L'Anonimo

SULLE STRADE DEL PALIO

E sono 85 i chilometri pedalati in occasione del 49° Palio del Recioto che mi ha visto in trasferta con tre amici che rispondono ai nomi di Giando – Marcante e Orlandi. Pronti a muovere a mezzogiorno e così a venti alle una siamo già in zona partenza a gustarci il foglio firma degli atleti. Bella la cornice della giornata di sole che rende perfetta la nostra scelta di una giornata di ferie all’insegna del sano ciclismo.

Mi sbizzarrisco con foto a raffica e appena visto il via ci dirigiamo verso la salita della corsa, la Negrar – Fane, che i corridori affronteranno per quattro volte. Mi accorgo subito che non è una salita che può fare molta selezione, noi salivamo discretamente spavaldi, anche grazie al tifo sulla strada, con punte anche dei 24 orari. Figuratevi come sarebbero saliti di li a poco sti ragazzini, tutto pepe, alle porte del professionismo, dei missili terra aria.

A metà salita ci fermiamo per gustarci il primo passaggio, del gruppo che sale compatto abbondantemente sopra i trenta orari, e solo qualcuno si stacca.

Finito il primo passaggio ci portiamo al GPM a Fane, dove si brida pure ai 40 anni del Giando, prima di assistere alla seconda tornata. Fuga in corso in questo giro, con un terzetto che anticipa di una trentina di secondi il gruppo. Non è facile seguire la gara da bordo strada, in special modo quelle degli Under 23 che risultano sempre tirate dal primo all’ultimo chilometro, con continue fughe che nascono e muoiono, figuratevi che la prima fuga di giornata è partita al chilometro uno.

Per noi, il secondo passaggio coincide con il rientro a Negrar, dalla discesa fatta dai corridori per risalire nuovamente sulla salita, di fatto tagliando la parte pianeggiante del circuito. I miei amici “ganassa” si concedono un risotto agli stand mentre io risalgo nuovamente fino a metà salita, per poi ridiscendere a riprenderli. Nel frattempo ci ha pure raggiunto il Miglio, in sella alla sua super mtb, di ritorno dalla prova della Paola Pezzo a Garda.

Se ne va così la terza tornata del gruppo, mentre assistiamo al quarto passaggio a cinquecento metri dal gpm, rifacendo nuovamente tutta la salita. Per la cronaca la quarta tornata è molto battagliata, passano prima due fuggitivi a pochi secondi uno dall’altro e poi almeno tre gruppetti a breve distanza.

Di volata scendiamo verso l’arrivo e possiamo pure assistere ad un passaggio in discesa che non vi dico cosa è: Impressiona con un Jet in decollo, come un treno lanciato, il gruppo che scende in discesa. Un rumore di gomme e catene, di ruote ad altro profilo e pedali, che spaccano l’aria in un’espressione di potenza. Da pelle d’oca questo sciabolare di ruote nell’aria, per noi brivido pure per loro adrenalina vera!!!!

Dopo questo passaggio riusciamo a portarci in zona arrivo dopo assistiamo alla volata vincente, e pure all’intervista a botto calda a due passi dal vincitore. Finisce così la nostra apparizione al Palio, ma non il nostro giro, visto che per rientrare a casa si decide per un’inedita, e bellissima salita, che porta a Fiamene, da dove scendiamo in Valpantena per il rientro.

Grande giornata di ciclismo oggi, arrivo a casa bollito e cotto come non mai dopo quasi 86 chilometri pedalati. I tre passaggi sulla salita della gara, più la quarta finale che era attorno agli otto chilometri, intervallate dalle varie soste mi hanno letteralmente demolito, però ne valeva assolutamente la pena.

Grazie a tutti per la compagnia, dei pedalatori e non, come il Biondani assieme a figlio

EVVIVA EL PALIO!!!!

a si ovviamente "cero" (non nel senso di candela quella grossa), ma nel senso che ci ero pure io, è che ovviamente ero sempre dall'altro lato della macchina fotografica......