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Messaggi di Gennaio 2016

L'odore del sangue

Post n°1320 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da accademiartigestione
 
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Do la mia interpretazione di quanto sta accadendo sui mercati con questi continui e ripetuti quanto inusitati cambi di direzione.
E' bastato che la FED mostrasse qualche segno di incertezzasulla politica monetaria restrittivada poco adottata, che immediatamente l'odore del sangue della debolezza e quindi di un possibile nuovo QE ha scatenato gli orsi più avidi pronti a strumentalizzare i nuovi ribassi dei listini per spingere la Yellen verso un repentino dietro front. D'altronde con la economia cinese che barcolla e i dati americani di oggi pessimi che confermano il contagio , le motivazioni per questa clamorosa retromarcia non mancherebbero. Se entro stasera non si ripiglia il tutto occhio alla discesa ma anche occhio alle parole che la Yellen potrebbe dire a sorpresa.

 
 
 

Dove si va in borsa?

Post n°1319 pubblicato il 26 Gennaio 2016 da accademiartigestione
 
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Solito balletto dei dati USA contraddittori: indice dei direttori degli acquisti sotto le attese e udite, udite ...fiducia dei consumatori meglio delle attese. E cosa "bella" nello stesso mese. La mano destra non sa quello che fa la sinistra o si fermano a vicenda?
Un po' quello che sta accadendo nelle borse: ieri tracollo oggi euforico recupero. Domani chissà! Certo un po' di rimbalzo ci potrebbe stare ma la cautela è d'obbligo.
Così come deve essere molto cauto chi ci chiede in continuazione cosa fare delle banche e di MPS in particolare.
Per uscire da questo vicolo cieco servono soldi. Ammesso che non scatti il fuggi fuggi dei clienti, sempre possibile in situazioni del genere, chi oggi ragionevolmente può comprare azioni o obbligazioni bancarie? Specie delle banche più esposte?
Ecco,  io penso che se non interviene lo stato la luce non potrà riaccendersi.
Ma uno stato normale e sovrano lo avrebbe già fatto...uno stato succube , subalterno e falsamente europeizzato(L 'Europa per l'Italia non è altro che uno strumento di sottomissione) non lo ha fatto, non lo sta facendo e , se anche ci pensa, non ha... i cosiddetti per andare fino in fondo. In fondo così rischia di precipitare il sistema.
Magari non subito per cui intanto ...carpe diem in stirpe foro

 
 
 

Borse poco sociali

Post n°1318 pubblicato il 08 Gennaio 2016 da accademiartigestione
 
Tag: Borse
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Aumentano ancora gli occupati negli USA e le borse cosa fanno? Anziché proseguire nel movimento di recupero dai minimi si avvitano nuovamente al ribasso. I timori che la FED possa gire pesantemente sui tassi superano dunque la buona novella che la disoccupazione negli USA continua a diminuire e in  misura residuale come altrove....!!!!
In sostanza si conferma il fatto che gli operatori dei grandi gruppi ragionano ormai solo sulle grandi masse di liquidità disponibile e sul loro costo. L'economia reale , il benessere delle persone e delle aziende che poi si riverbera nella realtà nei conti dell'economia reale sono tristemente considerate un fatto secondario.
All'università insegnano altre cose, l'etica imporrebbe un altro modo di ragionare. la cosa triste è che questa logica di business fine a se stesso è la medesima che ha portato la crisi a divampare in tutto il mondo.
Tutto ciò conferma che la via per uscirne è una sola un cambio di mentalità che parta da ognuno di noi nel proprio piccolo quotidiano.

 
 
 

Dato bipolare

Post n°1317 pubblicato il 06 Gennaio 2016 da accademiartigestione
 
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Continua a migliorare l'occupazione negli USA. Nulla come questo dato ha una valenza bipolare. Da un lato infatti, in una economia sana,. la crescita occupazionale dovrebbe piacere al mercato in particolare azionario.
Dall'altro, in un'economia comunque con fondamenta instabili e preda della speculazione, un dato così positivo, oltre a spingere verso l'alto il dollaro potrebbe convincere la FED ad intervenire sui tassi in misura più rilevante e veloce del previsto. E appunto alla speculazione dei grandi gruppi che operano in borsa questo può non piacere.... 

 
 
 

Vision 2016

Post n°1316 pubblicato il 05 Gennaio 2016 da accademiartigestione
 
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Che dire dell'anno appena cominciato con il...botto delle botte alle borse? Che, nonostante la partenza, anzi forse ne è una conferma, dovrebbe essere l'anno dell'azionario. A cominciare proprio da quegli indici cinesi, Hang Seng in testa, alla base di questo sconquasso inziale. Sì credo che saranno gli emerging market a dominare anche se il ritocco dei massimi storici dovrebbe essere prerogativa esclusiva del NASDAQ(e a ruota magari degli altri indici USA) come già previsto qualche anno fa.
Proviamo ad elencare gli elementi a favore di questa tesi.
1 mancanza di rendimento sul comparto BOND che spinge verso il rischio/equity ingenti masse;
2 la massa monetaria dei QE che certamente non può essersi già esaurita , anzi la BCE, sia pure con un piano sui soli governativi che personalmente non trovo risolutivo, continuerà ad iniettare liquidità;
3 il ciclo economico dei paesi che hanno "assaggiato" la ripresa (USA e Germania in testa) non ha toccato il picco, e a questi dovrebbero aggiungersi, per l' appunto, trimestri favorevoli agli emerging, favoriti in particolare dalla forza del dollaro In misura marginale i paesi più in difficoltà come l'Italia saranno in grado di agganciarsi solo limitatamente la trend di ripresa proprio nella parte finale del ciclo (le borse invece si muoveranno all'unisono (anzi la nostra in caso di scenario rialzista potrebbe sovra-performare ).
4 i prezzi delle materie prime mediamente bassi;
5 la sensazione diffusa in molti paesi di essersi allontanati dalla crisi che aumenterà di conseguenza la propensione al rischio;
6 il fatto che la FED si sia almeno in minima parte (per ora...) rifornita dell'arma dei tassi da manovrare in caso di nuova crisi;
7 la chiara intenzione delle banche centrali di sostenere i mercati finanziai intesi come motore del sistema;
8 politiche occupazionali (sia pure poco fantasiose ) diffuse in molti paesi.

I fattori di rischio invece sono i seguenti e pesano meno perché per lo più eventuali, a differenza dei fattori favorevoli al ciclo che sono, per lo più, n corso:

1 rischi geo-politici:  instabilità in Medio Oriente (col nuovo ceppo virale tra Arabia ed Iran), Coree, ecc
2 terrorismo  che vuole dire ISIS ma anche nuovi movimenti separatisti in varie parti del mondo;
3 manovre della FED troppo forzate nel rialzo dei tassi rispetto ale graduali e contenute attese dei mercati;
4 rallentamento oltre le aspettative del ciclo economico USA e degli altri paesi guida
5 vittoria elettorale di forze anti UE  che personalmente riterrei in prospettiva elemento positivo per i paesi coinvolti, ma che nell'immediato creerebbe tensione sui mercati.

Riassumendo: salvo dunque questi fattori di rischio, come si può vedere nei frattali allegati, i mercati potrebbero ripiegare dopo avere recuperato questa falsa partenza tra marzo ed aprile per poi raggiungere i massimi verso fine anno.

BUON ANNO A TUTTI!!!

 
 
 
 
 

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Un blog di: accademiartigestione
Data di creazione: 22/03/2010
 

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