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LA CASA A MISURA DI ANZIANI
Post n°142 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino
Lcd, sensori e chip per non essere mai soli e avere costante controllo medico LONDRA - Oggi hanno poco più di vent'anni e sono la prima generazione "ad alta tecnologia", cresciuta, praticamente fin dalla nascita, in mezzo a telefonini cellulari, computer, Internet, chat line, web cam, videogiochi e iPod. Fra quarant'anni, nel 2048, quando gli odierni "twentysomething", i ventenni e qualcosa di oggi, cominceranno ad andare in pensione, la tecnologia che li avrà accompagnati per tutta la vita stabilirà nuovi comportamenti, nuove regole e, si spera, anche maggiore comfort e soddisfazione per la loro terza età. Non avranno più bisogno di assistenza a domicilio, badanti e ospizi; non si sentiranno più tagliati fuori dall'esistenza più attiva e magari geograficamente distante di figli e nipotini; non patiranno più la solitudine, anche se costretti a vivere soli. Per loro ci sarà infatti il "virtual granny flat", l'appartamento virtuale per nonni, una casa "high tech" in grado di assicurare compagnia, sicurezza e aiuto domestico, pensati espressamente per gli anziani dell'era digitale. La previsione è di un team di futurologi britannici, in un rapporto commissionato dalla Life Trust Foundation, una fondazione creata per analizzare l'impatto di una vita media più lunga sulle società occidentali. "Il fatto che oggi viviamo più a lungo è un trionfo dell'Occidente sviluppato e dei suoi sistemi sanitari, ma è un trionfo solo se la gente può avere una qualità della vita soddisfacente in età avanzata", afferma Mike Lake, direttore della Life Trust Foundation. "Dobbiamo usare la tecnologia affinché questo sia possibile". E il primo fondamento di questa filosofia è una casa del futuro in cui i pensionati possano vivere soli, o comunque, se in coppia, senza bisogno di una costosa assistenza a domicilio. La "granny flat", la casetta dei nonnini del 2048, funzionerà così. Un televisore a grande schermo installato su una parete permetterà loro di seguire in diretta, in videoconferenza, tutto quanto avviene nelle abitazioni di figli e nipoti, anche 24 ore su 24 e in modo interattivo, cioè interloquendo come se fossero presenti nella casa dei loro parenti, anche se a chilometri di distanza. Potranno, così, leggere ai nipoti una favola prima che si addormentino e perfino fare loro da baby sitter, se i genitori sono usciti. Speciali sensori nei pavimenti daranno l'allarme a parenti e medico di fiducia se la "granny", la nonna, cade a terra e non si rialza. Altri sensori su lavandini e vasca da bagno riconosceranno se il rubinetto dell'acqua è stato lasciato aperto e un segnale vocale avvertirà il nonno che deve andare subito a chiuderlo. Un segnale sonoro le dirà che è ora di prendere le medicine; un altro che in frigo non c'è quasi più latte o pane; un terzo che il cibo lasciato sui fornelli sta bruciando. E ancora: un "mood sensor", un sensore dell'umore, sceglierà musica, programmi televisivi e illuminazione più desiderati da "granny"; il telefonino monitorerà i suoi battiti cardiaci; e un "chip" elettronico, impiantato sotto la pelle, permetterà al medico di famiglia un monitoraggio più completo in caso di malattia. Dice Ian Pearson, uno dei futurologi autori del rapporto: "Gli anziani vogliono compagnia, ma vogliono anche essere indipendenti. Parte della tecnologia necessaria a ciò esiste già, il resto sarà disponibile entro vent'anni o poco più". (23 aprile 2008) |
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