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Post n°81 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da nisidacapino

Gli anni '50

Maggiore reddito, tempo libero e cultura, porteranno ad una revisione del concetto e alla realizzazione dell'unità d'abitazione.

Dal concetto di edilizia popolare a quello di edilizia civile (Gio Ponti).

Nuova fase di pianificazione totale che porta ai quartieri autosufficienti.

I modelli razionalisti applicati su larga scala con l'impiego di sistemi edilizi industrializzati. Si iniziano ad avvertire i primi sintomi del fenomeno migratorio, che toccherà i suoi massimi nella seconda metà del decennio.

Piani di attuazione INA-Casa ('49-'56) e Gescal ('56-'63): si verifica un intreccio di interventi, con la presenza contemporanea di edifici di tipologie differenti (case a schiera, di 4/5 piani ma anche di nove) di edilizia pubblica e privata, a volte, purtroppo, anche con criteri di speculazione.

1950

Quartiere comunale Boccioni

1950/52

Quartiere Mangiagalli II.

1950/53

I quartieri Omero (1949/55), Pezzotti, Lorenteggio, Baggio I e II (1950/53) presentano un buon orientamento complessivo degli edifici, alternati in varie altezze, e numerosi negozi lungo le linee perimetrali.

Nel quartiere Baggio II, uno dei primi e più periferici interventi INA-Casa, la lottizzazione razionale delle case d’abitazione si svolge attorno ad una zona verde in cui sorgono la scuola, l’asilo, i negozi e la parrocchia.

1951

1.243.000 abitanti a Milano, di cui 160.000 in alloggi di fortuna e 20.000 baraccati. Ben 26.000 famiglie erano senza casa, costrette alla coabitazione.

I quartieri costruiti in questo periodo, rientrano in un più ampio settore di nuova urbanizzazione previsto dal PRG.

Un intervento di notevoli dimensioni e rilievo è il quartiere residenziale INA-Casa Harrar di via Dessiè Harrar, su progettazione urbanistica di Figini, Pollini e Ponti, situato in una zona di nuova urbanizzazione su di un radiale di grande traffico, che presenta una serie di edifici di 4/5 piani e di casette a schiera, immersi in una zona verde con scuola e asilo.

La soluzione dei 'grattacieli orizzontali' dà una certa caratterizzazione a questo quartiere, dove l'applicazione del razionalismo milanese forniva una soluzione adeguata alla dimensione dell'intervento. Quartiere comunale Gabrio Rosa.

1951/53

Quartiere comunale Antonini

1951/55

Quartiere Giambellino 1951/56 Quartiere comunale Cogne 1952/56 Tra gli esiti del razionalismo milanese anche il quartiere residenziale INA-Casa di Cesate, realizzato da Albini, Albricci, Belgiojoso, Gardella, Peressutti, Rogers, che segna l'inizio dei quartieri coordinati al loro interno, in dimensioni tali da permettere interventi organici anziché un insieme di interventi casuali.

Per i futuri immigrati Gardella predispose un ambiente non troppo diverso da quello di origine, con case a schiera, grandi corti, piccoli archi di portico. Quartiere comunale Fulvio Testi Viene creato il CRAPER: Centro per la Ricerca Applicata sui Problemi dell'Edilizia Residenziale.

1952/59

Quartiere comunale Lorenteggio

1953

Quartieri comunali Barzoni (casette unifamiliari), Lorenteggio-Inganni, Primaticcio e Primaticcio II, Palmanova (casette unifamiliari).

1953/55

Quartiere comunale Lorenteggio, casette unifamiliari.

1954/58

Nel Quartiere Ca’ Granda Nord, una parte degli edifici si segnala per la qualità esecutiva e per l’uso appropriato dei materiali, comune ad altri esempi dell’edilizia milanese di quegli anni: ossatura in cemento armato e tamponamenti in mattoni forati a vista, pannello finestra prefabbricato.

1954/63 

Il Quartiere Autosufficiente Comasina è il primo realizzato in Italia dallo IACPM.

E' fondato su criteri urbanistici avanzati: viene realizzata la zonizzazione dei servizi e lo studio accurato dei percorsi, ma manca un'unitarietà complessiva, soprattutto in relazione alla frammentazione architettonica dei differenti edifici.

Pur risultando una somma di episodi edilizi e spaziali, questi sono da considerare di notevole rilievo, visto i nomi dei progettisti: Camillo Rossetti (che aveva redatto il progetto definitivo sulla base del progetto urbanistico di Diotallevi), Bottoni, Lingeri, Cerutti, Reggio, Putelli, De Carlo e molti altri. I fabbricati di 3, 4, 5, 9 e 13 piani, costituiscono quattro unità residenziali con negozi, asilo e centro sociale, tutti gravitanti intorno ad un centro civico.

Un altro aspetto di rilievo è l'indipendenza dei percorsi automobilistici da quelli pedonali; da ricordare anche la centrale termoelettrica, allora uno dei maggiori impianti di riscaldamento urbano esistenti in Europa.

L'unico problema è quello delle distanze dalle abitazioni ai luoghi di lavoro, che crea problemi per il trasporto e squilibrio tra i tempi di lavoro e i tempi di riposo.

1956/58

Quartiere comunale Meda

1956/61

Quartiere comunale Ca’ Granda Nord

1957

Con la collaborazione di CARIPLO, verrà realizzata la prima scuola materna per gli inquilini IACPM.

1957/60

Il quartiere INA Casa Vialba I (Cerruti, Lingeri, Minoletti e Caccia Dominioni, Vito e Gustavo Latis, Gianemilio, Piero e Anna Monti, Tevaroto, Valenti, Zanuso), tenta di ricreare un complesso residenziale vario ed articolato attraverso un impianto stradale sinuoso, una composizione di case a 3-4 piani.

1957/68

Il Gallaratese G.1, previsto come parte del più ampio quartiere Gallaratese, sorge sull’area su cui si sarebbe dovuto realizzare una delle quattro “città satelliti”, il quartiere Costanzo Ciano.

Il progetto viene redatto da un gruppo di 68 progettisti e coordinato da Gianluigi Reggio.

1958

Quartiere comunale Bonfadini, Quarto Cagnino.

1958/60

Il quartiere Taliedo, ancora su progetto di Camillo Rossetti, viene realizzato in una zona di nuovo sviluppo urbanistico. In 18 mesi si acquista il terreno e si consegnano gli alloggi: vengono applicate moderne tecniche costruttive e predisposte le attrezzature. La concezione urbanistica prevedeva edifici alti, ma in numero limitato, così che si potesse aumentare lo spazio tra gli edifici stessi; furono utilizzati tre tipi di piante e due tipi di facciate, la cui alternanza permetteva di ottenere una composizione d'insieme non troppo monotona. Anche in questo progetto troviamo verde e strade interne pedonali. Quartiere INA Casa Vialba II (Cerutti, Putelli, Moro, Natoli, Rusconi Clerici).

1958/61

Quartiere comunale Koerner Anni

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Marino il 24/03/10 alle 22:36 via WEB
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