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LA PRIMAVERA, CRIPTICO DIPINTO DI SANDRO BOTTICELLI

Post n°484 pubblicato il 01 Aprile 2012 da Alcestidgl2
 

Sandro Botticelli (Firenze 1445-1510)

La Primavera 1478

tempera su tavola

cm 203 x 314

Firenze, Galleria degli Uffizi

 

Il famoso dipinto, fu eseguito da Sandro Botticelli nel 1482 su incarico di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici per la Villa di Castello non lontana da Firenze, appartenente alla famiglia.

I PERSONAGGI: MERCURIO, da sinistra, riconoscibile dai calzari alati,  sembra intento a scacciare delle piccole nubi.

TRE GRAZIE: CASTITA’ di spalle, BELLEZZA e PIACERE.

CUPIDO, dio bendato, sta per scoccare il suo dardo contro CASTITA’.

VENERE: la dea pagana dell’amore e della bellezza ; al centro del dipinto quasi a dividerlo in due.

FLORA: la dea dei fiori, sinonimo di Primavera. Nei suoi tratti molti riconoscono la nobildonna bellissima Simonetta Vespucci, musa ispiratrice di Botticelli e amante di Giuliano de’ Medici. In latino però, Flora era detta Florentia cioè Firenze.

CLORIS: la ninfa che la mitologia vuole sposa di Zefiro al quale non può sfuggire; dalla sua bocca escono fiori, primo passo della sua trasformazione in Flora, dopo l’unione con Zefiro.

ZEFIRO: vento che soffia da ponente e annuncia la Primavera.

Questo dipinto ci rapisce per la sua bellezza ma si presta a molte interpretazioni:

INTERPRETAZIONE1 : Botticelli potrebbe aver avuto l’incarico di celebrare delle nozze, quelle di Lorenzo il Popolano, cugino di Lorenzo il magnifico, con Semiramide Appiano o forse per le nozze di suo fratello Giovanni con Caterina Sforza, figlia del duca di Milano e madre di un bambino che sarebbe diventato una delle glorie di casa Medici.

INTERPRETAZIONE 2: Botticelli potrebbe essersi ispirato ai FASTI di OVIDIO, classico della letteratura latina. Nel libro V dei Fasti, si racconta come Zefiro avesse insidiato e posseduto con violenza Cloris, la quale venne trasformata in Flora, madre dei Fiori. In conformità a questa testimonianza, e sulla base di quanto tramandato da Vasari , la figura centrale della Primavera di Botticelli sarebbe da interpretare come Venere. Il gruppo delle tre figure femminili dono da leggere come le tre Grazie e Botticelli avrebbe aggiunto la figura di  Mercurio e Cupido. Il richiamo ai “Fasti” di Ovidio spiega questo quadro come allegoria della Primavera: infatti, la sequenza dei personaggi significherebbe il RINNOVARSI DELLA NATURA che ogni anno ha il suo agente invisibile nello SPIRITUS MUNDI, impersonato dal vento Zefiro.

INTERPRETAZIONE 3:  Botticelli avrebbe raffigurato il GIARDINO dell’EDEN, in cima alla MONTAGNA del PURGATORIO dove Dante incontra Beatrice, prima di accedere al Paradiso. Un momento di avvenuta PURIFICAZIONE che prelude all’ascesa verso Dio, tema compatibile con le nuove idee neoplatoniche.

Nel 1481, veniva pubblicata una edizione della Commedia pubblicata dal Landino e con le illustrazioni di Baccio Bandini elaborate dal Botticelli. I disegni sono andati perduti ma è possibile individuare una traccia di passione di Beatrice per Dante all’interno della Primavera: la prima figura da destra è da individuare come Lucifero che insidia Eva; la figura coperta di fiori potrebbe essere individuata come Matelda, misteriosa figura femminile che Dante incontra negli ultimi canti del Purgatorio. La figura centrale del quadro diventerebbe Beatrice destinata ad accompagnare Dante a “salire le stelle”. Le tre figure femminili possono essere lette come le tre  Virtù e la figura maschile potrebbe essere Dante che si è purificato nel fiume Ennoè, ora pronto a percorrere l’ultima parte del suo percorso spirituale.

INTERPRETAZIONE 4: una ALLEGORIA POLITICA. Celebrazioni delle vittorie diplomatiche di Lorenzo il Magnifico. All’interno della “Primavera” sono raffigurati 500 tipi di piante diverse ; da una parte c’è un richiamo alla FIORENTINITA’ attraverso il giglio creato da Cloris oppure gli agrumi rotondeggianti che richiamano l’emblema di casa Medici. Protagonista tra le piante è l’ALLORO che richiama il nome di Lorenzo.

INTERPRETAZIONE 5 NEOPLATONISTICA: il neoplatonismo è il protagonista esplicito di una serie di interpretazioni che vedono nella Primavera di Botticelli il richiamo ad un matrimonio, un CONGIUNGIMENTO TRA DUE CONCETTI, MERCURIO, simbolo dell’INTELLETTO e FILOLOGIA simbolo di AMORE per la CONOSCENZA. Si spiegherebbero così alcune simmetrie presenti nel dipinto (leggendo la scena da sinistra verso destra: le braccia di alcuni personaggi sollevate ed abbassate, potrebbero indicare i principi dell’umanesimo che una volta scesi sulla terra sono in grado di compiere una rigenerazione TOTALE della NATURA, la Primavera appunto). Le figure CENTRALI sono femminili perché di PRIMARIA IMPORTANZA nella RIGENERAZIONE sia FISICA sia SPIRITUALE come lascia intravedere lo stato di gravidanza di tutte le figure femminili.

I personaggi non hanno i piedi saldi nel terreno, rivestito da un prato dal sapore evidente di gotico internazionale, perché figure IDEALI e non REALI, Secondo il Neoplatonismo si potrebbe anche vedere:

INTERPRETAZIONE 6 : IL CONCEPIMENTO SENZA UNIONE SESSUALE: un tema centrale per la figura di Maria nel CRISTIANESIMO che trovava un precedente in OVIDIO: GIUNONE, invidiosa di GIOVE riuscito a partorire dal suo capo la figlia Minerva senza ausilio femminile, chiede a FLORA di rimanere incinta senza bisogno dell’elemento maschile.Flora la accontenta e Giunone toccando un fiore particolare, resta incinta pur rimanendo casta (Ovidio scrive:”dummodo casta").La figura centrale sarebbe così GIUNONE, SPOSA di GIOVE e dea della fecondità in procinto di dare alla luce suo figlio Marte.Poiché per i neoplatonici era molto importante legare i miti pagani al Cristianesimo, il personaggio principale potrebbe essere l’ALLEGORIA di MARIA, madre di Gesù, proprio negli anni in cui Sisto IV rilanciava il culto Mariano.

Possiamo fare molteplici interpretazioni di questo dipinto, ovviamente supportate da fonti, ma possiamo anche semplicemente godere della leggiadria di esso, passeggiando per le sale del Palazzo degli Uffizi a Firenze dove è tutt’ora collocato.

 

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