L'Anonimo

RISORGE LA CAREGA!

Oramai negli ultimi anni, specie con l'avvento delle 29 pollici, la mtb è diventata sempre più tecnica e oserei dire sempre più alla ricerca del limite di questi enormi ruotoni. Come se non bastasse ci mancavano pure gli enduristi a disegnare discese, che si piazzano a metà fra il discesista e il cross countrista. Ovviamente la cosa ha stimolato l'adrenalina di tanti, e non manca fine settimana che non nascano nuove variante da andare a provare e vedere. Tutto bello quello sinora raccontato ma se ti capita, come lo scorso sabato, l'attimo da coione dove batti il zuccone, ecco che tutto questo fatato mondo delle discese fiche sembra escluderti e rinnegarti.

La paura frena l'entusiamo, e per vincere le paure una cosa sola si deve fare affrontarle. Questo quanto successo in sintesi nel giro pomeriggio che mi vede pedalare verso Montorio per intercettare Alessandro; all'ingresso di Montorio becco lo Spriz con un amico, Andrea, e qui scatta la voglia di gruppo tante che ci si trova in quattro a pedalare. Lo Spriz propone la prima discesa degli enduristi, la Striker che si trova verso maroni. Nel tragitto si unirà al gruppo un giovane bikers di 23 anni, Simone, nuovo ad alcuni tratti, che terrà bene le nostre ruote. Capo della spedizione sul primo tratto proprio lo Spriz che non nuovo alla discesa ci guida molto bene, andando ad insegnarci le traiettorie migliori. Nel finale due passaggi sono da prendere con le pinze, sembrano fattibili vedendoli fare dalla nostra guida alcolica, ma ci vuole sempre il suo perché.

Primo passaggio per me che mi vede scendere a piedi il tratto peggiore, ma che mi fa ritrovare una disceta pace con il mezzo. Si sbuca a Pigozzo da dove si punta in alto verso Trezzolano per scendere la Alby, completa. Qua le tutto un zizzagare fra le piante nel primo tratto, con un paio di punti impegnativi nel finale. Proprio in uno di questi è Alessandro che ci rimette parte del corpo, si ribalta andando a picchiare sulla bici, una botta che lo lascia pedalare fino alle fine ma che lo vedrà al pronto soccorso per cucire una brutta ferita alla gamba, in bocca al lupo. Dopo questa discesa siamo ancora in zona Mizzole da dove si risale per il Pian di Castagné per andare a vedere la Jurassica, quella dove sono caduto. Non fa mai piacere tornare sul luogo del delitto ma mi sento bello giusto, passo da niente il tratto della caduta (E LO SCHIFO) evito però i due scalini più alti PERCHE' PER MI I SCALINI NON IE PER LA BICI.

Riportati nelle zona Mizzole risaliamo sulla dorsale del Castello, qui Simone ci saluta mentre io ed Alessandro disegnamo un anello che passando dalla Casa Rosa ci riporta sopra alla Striker. Si scende bene stavolta le sensazioni in sella sono buonissimo, pieno controllo, arrivano i tratti più insidiosi e senza pensarci ..... giù...... Esco un filo di traiettoria ma porto fuori l'intera discesa a zero penalità. SONO COSE CHE TI RIMETTONO IN PACE CON TE STESSO.

Finisce così un gran bel giro che ci voleva per rimettere le sedie al suo posto.