VITE A PERDERE

Credo che questo tuo post sia una delle cose migliori e più sincere che io abbia letto o sentito per ricordare e dare voce alle vittime di una strage

Alcuni vigliacchi fermarono quegli orologi , al loro posto ne partirono , all'istante , molti ma molti altri ... quelli dell'eternità . E del ricordo di tutte quelle persone . Nessuna bomba può fermare i pensieri , quelli buoni , come quelli che tu scrivi nel tuo bel post . Ciao

Condivido il tuo pensiero e trovo bellissima questa poesia. Mi piacerebbe farla conoscere ad altri...dimmi di sì:-)

salutamela ma le cose a senso unico a me (e non solo) non sono mai piaciute mister catanese e socia redazione blog. Saluti dalla sicilia e da un siciliano che crede nella legge.

e allora? Per questo post sei diventato importante al punto da essere addirittura messo in evidenza? Ma chi lo decide, una tua socia forse?

davvero intensa questa poesia,trasmette immagini..sensazioni.. molto forte!!! buona domenica, angela.

Tanto per cominciare, una petizione in due non sarebbe male: con l'obiettivo di estendere la petizione a tutte le tradizioni "pop" ridotte ormai a nient'altro che pretesti di insensato consumismo criminale!

Non solo non auguro la morte a nessuno, ma ritengo più che mai che un Berlusconi e il berlusconismo sono una malattia politica, etica e sociale che non si risolve semplicemente con la scomparsa del cav. Scomparso Berlusconi, resta da ricostruire un paese devastato anche "umanamente".

Fatica sprecata. Dio non lo vuole. Dio si riprende i migliori, è ben difficile che chiami a sé prematuramente i cattivi. Anche se definire quando la cosa "è matura" non saprei dire. Saggezza vuole che bisogna prendersela con i suoi elettori e non con lui. Chi è tanto imbecille da mettere un ladro di professione alla cassa, danneggiando tutti non so neppure io cosa merita, il peggio del peggio sicuramente.

Posso sottoscrivere?! se me lo concedi sottoscrivo. In due credo possa essere già definita una petizione. Sì, approvo ogni parola che hai scritto. Il mio natale da piccola voleva dire un paio di mandarini e un paio di arance sul ramo di pino. Voleva dire ritrovarsi con tutti i pareti e, in un tacito armistizio, sentirsi tutti felici e contenti. Ma allora lo eravamo davvero. Non c'erano regali. Festa erano i dolci natalizi che venivano assaporati solo una volta l'anno. Festa era stare insieme e dimenticare che c'era la fame durante tutto l'anno. Eravamo felici di niente. E quel niente era TUTTO. Un sorriso