rassegna d’arte Kontemporanea, (organizzata dall’associazione Il Raggio Verde, Lecce). Evidente nei suoi lavori il richiamo alla natura, per molti anni pratica e insegna yoga. L’arte di trasformare è una filosofia che la Greca prende come ispirazione da Ezechiele Leandro, un grande artista salentino che attraverso il suo operato ha dimostrato che non ci sono limiti nell’arte e qualsiasi oggetto può essere trasformato e tramutato in opera. Monica Maggiore Andrea Laudisa nato a Lecce 26 anni fa, è iscritto alla Facoltà di Beni Culturali nel corso di laurea in Scienze e Tecnologie delle Arti Figurative della Moda della Musica e dello Spettacolo dell’Università degli studi del Salento, nel 2003 entra a far parte de “L’Officina della Parola” un laboratorio di scrittura creativa indipendente promosso dall’associazione culturale Il Raggio Verde con il quale realizza numerose performances poetico-teatrali; nell’anno successivo si avvicina quasi per caso al mondo della fotografia trovando in esso nuove modalità di espressione artistica; la prima occasione per mettere in mostra le sue attitudini fotografiche avviene nel marzo 2005 in occasione della mostra “Tina Modotti, il dubbio ancora vivo” promossa nell’ambito di Itinerario Rosa, presentando un lavoro di ricontestualizzazione fotografica delle opere di Tina Modotti e riscuotendo i primi consensi; il 2005 si chiude con la partecipazione a Kontemporanea, concorso d’arte contemporanea dove Laudisa viene selezionato dal CIAC e invitato a partecipare alla Biennale d’Arte Contemporanea di Roma nel febbraio 2006; ha scritto di lui il critico d’arte Ivan Serra “Per Andrea Laudisa il sedicente più forte esercito della Terra è una barchetta di carta, inoffensiva e ridicola nella sua pretesa potenza; e la Terra stessa è un pallone da spiaggia sgonfio e liso dall’abuso che l’uomo ne fa. Simbolismi e metafore di una realtà che l’artista prova a leggere e ad interpretare ricomponendone e ricercandone il senso perso fra spine, fiori fatti a strame, barriere invalicabili seppure morbide e trasparenti. La fotografia, così, rappresenta per Laudisa un lampo, una ferita, la verità che appare nuda e disvelata mentre prova a nascondersi a sé stessa...” ; successivamente all’esperienza capitolina, nell’aprile dello stesso anno prende parte alla mostra “La donna mediale e il suo doppio” con il video “0010” realizzato in collaborazione con Andrea Federico giovane regista leccese; nel maggio 2006 nell’ambito della manifestazione “Un Pieno d’Arte”, che si propone di portare l’arte nei non-luoghi, Andrea Laudisa presenta per la prima volta “Scatole” un lavoro fotografico che offre una raffigurazione ad ampio raggio del corpo umano (la stessa mostra sarà riproposta poche settimane più tardi nello spazio espositivo RaggioVerde); nello stesso mese di maggio Andrea Laudisa collabora come fotografo di e in scena allo spettacolo teatrale “Sassi Aguzzi” firmato da Antonio Lupo. Il 2007 si apre con la partecipazione in febbraio, alla Cena-Spettacolo “Petali scolpiti sul ventre”, dove Laudisa espone nuovi lavori con il titolo eloquente di “Erotic Shootz”, una serie di nudi femminili intrisi di bellezza e malinconia, nella stessa serata viene proiettato il suo primo esperimento di videoart, “I’m a Sinner”, un onirico viaggio attraverso i peccati capitali i quali si concretizzano in sette quadri che si intersecano con eterea leggerezza (proiettato poi nel mese di Aprile al Festival del Cinema Europeo); nel mese di marzo invitato dall’associazione culturale Casello13 espone all’ex convento dei Teatini, in seno ad una collettiva che va sotto il nome di “Il vissuto nelle immagini” una rassegna d’arte dal taglio reportagistico che ripercorre i lavori tipicamente femminili che oggigiorno vanno scomparendo, Laudisa in questo ambito presenta un’installazione dal titolo “Le mie mani (avevo dei pensieri sparsi)”. Nello stesso mese di marzo in collaborazione con l’associazione culturale Terra d’Ulivi, Laudisa partecipa alla mostra collettiva “Con la coda dell’occhio. Transiti al femminile” nella quale espone una serie di ritratti femminili dal titolo “I-Ride Life”, ha scritto di lui la critica: “Andrea Laudisa fotografa sette intensi primi piani di giovani ragazze, tanti quanti i colori dell’arcobaleno. Su ogni nitido bianco e nero interviene manualmente mediante un segno cromatico dal quale si generano ulteriori malìe. Il gioco di parole presente nel titolo (I-Ride Life) concettualizza il difficile ma dinamico transito femminile verso l’autoaffermazione.” In occasione della rassegna “Parole di Carta” che combina la letteratura all’arte figurativa, Andrea Laudisa presenta “Mantidamente” una serie di autoritratti comunicativi e comunicanti, minimali, dove l’espressione di sé diventa uno specchio involontario degli altri, dove si invertono i canoni dell’arte fotografica e l’autore diventa soggetto passivo e il mezzo diventa incontrollabile. Tra gli ultimi eventi che vedono Laudisa partecipe sono da ricordare, la presenza in veste di co-sceneggiatore e fotografo di scena nei film “Diario di Mezzanotte” e “Cassandra” di Andrea Federico; la partecipazione alla collettiva d’arte “AGORARTE Diversamente in piazza” organizzata in occasione della Città Del Libro 2007; realizza inoltre le fotografie per vari album in ambito rap tra cui “S.U.D.” SouthFam (2007), “CRUNK EAT” GBersa (2008), “LA BELLA ITALIA” Aban (2008) e “TUTTA COLPA DEI COMUNISTI” KillaCali (2009); nel Luglio 2008 ottiene la copertina dell’hiphop magazine Basement. In collaborazione con il regista Mauro Russo firma la direzione della fotografia di diversi videoclip lavorando con vari artisti della scena Rap e Rock italiana. Nel 2008 partecipa in veste di fotografo di scena, sull’asse Lecce NewYork, al documentario “Stay Tuned” di Mattia Epifani.
Post n°21 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Monica Lisi è nata a Lecce nel 1971, dopo aver terminato i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce si è dedicata all’attività espositiva partecipando a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Negli ultimi dieci anni ha partecipato a progetti internazionali tra cui l’evento Erosion del gruppo Plexus International e Bjcem. Ha curato numerose mostre collettive e laboratori didattici. Si è specializzata in incisione calcografica presso il Torchio d’arte La Stella a Lecce ed il New Ham College a Londra. Dal 2006 insegna Tecniche artistiche contemporanee presso l’Accademia di Belle arti di Lecce e porta avanti la sua ricerca artistica. Collabora con la rivista Arte e Luoghi occupandosi della recensione di mostre d’arte
Post n°20 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Alessandro Lombardo in arte "Sandrozenok", nasce il 18 dicembre del 1978 a Campi Salentina (Le) nella meravigliosa penisola salentina. Sebbene il suo percorso scolastico non è prettamente artistico, la passione e la voglia di creare ad arte, lo porta fino ad oggi ad essere un fiero autodidatta alla continua ricerca di immagini e situazioni dalle quali trarre ispirazione. Si avvicina, nei primi anni 90, al fenomeno "graffiti". Colpito intensamente da questa arte chiamata "Aerosol-art", inizia un lungo percorso fino ad oggi, fatto di studio e ricerca costante sulla costruzione ed evoluzione delle lettere e personaggi che lo rendono conosciuto e stimato nella scena Aerosol-art italiana. Dal 1996 ad oggi, molte le partecipazioni ad eventi e manifestazioni di importanza nazionale, numerose le apparizioni su riviste specializzate, interviste, commissioni televisive ed esibizioni dal vivo. Nel 2004 realizza le prime opere su tela con la tecnica dello spray per l'evento internazionale "Airbrush 04" a Milano. Da lì a poco, molti progetti prendono vita e dalla strada, animando luoghi senza identità né colore, viene accolto nelle gallerie d’arte, maturando uno stile distinto e riconoscibile. Quella di Sandro Zenok, è una pittura molto sopra le righe, caratterizzata da una particolarissima sensibilità cromatica che rende difficile una sua catalogazione critica definitiva. Se la sua formazione è da rintracciarsi nell’ambito della Aerosol art, è indubbio che, negli ultimi lavori di Zenok, di questa esperienza si conservi essenzialmente la firma e la tecnica, operando una sorta di ripiegamento e di “chiusura” su di sé, spostando la ricerca dal macro-segno grafico sul muro al micro-segno figurativo sulla tela. Lavorando ma non esclusivamente attorno al corpo femminile, l’artista talvolta reperisce nuove figure da inserire nella galleria delle sue creazioni, che esprimono, al di là di una ricercata e al contempo spontanea deformità dei volti, una vibrante e spudorata sensualità. Così il corpo femminile non svela ma rivela, non dichiara ma suggerisce. Altre volte i corpi sono motivo in senso stretto, pretesto immediato e scorta inesauribile di colori, gioiosamente esibiti, densi di un’energia diretta e violenta, da rendere attiva e immediata una partecipazione emotiva in chi li osservi. Nella sua ultima produzione, “Brigitte mie”, ogni quadro vede una donna che trionfa: esibita-disinibita incantata-disincantata, mai naturale perché ripensata artificialmente. Una suggestione filtrata dalla inesauribile fantasia di Zenok che affida al colore dei suoi spray la sua personalissima forma di ribellione e di libertà.
Anna Vita Madonna – Vive e lavora a Lecce, pittrice che raffigura, con la tecnica ad Acquerelli, gli scorci del Salento, marine e soggetti nautici
Post n°19 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Antonio Manzone, classe 1971, ha iniziato a coltivare la passione per la fotografia all'età di 13 anni.L' incontro con l'amico Corrado Franco ha dato vita nel 1995 a Photografika Studio ( studio fotografico e produzioni video) , uno dei maggiori studi fotografici di Lecce. Oggi una continua voglia di crescita lo sta portando verso gli stimolanti orizzonti della fotografia pubblicitaria e fashion, nella quale continua ad esprimere la propria sensibilità creativa. Sandro Marasco nasce in provincia di Lecce nel 1973. Dopo l’istituto d’arte si diploma all’Accademia delle belle arti di Urbino. “Vive” e lavora a Lecce
Post n°18 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Il lessico di Valentina Malandugno pare, in fondo, fedele all’esistenza e ai suoi interrogativi. Da questo punto di vista, il guardare e il guardarsi “en femme”, in quanto donna, costituiscono quasi un ventre rassicurante e tiepido entro cui lei trova equilibrio e pianifica un domani da cui non attende novità, perché tutto è stato già detto. Ogni suo quadro è uno specchio attraverso cui si ha la certezza, sconsolata, di essere gli unici interlocutori di se stessi. In fin dei conti, le sue donne, con lo sguardo, ci immobilizzano e penetrano per inoculare il seme, fecondo,di una solitudine fatta più dura dalla verità di una bellezza che rende autosufficienti, ma anche stranieri all’altro. Accanto, ci sono la solitudine e l’”estraneità” delle sue nature morte. Il mio desiderio-attesa, quale spettatore interessato alla sua opera, è che Valentina si rinchiuda in se stessa, come in un bozzolo, e continui a secernere il proprio mondo, dove la rinunzia all’anima è estorta in cambio di una bellezza consapevole dell’insufficienza della superficie, e rimanga timorosa, pudica, di svelarsi e aprirsi all’altro, come melagrana, per paura che gli occhi dell’altro, sotto i chicchi madreperlacei, scoprano il nulla”. Giovanni Invitto ( docente di Estetica e Filosofia Teoretica Università di Lecce)
Venanzio Manciocchi nasce a Sermoneta in provincia di Latina. Formatosi verso la fine degli anni 60 presso lo studio del Prof. G. Di Lucia partecipando a numerose rassegne e mostre collettive. Negli anni 70 dopo le prime personali e in particolare quella della Galleria Del Corso presentata da Franco Miele, critico d’arte e artista, definisce i termini della sua ricerca artistica, immutata ad una “essenzialità figurativa”. Dopo un silenzio pluriennale in cui Manciocchi sembra riflettere sugli esiti di questa prima stagione creativa, dal 1998 partecipa ad alcune collettive importanti con la Galleria Romberg di Cisterna, in cui riprende il filo di un discorso interrotto, continuandolo attraverso lo studio di un esasperato segno pittorico che diventando struttura raggiunge nell’espressione materia la sua forma finale. Nei primi anni 90 collabora con la galleria Selearte di Padova che gli organizza diverse mostre nel veneto e partecipazioni a quattro edizioni Arte Fiera di Padova. Fine anni 90 lavora con la Colomba Arte di Latina e il Narvalo di Velletri (Roma). Dal 1995 al 1999 organizza con il Centro d’Arte e Cultura di Sermoneta diverse edizioni di “Eventi”, rassegna internazionale di Arte Contemporanea. Nel 2000 organizza la prima rassegna d’Arte Sacra Hortus Conclusus presso l’ Abbazia Valvisciolo di Sermoneta (Lt). Dal 2002 insieme ad altri artisti fonda l’associazione culturale “Foglianoarte”, che si occupa della promozione e organizzazione di importanti rassegne di Arte Contemporanea. La vena ispirativa di Venanzio Manciocchi sembra derivare da una suggestione naturalistica raccordata con la sua terra pontina... la natura diventa un luogo complesso di indagine psicologica e metaforica, spazio che consente di rileggere dentro di sé, come in uno specchio, i percorsi della sensibilità e dell'immaginazione in un andare e venire continuo nell'opera: un emergere dal profondo e un rientrare, scarnificando ma anche filtrando, come in una rete spirituale e sensitiva, materie e simboli, riducendo la forma a puri segni luminosi. Così l'immagine diventa emblematicamente terra di riposo e di conquista.(G. Agnisola). I paesaggi di Venanzio Manciocchi si caratterizzano per soluzioni cromatiche che trascendono gli aspetti descrittivi soffermandosi piuttosto sulle implicazioni della percezione emozionale. Marcatamente matrici, al limite della definizione propria della bidimensionalità, questi lavori si strutturano sovente su una doppia linea d’orizzonte o su diagonali che separano un tessuto astratto suggerendo calanchi, distese di pini mediterranei, marine rese pittoricamente come fossero lastre marmoree. ( A. Piattella
Post n°17 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Il suo Atelier era i gradini della chiesa greco cattolica di Sant Anastasio, a Roma via del Babuino. Luigi Marzo Nasce a Presicce (LE) Italia, vive e lavora a Perugia alternando l’attività di pittore a quella di grafico creativo. Da sempre impegnato nel campo dell'arte, dopo la laurea in Giurisprudenza, decide di finalmente di dedicarsi completamente alle arti visive. La sua arte, espressa in diversi settori, è stata presentata in molte esposizioni personali e manifestazioni collettive suscitando l'interesse del pubblico e della critica.
Post n°16 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Antonio Massari è nato a Lecce nel 1932 ma vive e lavora a Milano. Espone dal 1959 e ha al suo attivo una “esuberante” attività espositiva con più di 150 personali in Italia e all’estero ed una incalcolabile presenza in collettive e avvenimenti artistici. Dal 1980 è presente a tutte le edizioni di ARTEFIERA Bologna e dal 1994 alla milanese MIART. Sue opere sono inserite delle collezioni: Frank V. de Bellis Collection di San Francisco, Civica Galleria d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, Pinacoteca Comunale Torre Estensi di Copparo, Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate, Museo Carlo V Lecce e Museo di Bagnacavallo. Noto al grande pubblico come “il meccanico delle acque”, definizione datagli da Pierre Restany negli anni ‘70, ha in realtà iniziato le sue sperimentazioni con l’acqua alla fine degli anni 50 con le prime “onde dalle ali di farfalla”. Da allora ispirazione, casualità e materia sono state rigorosamente controllate e sottoposte ad una attenta regìa così da permettergli di lavorare e giocare con l’acqua come più gli pare e piace creando persino opere geometriche per gli scettici e sfidando “le regole del gioco” utilizzando materiali, colori e carte sempre diversi. Poeta, scrittore con una lunga carriera di insegnamento alle spalle, Antonio Massari ha sempre tenuto uno stretto dialogo con la sua terra d’origine studiandone storia, cultura, folklore impegnandosi in una opera di rivivizzazione delle attività artistiche caratteristiche della sua regione, come la lavorazione della cartapesta, anche attraverso video e documentari da lui prodotti. Figlio d’arte, da anni è impegnato nel recupero, documentazione e catalogazione della vasta produzione artistica lasciata dal padre, Michele Massari, in parte andata dispersa sul territorio o in qualche caso perduta durante la guerra. Nel 1996 la Città di Treviglio ha organizzato al Museo Civico “Della Torre” una mostra antologica di Antonio Massari mentre è di prossima uscita una pubblicazione con tutti i suoi scritti
Post n°15 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Salvatore Mercuri è nato a Gallipoli (Le) nel 1947. Pittore, ha studiato all’ Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’ estero. Ha partecipato a molte rassegne, ottenendo premi e riconoscimenti. Nell’espressiva tensione figurale di Salvatore Mercuri si definiscono figure e forme di metaforica concezione, traslate dal piano intuitivo alla palese dimensionalità pittorica con vibranti accenti coloristici, di stampo allusivamente surreale. Le sue Figure, ben composte nei tratti e nei movimenti, si innestano in atmosfere oniriche e simboleggiano, con la loro presenza vitale, i fermenti peculiari dell’ esistere e gli insondabili moti interiori dell’io, rivissuti in chiave fantastica, accogliendone le inconsce emozioni nell’aggettivazione cromatica.
Anna Miglietta Nata a Lecce il 27 Luglio 1973 , ha compiuto gli studi artistici presso il Liceo Artistico Statale di Lecce. Nel 1994 ottiene l’attestato di Restauro Dipinti Antichi su Tela e su Opere Lignee conseguito presso En.aip di Lecce, collaborando da subito con diversi laboratori di restauro e operando su tele antiche di chiese locali. Nel 1997 dopo aver seguito il corso di grafica pubblicitaria computerizzata collabora con la casa editrice “ Comunico’ ” alla realizzazione grafica del periodico Balocco Gennaio ’98. Dal 1999 e’ socio della cooperativa ARTEMISIA ( Specialisti in Beni Culturali). La sua attivita’ artistica spazia dalla pittura su tela al Trompe L’oeil , dal decoro di complementi d’arredo alle vetrate artistiche, dalle decorazioni d’interni al restauro di dipinti (affreschi e a secco). Collabora con alcune aziende del settore alla progettazione e realizzazione di decorazione su cornici e mobili in stile. Vive e lavora a Salice Salentino
Post n°14 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Angelo Monte si è diplomato presso il Liceo Artistico di Lecce e partecipa attivamente a varie manifestazioni artistiche in Italia e all'estero, allestendo oltre 500 mostre personali, ottenendo ovunque consensi di pubblico e critica. "Ha elaborato un linguaggio personale, ricco di elementi concettuali in un contesto naturalistico, fortemente emotivo. Lo si deduce dai quadri pieni di vita e di racconto: dalla soavità di una composizione floreale, dall'eleganza di una natura morta, dalla luce, delicata poesia di un paesaggio solare, dall'atmosfera che assume il risveglio della natura. E' sicuramente uno degli artisti emergenti più interessanti e per questo la critica lo segue con molta attenzione." (Rino Boccaccini) Giornalista, critico d'are "Nella sua naturale modestia e dolcezza d'animo, Angelo Monte cela una ricchezza di valori che sa trasmettere con abile maestria e disinvolta sicurezza negli acquerelli, oli e pastelli. Le sue opere non sono statiche, vi è un continuo divenire: dal cespuglio scapigliato alla bruma dei campi, che sale fumante verso il cielo, si muove una forza dolce e accattivante distesa nei più svariati colori. Monte è proprio l'artista del colore, il "giocoliere" che sa offrire mazzi fresche i aulenti di ginestre, mazzi di cardi selvatici che s'ergono prepotenti dalla terra arida, quasi cercando l'umore di quel mare puro e tremolante che da loro si stende lontano in attesa del sorgere del sole caldo d'oriente. Nel gioco intelligente dei colori, nella tecnica pura della vera arte, l'autore si impone con forza e vigore per mezzo di una profonda ed eloquente comunicativa." ( Pietro Rossi) Giornalista, critico d'arte
MAURIZIO MUSCETTOLA Nasce in provincia di Campobasso nel 1969, diplomato all'Istituto d" Arte a Lecce, consegue la laurea all’Accademia di Belle Arti nella stessa città. Nel suo percorso formativo segue gli orientamenti dell’arte napoletana ed un nome in particolare che diventerà suo maestro d’arte "Giovanni Parlato". Oltre alla pittura si è dedicato alla scultura con discreti risultati.Superata la fase nella quale apprende i segreti dei colori ed il modo di porli sulla tela, ha inizio per lui un percorso individuale nel quale mette in evidenza la sua personalità, ricercando argomenti per le sue opere del tutto personali e unici in modo quasi fotografico e surreale; sfumature di colori che si trovano in alcuni momenti del giorno, quindi non si allontana dalla realtà che lo circonda, anzi diventa sua ispiratrice, un forte attaccamento al realismo non dimenticando quello che di creativo può fare la mente umana, per questo motivo nelle sue opere si trovano argomenti di fantasia, con la quale l’artista comunica la sua simpatia e creatività, contornato da un cromatismo di colori fuori dal comune che invitano a cogliere l’illusione delle sue opere.
III Rassegna d'Arte Contemporanea" a Spoleto in occasione del 39° Festival dei Due Mondi. Esposizione collettiva all' Harrow Arts Centre, Londra. Rassegna "Artisti Pugliesi del '900 a Roma", galleria Forum Interart, Roma. "II Biennale d'Arte Contemporanea Le Triangle de l'Art", Dakar, Senegal. Nel 1994 realizza la decorazione dello stadio di Lecce in occasione della messa officiata dal Papa. nel 1996 realizza la scenografia per l'opera lirica "Cavalleria Rusticana".
Post n°13 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Giuseppe Oronzo Decataldo, nato a Taranto il 18 Giugno 1974, dal 2003 adotto il nome d’arte Orodè. Formazione 2000-2005 workshop in auto-apprendimento di tecniche musive e pittoriche presso la Casa Museo “Vincent City”, a Guagnano (LE), fondata nel 1992 dal pittore e scultore Vincent Maria Brunetti. Ne sono scaturiti 250 mq di quadri di ceramica
Antonio Palermo Presenze e premi: 1966: Mostra dello studente, Sogliano C. I premio; 1967 Sogliano C. I premio Exsequo; 1968 I premio Exsequo; 1970: Collettiva Monaco di B, Gall. Heinchinger; 1972: Gall. F. Capace~ColIettiva, Maglie; 1973 Sogliano C. Il premio; V Circolo studentesco, Spongano, I segnalato; 1973:111 Mostra Naz Di Pittura Magra Grecia, ; Taranto diploma di merito, 1974: Personale Gall F Capace, Maglie; Collett. Ass. Operaia Galatina; Collett. Torre dell’Orso; Personale Gall. Portici, Crotone: Personale Club Italia Cutrofiano; 1975 Collett Torre dell’Orso; Personale Club Italia Cutrofiano; Personale Circ. Massimo Aradeo; Personale Belvedere Spinaello (CZ); Person. Club Italia Cutroflano; Mostra di Pittura Sogliano C., Medegalia d’Oro. Ottava rass. D’Arte Avellino, diploma con segnalazione; I Premio, organizz. ARCI, Cutrofiano 1977: Estemporanea, Carmiano, primo segnalato; XVII Edizione Internazionale La Primavera nell’arte, Roma- Il Premio medaglia d’Argento; Campidoglio; Personale 5K Galtina; Personale S. Cesarea terme; Personale Gall. Maccagnani, Lecce; Coppa Città di tricase (estemporanea); Agosto S. assanese, prem. Con coppa; Targga d’Argento all’Autunno Pignolese, Potenza; Natale d’Oro Milano- targa d’argento; 1978: Mostra Naz. Galatina, segnalazione speciale con medaglia; titolo Accademio ‘ Il Tetradramma” premio naz. Tetradramma d’Oro : il premio Coppa Regione Puglia Festival di Casa Nostra Gallipoli; 1979: Premio speciale Targa Estemp. “Tricase”; 1980: III premio speciale oper la ricerca Coppa Rocca di Neto (CZ). Seguono dall’81 all’83 mostre personali in vari centri e premi conseguiti in concorsi nazionali e internazionali Pubblicazioni su vari quotidiani; Riviste e Annuari d’Arte.
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