Vicenza in diretta
Messaggi del 29/08/2012
Post n°23750 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23748 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23747 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23746 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23745 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23744 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23743 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23742 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23741 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23740 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
Morire a causa di una sconfitta sportiva. Un'ipotesi incredibile, ma che sembra esser diventata tragica realtà nel caso di Sergei Ovcinnikov, suicida all'età di 43 anni. Il commissario tecnico della nazionale russa femminile di pallavolo non avrebbe retto alla tremenda delusione vissuta alle Olimpiadi di Londra per la prematura eliminazione ai quarti di finale della sua squadra, data tra le favorite ad una medaglia e sconfitta dal Brasile dopo aver sciupato ben sei match point.Una fine tremenda quella che avrebbe sconvolto il destino di Ovcinnikov trovato impiccato nella sua stanza d'albergo a Porec (Parenzo in italiano), in Istria, dove si trovava per un periodo di allenamento con la sua squadra di club che allenava attualmente, la Dinamo Mosca. (la stampa) |
Post n°23739 pubblicato il 29 Agosto 2012 da nickvi77
Spettacoli pirotecnici per festeggiare il boss scarcerato. È accaduto ancora una volta a Napoli. È ancora forte, nel Napoletano e in città, l'usanza di omaggiare gli esponenti «più illustri» dei clan con atti eclatanti e pomposi, come accaduto ieri nel quartiere Bagnoli del capoluogo partenopeo. Fuochi d'artificio, ma non solo. Anche soste mirate delle processioni religiose davanti alle case di elementi "di rispetto". In cinque, presumibilmente organici e contigui all'organizzazione camorristica dei D'Ausilio, nel quartiere Bagnoli, hanno pensato di «celebrare» la scarcerazione di un noto affiliato al clan dando fuoco alle polveri di una batteria pirotecnica davanti la sua abitazione, in via Diocleziano. Lì era stato appena trasferito dagli arresti in carcere ai domiciliari dopo essere stato giudicato con il rito direttissimo per violazione alle prescrizioni della sorveglianza speciale. In strada, ad assistere ai festeggiamenti insieme all'affiliato affacciato al balcone, anche un folto gruppo di persone che all'arrivo dei carabinieri ha pensato bene di darsela a gambe. |
Post n°23738 pubblicato il 29 Agosto 2012 da nickvi77
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Post n°23737 pubblicato il 29 Agosto 2012 da Melli12
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Post n°23736 pubblicato il 29 Agosto 2012 da nickvi77
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Post n°23734 pubblicato il 29 Agosto 2012 da nickvi77
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Post n°23733 pubblicato il 29 Agosto 2012 da nickvi77
La vita di Flavio Brunetti si è spezzata a 28 anni, sul lungotevere dell’Acqua Acetosa. Ucciso, mentre era sul suo motorino, da una Smart guidata da un ragazzo senza patente, munito solamente di un foglio rosa. Era lo scorso 23 giugno. La magistratura, in particolare il pm Giovanni Bombardieri, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. E il padre, Fabrizio Brunetti, per la prima volta, accetta di parlare. Per chiedere che la magistratura vada fino in fondo. «Flavio è stato ucciso – dice raggiunto nella sua abitazione nella zona del Nuovo Salario – e io ora voglio una risposta, una spiegazione per quell’assurdo incidente. È morto mentre tornava da una serata con gli amici». Il ricordo di quella notte è ancora vivo: «Sono stato svegliato dai vigili urbani, erano le 4 passate – dice – Si sono limitati a dirmi che l’incidente era stato provocato dallo scoppio di una gomma dell’auto guidata dall’altro conducente. Ma questa non è una spiegazione plausibile. Qualcuno deve spiegarmi come è possibile che una persona senza patente possa guidare un’auto non sua e uccidere un ragazzo. Dai vigili non ho avuto nulla: neanche il rapporto sull’incidente». L’auto che ha investito Flavio era guidata da Niccolò Petrucci, figlio del presidente del Coni, e, secondo gli accertamenti dei vigili urbani, si trattava di un’auto in comodato d’uso allo stesso Petrucci senior. «Io ho fiducia nella magistratura e sono certo che i magistrati saranno corretti. Seguirò con molta attenzione lo sviluppo di questa inchiesta – sottolinea Brunetti – anche se ormai niente potrà restituirmi mio figlio. Però oggi so che mio figlio è sotto terra e nulla potrà compensare la rabbia che provo da giorni. La stessa rabbia che mi impedisce di dormire. Ogni volta mi torna in mente il volto di Flavio, la sua bontà, la sua disponibilità verso gli altri». Ai funerali, che si sono svolti nella chiesa di Santa Giuliana, hanno preso parte un migliaio di persone. «Flavio era sempre disponibile con tutti – dice ancora il padre – aveva moltissimi amici e, anche per loro, la notizia è stata una doccia fredda. Alcuni vengono ancora a trovarmi. Nessuno sa spiegarsi quello che è successo. Un fatto drammatico». Diplomato perito, figlio unico, aveva preso in gestione una videoteca, insieme al cugino. «Quello che mi ha fatto più rabbia – sottolinea Brunetti – è che insieme al mio avvocato abbiamo provato ad avere delle spiegazioni dai vigili, ma non ci hanno detto niente». La famiglia di Brunetti è seguita dall’avvocato Marciano Petrillo, che spiega: «Ora la magistratura sta procedendo per omicidio colposo. Il 19 luglio si terranno gli accertamenti tecnici non ripetibili, sui mezzi». (WORDPRESS) |
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il 07/08/2024 alle 08:59
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il 30/07/2024 alle 08:07
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il 30/07/2024 alle 08:06
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