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il Blog di RANDAGIO CLANDESTINO

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« ELEGIA PER MARIUSATTRAVERSO I LORO OCCHI »

BOLOGNA, 2 AGOSTO, 1980:

Post n°219 pubblicato il 04 Agosto 2014 da bonicaM

... ... ...- Arriverà mai il treno delle 10 e trenta?

- Siamo stanchi di aspettare.

- Possibile che tutti gli orologi della stazione segnino sempre la stessa ora?

- Le 10 e 25 minuti…

-Sembra un’eternità che ce ne stiamo in questa sala d’attesa della stazione e invece non è passato nemmeno un minuto…

- Siamo stanchi di aspettare… mi sembra di essere invecchiata di una trentina d’anni…

- Mamma, ho caldo, troppo caldo… Quando arriva il treno per il mare?... Ho sete, ho caldo…

- Hai ragione, piccola mia… Ma vedrai che il mare non è lontano…

- Non ce la fanno più… i bambini vogliono uscir fuori da questa sala d’attesa… L’attesa non finisce mai. Le lancette dell’orologio sono ferme sempre su quell’ora. E sembra di essere immersi in una spessa nube di polvere rovente.

- La radio è muta. Non possiamo più ascoltare nemmeno la musica…

- E’ come se qualcuno avesse spento l’audio di tutta la stazione: prima un rumore sordo, poi questo silenzio che soffoca e toglie anche il respiro…

- Ma siamo ancora dentro una stazione? Dentro questo vuoto di suoni qui non si vede altro che polvere e nessun treno, nessun binario…

- Mamma, ho troppa sete… Dov’è il mare? Dove mi hai portato?

- Ora i bambini piangono e nessuno riesce a consolarli… Perché non si riesce a uscir fuori da questa stazione… ci hanno chiuso dentro? Ma chi e perché…

- Dentro… fuori… Fuori da dove? Sembra che fuori da qui non ci sia nient’altro che questa sala d’attesa…- Il mare!... Lo sentite?

- Già. Il mare sta venendo da noi… Ora i bambini hanno smesso di piangere…

- Mamma… avevi ragione! Non dobbiamo nemmeno prendere il treno. Il mare è proprio qui vicino.

- Guardate tutta quella folla di gente che viene verso di noi…

- Sembra che venga dal mare…

- Sono loro che portano il mare nei loro vestiti zuppi d’acqua, fra i capelli sciolti delle donne e negli occhi di tutti quei bambini.

- E il rumore del mare è la loro voce che chiede e ci interroga…

- E’ questo l’approdo del lungo viaggio di mare?... I nostri bambini hanno freddo, il mare di notte raggela il sangue nelle vene e le profondità marine sono come la nebbia che impedisce la vista dell’isola-frontiera…

- Siamo tanti, troppi… nessun treno potrà accoglierci tutti, quando la lancetta dell’orologio riprenderà a girare…

- Bisogna ancora partire? Noi pensavamo di essere arrivati… e invece… eppure abbiamo navigato a lungo…

- Sentite? I bambini piangono e hanno paura…

- Non sono i nostri figli…

- E nemmeno i nostri…

- Un‘altra folla che arriva… Sono i bambini di questo popolo che ora piangono perché non riescono a trovare la loro casa, la loro famiglia, la loro stessa vita di sempre…

- Anche i loro vestiti sono laceri e imbiancati dalla polvere rovente come i nostri abiti e anche i loro corpi…

-Questa polvere dannata penetra in ogni piega della pelle, negli occhi che più non vedono…

- Indicateci da che parte andare, per favore. I nostri bambini hanno fame e sete… Ma noi non sappiamo più dove andare per trovare le nostre case, la nostra terra, la nostra Palestina…

- Ascoltate! Qualcosa si sta muovendo!

- Sì. La lancetta dell’orologio della stazione ha ripreso a segnare i secondi!

- E il fischio del treno ora si percepisce in lontananza…

- La polvere sta diradando!

- Un pallido sole illumina i nostri volti…

- Finalmente si parte.

 

Era il treno delle 10 e trenta di quel 2 agosto del 1980 che finalmente entrava in quella invisibile stazione dove migliaia di vittime innocenti attendevano di imbarcarsi alla ricerca di una vita possibile… Era un treno di luce e di respiro cosmico in grado di ospitare tutti amorevolmente senza distinzione di sesso, di razza, d’età o di specie (c’erano infatti tantissimi animali di tutte le specie!)… E quando il treno partì in direzione di un tempo e di un luogo ancora da venire, in quell’ora esatta e in quel giorno le armi tacquero per sempre e il cuore di ogni donna e uomo terrestre conobbe finalmente il segreto della felicità e dell’armonia universale. Un sogno o una fiaba?... Non so.  (Randagio Clandestino)

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Commenti al Post:
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 29/07/15 alle 20:40 via WEB
Alcuni vigliacchi fermarono quegli orologi , al loro posto ne partirono , all'istante , molti ma molti altri ... quelli dell'eternità . E del ricordo di tutte quelle persone . Nessuna bomba può fermare i pensieri , quelli buoni , come quelli che tu scrivi nel tuo bel post . Ciao
 
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