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Post N° 373

Post n°373 pubblicato il 04 Luglio 2006 da noaigobbi

Nessuna eccezione per Moggi e Della Valle

La Caf ha respinto le istanze degli avvocati sul fatto che i loro assistiti non sarebbero più giudicabili in quanto non tesserati

ROMA - Riparte il processo a calciopoli. Il presidente della Commissione d'appello federale, Cesare Ruperto, ha avviato i lavori facendo la conta dei deferiti e dei legali presenti in aula: diversi però gli assenti alla ripresa dell'udienza. Oltre a Luciano Moggi e Antonio Giraudo, già assenti giovedì scorso, questa volta non si sono presentati Innocenzo Mazzini, Franco Carraro e Paolo Bergamo (per l'ex designatore è presente il legale Scalise). All'udienza è stato ammesso anche l'Arezzo che in extremis ha presentato la domanda per entrare nel dibattimento. Ruperto ha dato poi la parola ai legali per le eccezioni sulle quali delibererà la Caf in camera di consiglio.

MOGGI - Il primo a parlare è stato il legale di Luciano Moggi, Fulvio Gianaria. Secondo l'avvocato, l'ex direttore generale della Juventus non può essere giudicato. Il legale si è rivolto alla commissione d'appello federale dicendo che «le dimissioni hanno gli stessi effetti della radiazione» e che esiste a tutti gli effetti «l'impossibilità di tesseramento in futuro in costanza di dimissioni». Luciano Moggi aveva rassegnato le sue dimissioni il 16 maggio scorso, dopo che era scoppiato lo scandalo che lo vede coinvolto in prima persona.

LAZIO - Poi è toccato agli avvocati della Lazio, secondo i quali con la decisione di aprire un filone d'indagine «parallelo» a quello principale, c'è stata un'evidente «mutilazione» al diritto di difesa, «reale e non astratto», della società biancoceleste. Secondo Vincenzo Siniscalchi, «la suddivisione dell'inchiesta sul calcio in due tronconi processuali rappresenta un'anomalia e nel deferimento non c'è traccia della partita Reggina-Lazio, che invece rappresenta l'inizio della richiesta di protezione contro i torti arbitrali da parte del presidente Lotito». La Lazio contesta inoltre la nomina di Guido Rossi a commissario della Figc. «Le semplici dimissioni di Carraro e del vicepresidente Mazzini - ha detto l'avvocato Gianmichele Gentile - non consentivano il commissariamento».

RESPINTE LE ECCEZIONI: MOGGI E DELLA VALLE SONO GIUDICABILI - Dopo sei ore e mezza di Camera di Consiglio, la Caf ha respinto le eccezioni sul fatto che Luciano Moggi e Diego Della Valle non sarebbero più giudicabili in quanto non tesserati. Moggi si è dimesso prima di essere deferito e quindi potrebbe teoricamente ritesserarsi, non essendo incorso nella decadenza definitiva prevista per chi si dimette con un procedimento disciplinare in corso: «Sussiste quindi - ha detto il presidente della Caf, Cesare Ruperto - l'interesse della Figc al giudizio». Per Diego Della Valle, invece, egli è giudicabile perché presidente onorario e azionista di riferimento della Fiorentina, cariche che gli imponevano di rispettare lo statuto federale. La Caf è anche giunta alla conclusione che le intercettazioni telefoniche sono ammissibili.
PROCESSO - Il processo, che si tiene in un'aula dello stadio Olimpico di Roma, coinvolge quattro società di serie A (Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio) oltre a dirigenti e arbitri: gli ex vertici della Juventus, Luciano Moggi e Antonio Giraudo, il proprietario e il presidente della Fiorentina, Diego ed Andrea Della Valle, il vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, l'addetto agli arbitri della società rossonera, Leonardo Meani, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, l'amministratore delegato della Fiorentina, Sandro Mencucci, il giudice dell'ufficio vertenze economiche della Figc, Cosimo Maria Ferri. Coinvolti anche l'ex presidente della Federcalcio, Franco Carraro, l'ex vicepresidente Innocenzo Mazzini, i designatori arbitrarli Bergamo e Pairetto, l'ex presidente dell'Aia, Tullio Lanese, e i fischietti Massimo De Santis, Gennaro Mazzei, Pietro Ingargiola, Paolo Bertini, Paolo Dondarini, Fabrizio Babini, Domenico Messina, Gianluca Paparesta, Gianluca Rocchi, Claudio Puglisi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti. Tutti i soggetti sono stati deferiti a vario titolo per violazione degli articoli 1 e 6 del Codice di giustizia sportiva, riguardanti rispettivamente i principi di lealtà, correttezza ed onestà, e l'illecito sportivo, ovvero "il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara".
BORRELLI ALL'HOTEL QUARK PER L'APERTURA DEL MERCATO - «Non credo che il mercato cambi solo perché io sono presente oggi all'apertura ufficiale. Mi interessava esserci. La mia presenza è una raccomandazione che vuole ricordare a tutti l'importanza delle regole non solo nel calcio». Francesco Saverio Borrelli, ex procuratore generale di Milano e attuale capo dell'ufficio indagini della Federcalcio, ha commentato così, con i giornalisti, la sua presenza al Quark, l'albergo che fino al 7 luglio ospita la prima fase delle trattative per i trasferimenti di calciatori. Borrelli, accompagnato dal suo vice De Feo, ha partecipato alla cerimonia d'apertura e ha tagliato il nastro inaugurale. In un breve intervento ha affermato: «non vorrei che la presenza dell'ufficio indagini venisse vista come la presenza di un castigamatti o sentita come il tintinnio di manette. Tutt'altro. Io pongo l'accento sulla serietà e il rispetto verso la regole».

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/07_Luglio/03/calciopoli.shtml

 
 
 
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