Creato da ElinaSappho il 09/03/2013

Beatrix Stories

citazioni, fotografie e pensieri..

 

Magia, Musica

Post n°11 pubblicato il 29 Giugno 2013 da ElinaSappho
 

Ho assistito a qualcosa di magico per due giorni di fila.

Ora devo riprendermi da tutta quella meraviglia....

 

 
 
 

N.

Post n°10 pubblicato il 12 Giugno 2013 da ElinaSappho
 
Foto di ElinaSappho

«Io no piace gente chi insultami pirché zingàro»,
gridava la giovane rom sulla banchina della metropolitana..

Ho fatto un giro a Milano, settimana scorsa. Sono stata due giorni a casa di una vecchia compagna di studi e di vita, che mi ha ospitato perchè il suo fidanzato tanto geloso quanto muscoloso, era dovuto andare via per una mission di lavoro. Tradotto: Aria. E non solo.

Parto alle 15 in punto (si, strano), come ogni volta, tento di raggiungere casa sua da sola, non voglio che venga a prendermi in stazione. E' molto appariscente, lei e la stazione di Milano è un luogoo poco adatto a una come lei; almeno se vuole sopravvivere in pace.

Arrivo alle 16 passate, con almeno un quarto d'ora di ritardo, nonostante la partenza puntuale e il viaggio senza intoppi. 
Forse sul frecciabianca si ferma il tempo?...

Scendo in metrò e trovo tutto diverso, rispetto all'ultima volta. Già appena scesa dal treno, mi era sembrato ci fosse qualcosa di diverso. Cerco l'edicola e prendo un biglietto. Una specie di tovagliolo arancione di carta plasticata. 
Salgo sulla metropolitana 2, direzione Cascina Gobba. Vorrei vederla, la gobba di questa cascina, ma non mi ci porta mai nessuno.
 
So di dover scendere la prima fermata che il treno fa in superficie. Mai che una volta mi ricordi come si chiama, so solo che ha un nome che ricorda una cimice. Però è facile, appena il vagone si riempie di luce, devo prepararmi a scendere.

Scendo, sono circa le 16 e 50.

Sulla banchina della fermata col nome che ricorda una cimice, scorgo una giovane ragazza rom, in fondo, nel punto più distante della banchina. Trovo che un po' mi somigli. Se non fosse per il colore dei capelli. 
Grida. Si dimena, perchè due (forse sbirri, in borghese) la stanno tenendo per le braccia.
Grida: Io no piace gente chi insultami pirché zingàroio no piace gente chi insultami pirché zingàro!!

Una signora non molto distante da me cerca il mio sguardo, come sempre succede in questi casi, per vedere se la penso come lei e se può parlare. 
Dopo un po' cedo e ricambio il suo sguardo, ma con l'aria preoccupata.
Lei mi si avvicina subito e mi sussurra: "L'ho vista, io, quella schifosa, che frugava nella borsetta della ragazza, prima, sulla metropolitana!!" 
E lo dice indicando una ragazza seduta poco distante, che mi guarda con l'espressione pietosa.
Resto in silenzio, ma continuo a guardare la signora negli occhi.

Accendo una sigaretta e faccio finta di telefonare; un po' per scollarmi la signora, un po' per avere un alibi per quella sigaretta, dato che non stavo aspettando alcun treno ed ero solo curiosa di vedere come andava a finire con Io no piace gente chi insultami pirché zingàro. 
Alla fine tifafo per lei.
Speravo davvero che non le trovassero niente addosso e che la ragazza con la borsetta seduta poco più in là ritrovasse il suo telefonino nella fodera rotta o in tasca.

Non so cosa le abbiano trovato. So che dopo qualche minuto ho visto la ragazza rom sfrecciarmi davanti scortata da due trentenni ben piazzati e niente male. Almeno fisicamente. Poco dopo, un signore tozzo e con pochi capelli si è avvicinato alla ragazza con borsetta e le ha detto che poteva seguirlo per gli accertamenti del caso, in caserma.
Lei si è alzata, con la testa china e l'ha seguito.

Io ho spento la cicca e sono andata via. Da lì c'è un po' da camminare, ma la giornata era bella. Poi, una volta arrivata lì sono passata dalla panettiera sotto casa a ritirare le chiavi che N. mi aveva lasciato da ritirare.
Ho comprato anche focacce e altre schifezze da mangiare. Poi sono salita in casa e mi sono messa a preparare la cena.
N. è tornata dal lavoro attorno alle otto ed è stata davvero felice di vedermi e della cena preparata per lei. N. ha sempre uno splendido modo tutto suo per dimostrarmi di essere contenta che io sia lì al posto del nerboruto.

Grazie N.
Per due giorni ho scordato tutto. Ho scordato l'Australia, ho scordato la ragazza rom, ho scordato persino di prelevare e di mangiare la focaccia comprata.
E quando sono tornata a casa ero rinata.

N. Ti inventerei, se non ci fossi. 
Bellissima. 

 
 
 

Va(la)nga.

Post n°9 pubblicato il 30 Maggio 2013 da ElinaSappho
 

Valanga.
Poco prima del mio arrivo lassù. Quattro alpinisti travolti, due feriti, uno grave.
Non molto lontano da dove avrei soggiornato, con mia sorella (la mia preferita, non dovrei dirlo ma è così). Si vede che anche tu mi pensi, là dall'altra parte del mondo, e con la mia stessa intensità. Però hai sbagliato i tempi, magari perché non hai calcolato bene il fuso orario. O forse eri sotto jet-lag, che non si beve ma ti sballa. Lo sai bene. 

Va(la)nga.
Va. Nel senso di vai. Vattene per sempre dai miei pensieri e dai miei ricordi.
. Lontano. Più di così non potevi fare.
Nga.

Vanga.
Attrezzo utilizzato in campo agricolo per smuovere superficialmente la terra
Attrezzo che, usato nel modo sbagliato, può far male, persino uccidere.
Come qualsiasi strumento in mano all'uomo. Amore compreso. 

 
 
 

La vita.

Post n°8 pubblicato il 18 Maggio 2013 da ElinaSappho
 
Foto di ElinaSappho

La vita va un po' storta e un po' dritta, anche se in daletto suona meglio, per via della mancanza delle doppie consonanti. Canta meglio la rima finale, insomma.

Se devo essere sincera, le volte che mi sembra di avere tutto, temo e aspetto il momento
che quel tutto andrà perso. 
Se devo essere sincera, le volte che mi sembra di aver perso tutto, cerco di rallegrarmi 
perché so che se c'è del vuoto, ci sarà anche qualcosa che verrà a riempirlo.

Questo pomeriggio parto con una delle mie sorelle, andiamo a stare tre giorni in baita, quassù tra i nostri monti. Ne abbiamo bisogno.

Quando lunedì tornerò a casa, tu probabilmente sarai ormai atterrato dall'altra parte del mondo, lanciato, tuffato, scaraventato nella tua nuova vita di fattore australiano.

In bocca al lupo. No. In bocca al Taipan, che dove stai tu ce ne sono tanti.

 

 

 
 
 

Free.

Post n°7 pubblicato il 03 Maggio 2013 da ElinaSappho
 

"L'amico Free", il nostro Libero, mi nega l'accesso nove volte su dieci. Ticchettacco sui tastini inserendo user e password, e non succede niente. muto. 

user e password?..
e io giù a rimetterle.. 
user e password?..
e io giù a rimetterle.. 
user e password?..
e io giù a rimetterle..
user e password?..
e io spengo tutto, mandando gentilmente Libero affanculo.

Mi dispiace, però. Così non si stringono facilmente amicizie. Non si riesce a fare un discorso e nemmeno a scrivere un pensiero sul blog, perché se per caso si disconnette, forse riesco a rientrarci tra un mese.

Non si fa così, Libero. No!..
Soprattutto dopo che ti ho privilegiato nei confronti di altre piattaforme che sì, mi avrebbero permesso di sfogarmi scrivendo, ma non con l'interfaccia grafica che piace a me.

Dai, Libero. Fai il bravo. Non odiarmi.

 

 
 
 
Successivi »
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cippoquattrozanettimassimot.mte_cercavoscrittoreinnamoratoomnamahshivaya0siamoallafrutta1amorino11arte1245alive_2012piterx0sans_peauKimi.777strong_passionPrimaCheSiaN0tteMarquisDeLaPhoenix
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963