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94. ::: Fini da' Berlusconi in ospeda...

Post n°103 pubblicato il 20 Gennaio 2012 da Arkivio21
 

94. ::: Il presidente della Camera a Milano dal premier ferito. La presidente del Pd: "Sul clima politico siamo tutti responsabili. Anche il Cavaliere"Fini da Berlusconi in ospedale
Bindi: "Solidale ma non faccia
la vittima"

Fini da Berlusconi in ospedale Bindi: "Solidale ma non faccia la vittima"

Gianfranco Fini

ROMA - Ginfranco Fini, Renato Schifani, molti ministri. Mentre al San Raffaele continua la sfilata delle alte cariche dello Stato che vanno personalmente a portare la loro solidarietà a Silvio Berlusconi ferito dopo un'aggressione a Milano, Rosy Bindi riaccende gli animi. "Solidarietà al premier ma non faccia la vittima" è il senso della sua dichiarazione. parole che scatenano il Pdl. "E' peggio di Di Pietro dice il protavoce del partito di Berlusconi Daniele Capezzone.

La presidente del Pd ha ribadito la sua
"solidarietà piena e senza ombre al presidente del Consiglio". E, ha assicurato è "altrettanto ferma e incondizionata la condanna dell'aggressione e di ogni forma di violenza". Berlusconi, ha sottolineato, "è vittima del un gesto isolato di una persona psicologicamente fragile che - è del tutto evidente - non ha mandanti nè morali nè costituzionali.
Se si vuole fare una onesta riflessione sul clima politico tutti devono sentirsi responsabili. Anche il presidente del Consiglio e la sua maggioranza che da mesi cercano di dividere il Paese con pesanti attacchi al presidente della Repubblica, alla Corte Costituzionale, alla magistratura e a Parlamento".

Ora, ha aggiunto, "auguro al presidente del Consiglio una pronta guarigione e spero che ciascuno faccia la propria parte per ristabilire le condizioni di un confronto democratico, senza demonizzazioni reciproche, per affrontare i gravi problemi economici e sociali del Paese".

"Le dichiarazioni di Rosy Bindi lasciano esterrefatti, perché sono ancora peggiori di quelle di Di Pietro", dice Capezzone. "Che la vicepresidente della Camera - prosegue - oltre che la presidente del Pd, pronunci parole di questo tipo fa pensare che nella politica ci siano irresponsabili desiderosi di gettare benzina sul fuoco. Spero che Pierluigi Bersani voglia dissociarsi. Se non lo farà, sarà una pagina bruttissima per il Pd e per la sinistra italiana. Che altro deve succedere perché tra i dirigenti della sinistra si faccia strada un comportamento minimamente responsabile?".

(14 dicembre 2009)

www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-21/bindi-reazioni/bindi-reazioni.html

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Il premier stava tornando verso la macchina dopo il comizio per il tesseramento
In ospedale è stato sottoposto
ad una Tac. Resta in osservazione per 24 ore ---
Berlusconi aggredito in piazza Duomo
arrestato uomo
con problemi mentali ---
A Emilio Fede ha detto: "Sono miracolato,un centimetro in più e avrei perso l'occhio"
L'aggressore, Massimo Tartaglia, accusatodi lesioni aggravate. Con sé aveva sprayal peperoncino
Berlusconi aggredito in piazza Duomo arrestato uomo con problemi mentali

Berlusconi dopo l'aggressione

MILANO - Un colpo al volto. Un viso insanguinato che le televisioni immortalano. E' appena finito il comizio in piazza Duomo. Silvio Berlusconi ha lanciato il tesseramento del Pdl, attaccato i giudici e avuto un battibecco con alcuni contestatori. Tra gli applausi il premier si avvia verso la macchina. Cammina tra due ali di folla dei sostenitori del Pdl. Stringe mani e firma autografi. L'atmosfera è rilassata. Il battibecco avuto dal palco è dimenticato. Poi, all'improvviso, viene colpito da un oggetto. Si saprà poi che si tratta di una miniatura souvenir del Duomo di Milano.

Il premier barcolla, il viso si riempie di sangue. Sono momenti drammatici. La scorta prende il Cavaliere e lo trascina nell'auto blindata. L'aggressore, Massimo Tartaglia di 42 anni, resta come pietrificato. Contro di lui si scatena la rabbia dei manifestanti, gli agenti lo prendono e lo trascinano via. "Ho corso con gli agenti di polizia per allontanare l'aggressore, che rischiava un possibile linciaggio" commenta il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Berlusconi si volta verso la folla per rassicurarla. Un cenno della mano per dire "sto bene".

Sono momenti di grande concitazione. Le prime ricostruzioni parlano di un pugno al volto, poi si capirà meglio che il premier potrebbe essere stato colpito dalla statuetta di ferro lanciata da distanza ravvicinata. La dinamica dei fatti, peraltro, agli investigatori appare più vicina ad un gesto isolato che ad un tentativo di aggressione organizzato.

Tartaglia viene portato in Questura. Non è un'attivista politico, la Digos non lo conosce e si viene a sapere che è in cura da 10 anni per problemi mentali. Dopo l'interrogatorio l'uomo è stato arrestato con l'accusa di lesioni pluriaggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale della parte offesa e dalla premeditazione. Tartaglia, infatti, aveva in tasca un altro souvenir, un piccolo crocifisso, ma soprattutto una bomboletta di spray urticante al peperoncino.

Berlusconi, invece, va al San Raffaele dove i medici parlano di un'abrasione al labbro inferiore. "Sta bene - dicono i fedelissimi del Cavaliere - aveva una borsa di ghiaccio sul volto ed appariva cosciente".

Poi arrivano notizie più certe che parlano di una perdita copiosa di sangue con lesione lacero-contusa interna ed esterna, una infrazione al naso e due denti lesi, di cui uno superiore fratturato. Le stesse fonti riferiscono che il premier, rimasto sempre cosciente, è stato sottoposto ad una Tac precauzionale e sarà in prognosi per 15-20 giorni.

Ed è lo stesso premier a tranquillizzare, nuovamente, chi gli è intorno: "Sto bene, sto bene" dice mentre viene portato fuori dal Pronto Soccorso per essere trasferito in una stanza di ospedale. Comunque Berlusconi, riferisce chi gli ha fatto visita, si è detto "amareggiato" per "questa campagna di odio nei miei confronti. Questo è il frutto - ha spiegato - di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l'aspettavo...". Berlusconi a tutti ha ripetuto di essere stato nei giorni scorsi nel mirino di una campagna di veleni. "Tutti dovrebbero capire che non è possibile oltraggiare un presidente del Consiglio, questa è la difesa delle istituzioni". Al di là dell'amarezza, il Cavaliere ha sottolineato di non voler minimamente farsi impressionare dall'episodio. "Sono ancora qui e non mi fermeranno". Poi, secondo la testimonianza di Emilio Fede, il premier ha detto: "Sono miracolato, un centimetro più su e avrei perso l'occhio".

(13 dicembre 2009)

www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-21/aggressione-premier/aggressione-premier.html

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In un'informativa di due mesi fa l'ipotesi di "gesti violenti" di individui "isolati"
Poche settimane fa Maroni
suggerì che era meglio pernottare a Palazzo Chigi ---
Rischio-mitomani segnalato dai Servizi Copasir: chiarire cosa non ha funzionatodi ALBERTO CUSTODERO
Rischio-mitomani segnalato dai Servizi Copasir: chiarire cosa non ha funzionato
ROMA - "Il rischio di un'aggressione da parte di mitomani era stato da tempo annunciato dai servizi di sicurezza. Al Copasir attendiamo una relazione dettagliata sull'esatta dinamica dell'aggressione a Berlusconi per verificare come mai i servizi segreti, deputati alla sicurezza del presidente del consiglio, non abbiano garantito in questo caso la sua incolumità".

Emanuele Fiano, deputato pd e componente del Comitato parlamentare per il controllo dell'intelligence, vuole vederci chiaro sull'aggressione di ieri a Berlusconi. Era stato lo stesso Fiano a metà ottobre, a presentare un'interrogazione urgente sull'allarme attentati al Cavaliere dopo aver letto a metà ottobre su Repubblica, la preoccupazione di Berlusconi di essere colpito durante un comizio. In quel periodo, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, "profondamente turbato", aveva sollecitato un intervento della magistratura per mettere sotto inchiesta i gruppi Facebook intitolati "Uccidiamo Berlusconi". La procura di Roma aveva avviato un'indagine per minacce, mentre il gestore americano del social network aveva imposto di cancellare solo il titolo (giudicato offensivo), ma non i contenuti, ritenuti innocui.

"Questa campagna mediatica contro di me - s'era sfogato il premier durante l'ufficio di presidenza del Pdl il 9 ottobre - ha messo in allarme i servizi segreti. Mi hanno detto di stare in guardia, temono che possa essere vittima di qualche squilibrato in cerca di notorietà mondiale. E mi hanno invitato caldamente a non stare troppo in mezzo alla gente, ma come si fa?". Berlusconi, dunque, da due mesi era ben consapevole del rischio di essere aggredito da uno squilibrato durante un bagno di folla. Rischio che puntualmente s'è avverato, visto che (secondo la Digos), Massimo Tartaglia, l'aggressore di piazza del Duomo, risulta in cura da 10 anni presso i servizi psichiatrici di Milano.

Quell'allarme, del resto, era stato ufficializzato dal ministro dei Rapporti col Parlamento, Elio Vito, il 14 ottobre, rispondendo al question time alla Camera all'interrogazione di Fiano. Escludendo l'eventualità di un attentato organizzato da associazioni criminali o terroristiche, Vito aveva però confermato che "il presidente del Consiglio, in ragione della sua esposizione mediatica, avrebbe potuto essere oggetto di contestazione in occasioni di eventi pubblici, non escludendosi, come già avvenuto in passato, anche gesti violenti di mitomani isolati difficilmente individuabili in sede preventiva". Il ministro aveva anche rivelato una comunicazione spedita al governo dall'organo di coordinamento dei servizi segreti, il Dis, con l'invito rivolto a Berlusconi "di evitare contatti ravvicinati con il pubblico, soprattutto in circostanze occasionali e non pianificate che, per la loro natura, non consentono una puntuale e preventiva predisposizione di adeguati servizi di tutela". Alle raccomandazioni dell'intelligence s'era aggiunta la preoccupazione del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che aveva suggerito al premier di dormire due notti a Palazzo Chigi, dopo l'invio all'Unità di un documento definito "un preoccupante manifesto programmatico" firmato dai "Nuclei di azione territoriale Luca e Anna Mantini".

(14 dicembre 2009)

www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-21/rischio-mitomani/rischio-mitomani.html

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