È stata una gran bella battaglia, questa tra Juventus e Roma. Combattuta, emozionante, a tratti dura ma mai cattiva, leale insomma, e se è finita pari, nessuno pensi che si tratti di un ridimensionamento delle contendenti. Al contrario: dopo una serata così, dopo avere visto il coraggio dell’una e dell’altra benché falcidiate dalle assenze, dopo avere ammirato la personalità del ragazzino Sorensen e del quasi debuttante Greco, siamo ancora più convinti che entrambe sono nelle condizioni di essere protagoniste fino alla fine del campionato. La Roma ha fatto più la partita, ma poteva vincere anche la Juventus.
Tutt’e due hanno inseguito il gol fino all’ultimo istante, con tre attaccanti in campo; ci sono stati errori, giustificati anche dal ritmo frenetico.
Abbiamo ammirato, ieri sera, un Mexes gigantesco nel secondo tempo e un Aquilani che ha sfidato e battuto l’emozione, regalando alcune giocate degne dei suoi piedi d’oro; un Totti che ha nobilitato la sua partita da rifinitore con il ritorno al gol e un Pepe a tratti travolgente. E abbiamo apprezzato anche i momenti di fair-play vissuti in mezzo a una contesa durissima. Curioso l’abbraccio tra Chiellini e Borriello, compagni di Nazionale, dopo un contrasto molto deciso, e apprezzabile l’equilibrio dello stesso Chiellini quando è stato chiamato a commentare la partita nell’intervallo, prim’ancora di rientrare negli spogliatoi. Nonostante Totti avesse appena trasformato un rigore netto, però contestato, il bianconero ha dato un giudizio sereno sul primo tempo, riuscendo a separare il furore agonistico dalle parole in pubblico: bravo.
Molto meno bravo è stato il dg juventino Marotta, che si è lamentato per il rigore concesso alla Roma sostenendo che, visto che mercoledì non era stato fischiato il penalty contro il Milan per un intervento di Boateng molto simile a quello di Pepe, non doveva essere sanzionato nemmeno il fallo di ieri sera. Come dire che, se un arbitro ha sbagliato una volta, il suo collega avrebbe dovuto imitarlo aggiungendo errore a errore. «Non ci va di pareggiare così», ha detto Marotta, dimenticando tra l’altro che pochi istanti prima c’era un altro rigore per la Roma (Chiellini su Mexes). Non sappiamo perché, ma noi preferiamo l’atteggiamento di Allegri il quale, osservando il fallo di mano di Boateng in Milan-Palermo, ha ammesso: «Sì, era rigore». E non riusciamo a capire come mai Marotta, dopo anni di profilo basso e giudizi equilibrati, sia improvvisamente diventato un rigido censore di ogni decisione arbitrale. Dall’inevitabile squalifica di Krasic per simulazione all’evidente rigore concesso ieri alla Roma, abbiamo scoperto un nuovo Marotta, maestro di vittimismo. Preferivamo il vecchio.
Caro Marotta, ma VAFFANCULO TE e LA GIUVENTUS
Inviato da: albibi93
il 10/09/2012 alle 20:35
Inviato da: zanigio2
il 23/04/2012 alle 13:07
Inviato da: zanigio2
il 01/04/2012 alle 16:06
Inviato da: VOTIAMO_SEMPRE
il 25/04/2011 alle 20:59
Inviato da: vittoriale55
il 06/04/2011 alle 14:38