VITE A PERDERE

Ancora una volta il cav Berlusca ha confessato involontariamente di essere contiguo alla mafia e, più in generale, alla macro e micro criminalità. La sua dichiarazione è più inconfutabile delle stesse confessioni di Spatuzza: lui dichiara di averci le palle! E si sa che averci le palle è un requisito fondamentale di un mafioso o di un camorrista. Totò Riina ha le palle e che palle! Ma pure il boss che controlla il mio quartiere ha le palle e si vanta di avercele, proprio come il presidente del consiglio nemico delle istituzioni democratiche e che dovrebbe possedere ben altri requisiti per governare un paese. Lui invece insiste di averci le palle, dette anche testicoli: proprio perché assai spesso si ritrovano collocate dentro la testa di tanti individui, come la maggioranza di quegli italiani che si identificano nel cavaliere e lo sostengono in tutte le sue stronzate. Ovviamente è risaputo che dove ci stanno le palle ci sta pure un cazzo, da cui la celebre espressione “testa di cazzo” che ben esprime le vera essenza di tutti coloro che dichiarano e si gloriano di averci le palle… nonché di avercelo duro, come tutti quei leghisti padani campioni di mascolinità sull’esempio del loro leader celodurista! A questo punto l’avvocato Ghedini potrebbe giustamente querelarmi, dimostrando seduta stante che le palle non sono un requisito delinquenziale o maschilista eccetera. Anche gli alberi di Natale hanno le palle e in gran quantità e belle colorate e luminose e non per questo sono mafiosi: da che si evince che il cavaliere, nel dichiarare di averci le palle, abbia voluto confessare a tutta Europa di essere il miglior albero di Natale degli ultimi 150 anni e che il premio Nobel per la pace spettava a lui e non ad Obama, le cui palle sono quadrate e troppo abbronzate per poter divenire simbolo di pace eccetera eccetera. Credo che, in fondo, abbia ragione l’avvocato Ghedini: da domani il cav Berlusca prenderà il posto del grande albero di Natale in piazza del Duomo a Milano con le sue belle palle colorate, mentre a ricoprire la carica di presidente del consiglio andrà qualcuno che non abbia le palle, ma ben altri requisiti morali, intellettuali e politici.