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LE TURBATIVE DEL LIBERO MERCATO

Post n°1058 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da fresbe
 
Foto di fresbe

Ai tempi Adam Smith (1723-1790), insegnava filosofia sociale e morale non essendo ancora l'economia una disciplina accademica, all'Università di Glasgow e al Balliol College di Oxford. 

Egli pose le basi dell'economia politica classica e viene considerato il primo degli economisti classici. La concezione di Smith in merito allo scopo della scienza economica, segue quella dei mercantilisti, tendente a rappresentare i comportamenti naturali all’origine della ricchezza delle nazioni. Smith fu un teorico della macroeconomia, con una visione ricca di considerazioni di tipo politico, sociologico.
L’ambientazione storica, laddove si immaginava l’esistenza di una “mano invisibile” in grado in un “libero mercato”, di stabilire equilibrio tra domanda e offerta, non teneva in considerazione (come avrebbe potuto?) l’esistenza di elementi turbativi quali le multinazionali, il dumping e sopratutto la finanza. Nel breve periodo il rapporto percentuale, tra produzione e finanza, si è invertito: si è passati dal 70-30 al 30-70, stravolgendo i cicli produttivi, distruggendo il tessuto industriale, annichilendo la forza lavoro. 
Ciò che appariva errato in assoluto, ora sembrerebbe indispensabile. Trattando dell’Italia, non servirà semplicemente difenderne i confini, espellere gli irregolari e fornire assistenza ai “poveri e neo poveri”, tramite interventi economici mirati. Sarà necessario impedire, con contratti di ingresso, alle multinazionali, fondi stranieri, o qualsivoglia bau-bau, di fare “shopping” in Italia con l’obiettivo di “delocalizzare” in Paesi dove il costo del lavoro e la tassazione degli utili è semi inesistente. Come? Il tanto vituperato Presidente USA Donald Trump, ha minacciato enormi dazi, controlli fiscali continui ed aumento esponenziale del prelievo fiscale, per le aziende USA intenzionate a trasferire la produzione in Mexico. Inoltre quando lo Stato Italiano interverrà nel futuro, tramite “supporti al reddito”, quali cassa integrazione ed altri ammortizzatori, l’azienda beneficiaria straniera, multinazionale, etc. in procinto di delocallizzare, potrà solo abbandonare gli stabilimenti e versare le penali che dovranno essere previste dal contratto di ingresso. Abbiamo il dovere di difendere le nostre aziende ed incrementare i livelli occupazionali, contro tutto e contro tutti! Prima l’ITALIA e gli ITALIANI!

 
 
 
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