Il 2016 è stato un anno cruciale per i Big Data, con molte organizzazioni impegnate nella ricerca di un sistema automatico di elaborazione e estrazione di valore dai dati di tutte le forme e dimensioni. Nel 2017, i sistemi che supporteranno grandi volumi di dati strutturati e non strutturati, continueranno ad aumentare. Il mercato richiederà piattaforme e strumenti (Tool) che agevolino la custodia dei dati consentendo agli utenti finali l’analisi degli stessi.
Per TOOL si intende uno strumento, rappresentato nello specifico da un algoritmo matematico, opportunamente concepito per svolgere una funzione di filtro delle informazioni, secondo programmazione ricevuta, per giungere ad una “sintesi” attraverso una tipizzazione lessicale ed accorpamenti in cluster (clustering). Obiettivo è l’estrazione dal Big Data delle informazioni utili per la pianificazione di una o più strategie commerciali, miranti all’ottenimento di un “vantaggio competitivo”.
Trovandoci a dover processare un numero crescente di informazioni che si sviluppano esponenzialmente, sorge il dubbio che il TOOL, possa essere programmato già obsoleto, rendendo forse indispensabile l’autoaggiornamento, possibile attraverso l’utilizzo in serie di Computers di elevatissima rapidità di calcolo, potenza e memoria. Uno strumento utilizzabile da un elevato target di imprese, rappresenterebbe un prodotto vendibile se personalizzato alle specifiche esigenze commerciali del momento.
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il 08/01/2024 alle 12:40
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