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La rivincita del Porcellino Piccolo

Post n°6 pubblicato il 23 Settembre 2012 da desap.lib
 

La rivincita del Porcellino Piccolo

Fin da bambino, dopo aver ascoltato la fiaba de "I tre porcellini", ho sempre creduto che la casa di paglia non si dovesse mai costruire perchè è quella meno resistente e meno sicura.


Le prime case di paglia nascono nella seconda metà dell'Ottocento negli Stati Uniti, realizzate dai pionieri stabilitisi nel Nebraska. La zona scelta era povera di pietre e legname, tradizionalmente usati per le costruzioni. Il periodo coincide, curiosamente, con la nascita di Jacobs Joseph (1854–1916) autore della fiaba.
La tecnica di costruzione viene riproposta, negli anni settanta del Novecento, da Judy Knox e Matts Myhrman che apportano anche delle modifiche essendo le esigenze moderne sono diverse da quelle dell’Ottocento.

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Biblioteca di Mattawa, nello stato di Washington, Stati Uniti, realizzata con balle di paglia.


Da allora si sono sviluppati tre sistemi di costruzione:
Nebraska:
Le balle utilizzate come grossi mattoni vengono fissate tra loro ed alla fondazione. Su di esse (muri) viene posizionata una piattaforma di legno fissata alle fondazioni. Sulla piattaforma viene costruito il tetto. Il metodo è il più semplice, richiede poche conoscenze precedenti di costruzione.
Post and Beam:
Una struttura a pilastri, p. es. legno sostiene il peso del tetto. Le balle di paglia sono semplicemente infilate tra la struttura come blocchi di isolamento. Questo sistema richiede un livello di conoscenze in carpenteria più sofisticato.
Matrix:
Le balle di paglia sono usate come mattoni nel vero senso della parola. Viene interposta malta di cemento tra le balle di paglia che sono posizionate in colonne verticali. La malta in questo modo forma dei pilastri. Questo metodo richiede manodopera intensiva e richiede l'uso di tanto cemento.
All’inizio degli anni novanta Barbara Jones ha importato queste tecniche nel Regno Unito, adattandole alle diverse esigenze climatico-ambientali locali.
Negli Stati Uniti e Canada, le tecniche utilizzate prevedono: tondini di acciaio per mantenere le balle allineate nei muri, rete elettrosaldata come porta intonaco, fondazioni in cemento armato, intonaci cementizi.
Barbara Jones ha proposto la sostituzione del ferro con il legno, individuando il legname di nocciolo quale sostituto del metallo e proponendo l'utilizzo della calce in sostituzione del cemento, con intonaci a calce e in terra cruda dalle superiori proprietà di traspirazione rispetto agli intonaci cementizi. Secondo la Jones, anche l'aggiunta all'impasto di piccole quantità di cemento riduce drasticamente la traspirabilità dei muri, aumentando la possibilità di proliferazioni di muffe sulla pareti più umide, come quelle del bagno e della cucina.
Attualmente nel mondo si costruiscono ca. 1'000 edifici nuovi all'anno.
Perché utilizzare la paglia?
La paglia è un materiale naturale e sano. È il sottoprodotto della raccolta dei cereali ed è facilmente reperibile e rinnovabile. Le balle di paglia sono un materiale molto economico, altamente isolante sia dai rumori (isolamento acustico) sia dal freddo e dal caldo (isolamento termico), resistente alle vibrazioni sismiche, ecocompatibile, ecosostenibile e “traspirante”, in quanto non intrappola l’umidità dentro l’edificio, distribuendola uniformemente nell’ambiente. Una struttura edificata in tal modo inoltre risulta essere altamente ecocompatibile, sia per la ridotta quantità di scarto prodotto in fase di costruzione, sia per l’alta riciclabilità dei componenti utilizzati. É preferibile utilizzare paglia derivata da grano, segale ed orzo, che hanno migliori proprietà chimico-fisiche. La forma delle balle di paglia dev’essere rettangolare e la compressione massima, così da ridurre la possibilità di assestamenti significativi successivi alla costruzione dei muri.
Inoltre, se il progetto è eseguito accuratamente, la costruzione di una casa in balle di paglia è realizzabile anche con manodopera non specializzata. In altre parole, è possibile riunire un gruppo di persone inesperte, formarle lì per lì e cominciare a costruire i muri in mezza giornata.

A Pramaggiore, in provincia di Venezia, nel 2004 è stata realizzata "La Boa", prima casa di paglia in Italia realizzata in autocostruzione.

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Azienda agricola La Boa - Pramaggiore di Portogruaro.


Gli abitanti di Pescomaggiore, frazione dell'Aquila, colpita dall'evento sismico del 6 aprile 2009, gli abitanti hanno deciso di realizzare delle residenze antisismiche in paglia al fine di poter rimanere a vivere nel piccolo borgo. Il villaggio è stato costruito dai futuri abitanti insieme ai tecnici e a numerosi volontari. Il progetto è stato finanziato da una rete di amici finanziatori (tavola pescolana) e dai futuri abitanti.
Su progetto degli architetti Paolo Robazza e Fabrizio Savini del BAG studio mobile e con l’assistenza tecnica di Caleb Murray Burdeau, esperto in bioarchitettura, si è deciso di realizzare, su terreni concessi in comodato da alcuni compaesani a poche centinaia di metri dal paese, un villaggio di bilocali e trilocali low cost ed a minimo impatto ambientale nel rispetto delle vigenti norme anti-sismiche ed edilizie.
La tecnologia costruttiva prevede l´utilizzo di una struttura in legno portante e tamponatura in balle di paglia. La modularità delle strutture agevola la loro riproducibilità.

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Progetto EVA - Pescomaggiore (AQ) - Render 3D



Progetto EVA - Pescomaggiore (AQ) - Cantiere.

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Fonti:
www.letturegiovani.it/Autori_Vari/i_tre_porcellini.htm
it.wikipedia.org/wiki/Casa_di_paglia
www.comandini.ch
www.promiseland.it
Progetto eva

 
 
 
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