Creato da Margherita2411 il 26/07/2008

ArteNet

ArteNet nasce dal desiderio di condividere l'interesse per l'arte intesa nel suo significato più ampio: dalle arti figurative alla musica, al cinema, al teatro e ai libri, nella convinzione che, come scrive Brecht, “tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere”.

 

 

« I MERCOLEDI' CON LORET...UNA PROPOSTA DELLA PROF.... »

UN'INTERPRETAZIONE DELLA PROF.SSA LORETTA SECCHI

Post n°300 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da Margherita2411
 

 
Caspar David Friedrich: Due uomini davanti alla luna, 1819, Dresda, Gemäldegalerie

CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA di Giacomo Leopardi

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E' la vita mortale.

Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perchè dare al sole,
Perchè reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perchè da noi si dura?
Intatta luna, tale
E' lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.

Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male.

O greggia mia che posi, oh te beata,
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perchè d'affanno
Quasi libera vai;
Ch'ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perchè giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
Tu se' queta e contenta;
E gran parte dell'anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
E un fastidio m'ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perchè giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?

Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E' funesto a chi nasce il dì natale.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

Benvenuti in ArteNet!

Timidamente, mi affaccio alla rete con un blog creato per scambiare quattro chiacchiere con altri malati d'arte come me!

Mi auguro che ArteNet offra a tutti l'occasione per esprimere pensieri e opinioni e si configuri come un luogo virtuale in cui trovare informazioni e segnalazioni.

Grazie ai visitatori e a coloro che vorranno dare significato ad ArteNet con i loro contributi personali.

Bologna, 27 luglio 2008

 Margherita

 

UN GIOVANE ILLUSTRATORE

UN'ECCEZIONALE PIANISTA

CLAUDIA D'IPPOLITO

CLAUDIA D'IPPOLITO

BIOGRAFIA

I PROSSIMI CONCERTI

 

UN GRANDE PIANISTA

 

UN GIOVANE CREATIVO

Francesco Bonazzi il giorno della laurea in SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

FRANCESCO BONAZZI

SETTEMETRI QUADRATI
SETTEMETRIQUADRATI
Via Malcontenti 9/a, Bologna
Apertura 10:30-13:30 - 16:00-19:30

Davide Bonazzi per SETTEMETRIQUADRATI

 

UNO SCRITTORE EMERGENTE

IN PRIMO PIANO

TAGLI ALLA CULTURA

ALTAN: PERCHE' I TAGLI ALLA CULTURA? PER PROTEGGERVI: MENO NE SAPETE MEGLIO E' PER VOI.

 

COME SCRIVERE NEL BLOG

Chi desidera pubblicare un intervento può inviarmelo all’indirizzo

m.dinilibero.it

Chiunque può invece scrivere direttamente commenti relativi ai post pubblicati

 

ULTIMI COMMENTI

articolo molto bello
Inviato da: flappy bird
il 21/03/2014 alle 21:56
 
Le mani di Gesù dipinte da Leonardo nel Cenacolo, uniche...
Inviato da: Ravecca Masssimo
il 31/12/2013 alle 15:20
 
deve avere un bel po' di anni, questo glicine....
Inviato da: saveraptors
il 01/05/2013 alle 19:10
 
Post molto interessante ... Bravo Davide by lu
Inviato da: mariselene
il 01/05/2013 alle 14:00
 
Il concerto su RAI 3 è terminato. Che dire di fronte a...
Inviato da: Margherita
il 30/03/2013 alle 11:21
 
 

 

I miei mici

Le cose che il bambino ama rimangono nel regno del cuore fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad
aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo.

Kahlil Gibran

 

VIA CON ME

  

... non perderti per niente al mondo lo spettacolo d'arte varia di uno innamorato di te
... entra e fatti un bagno caldo c'è un accappatoio azzurro, fuori piove un mondo freddo...

 

UN RACCONTO DI ERRI DE LUCA

 Da Lampedusa uno splendido racconto dello scrittore napoletano sul tema dell'immigrazione.

PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

 Il testo del racconto è in
ArteNet bacheca

 Le musiche di Gianmaria Testa

RITALS

SEMINATORI DI GRANO

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

Peccato che,
chissà perché,
il
CERCA IN QUESTO BLOG non sempre funzioni!!!

 

PER CERCARE IN QUESTO BLOG...

MOSTRE  

MUSICA 

FILM 

LIBRI 

DI TUTTO UN PO' 

POESIE inserite in
AGOSTO 2009
I PARTE II PARTE
ANCORA POESIE

BRANI MUSICALI
inseriti in AGOSTO 2009 

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

BLOG AMICI

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963