Creato da FrammentiDellessere il 15/06/2011

Caos ed Essere

Un viaggio, sette emozioni: l'essere e i suoi frammenti.

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Non si scappa da se stessi...

 

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L’abilità della labilità

La giostra, il manicomio, muri bianchi e poi imbrattati, tinte stinte di un funerale ilare in cui il cadavere in rigoroso livor mortis pronuncia la blasfemia del suo trapasso...full immersion nei pensieri viandanti arrendevoli ma battaglieri, apnea costante di un istante in cui il verbo cambia sembiante...riemergere dal flutto, rielaborare il lutto, essere messia e sinestesia col virtuosismo monco di chi arranca a respirare...

 

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tratto da "Frammenti - dell'essere e dei suoi mali"

Post n°12 pubblicato il 31 Luglio 2011 da FrammentiDellessere

 

Grida represse, lugubre sogno dolce di apparizioni spettrali. Distorta la rabbia vibra incosciente sul fallo metallico, gustato con avidità. Violento il suono, famelico nel mio desiderio di accoppiamento con me stesso. Esplodo, lurido di follia inespressa… mi uso, abuso di me…ad occhi chiusi ascolto le mie parole che si confondono nel rumore, noise nonsense di un elettroshock psichedelico. Come un gracchiare di corvi nella nebbia di brughiera, percepisco il mio respiro, fiato di vento tra i capelli anoressici degli alberi. Autistico nel gusto di appartenenza al nulla, travalico i confini della ragione, confuso nella mia percezione, isola indistinta sperduta tra l’ondeggiare del vuoto, dal quale si sollevano voci roche che lusingano e maledicono il seme di ogni frustrazione…mi uso, abuso di me…stupro la gola e vomito pianto, stridente e querulo allo stesso tempo, allo stesso modo, come il graffiare delle unghie sulle pareti dell’anima. Stordito vago sulle impronte dell’apocalisse, calchi di terra nei quali sprofondo, baraTri, voragini, angoscia, taTto, ruvido, molle, e ancora voce…posseduta dalla semicoscienza, tranS, sogni, distorsioni, inCubi, grida, sileNzi, asSordanti, muti, Spezzati, violentati, e ancora voce…assassina della volontà, nirvana mistico oltre le porte dell’inferno, aFfanno, corsa, rincorsA, stasi, Densa, appArEnza, morTe, essEnza, incoeReNza, traUMa…mi uso, abuso di me…ed un ghigno sadico si dipinge sul viso, genocida di falsi dei sputati a terra tra cocci di lucidità e brandelli di emozioni lacerate…ingoio aria, implodo energia, vibro elettricità, alta tensione sui nervi stressati da muscoli contatti nelle loro bestemmie…straccio i vestiti, nudo, in ginocchio sotto una pioggia di note e anatemi lecco il bacio della morte, apostrofo nel quale sprofondare la carne ed ogni senso…

 

 
 
 
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Ingoio la notte

Nella sua prospettiva dissonante

Placo la sete

Sotto le palpebre

Socchiuse

In quell’istmo inconsistente

Che tremula il desiderio

Di respirare luce..

Il fiato divarica le cosce

Sul bivio dell’insinuazione

Gocciola malinconia

Sull’altare profanato della luna

 

 

La purezza apre le cosce agli insulti della frustrazione, scabrosa la copula con i limiti dell’insoddisfazione in cui ritrovarsi immacolata e puttana, col ventre gravido di speranze consumate.

 

 

 

 

Barcollo

Estraneo ai miei stessi passi

Instabili

Come pensieri

In equilibrio

Sulla traccia del tuo abbandono

Annuso

La pelle dell’assenza

Tenera

Come la placenta

Di una patologia in travaglio

Che geme il respiro

Del suo incostante ritorno

Sbalordito

Il nonsenso

Naufraga ancora

Tra le vertigini delicate

Della memoria

 

 

Sull'incanto delle sue grazie scivola il piacere di un'euforia languida che taglia il silenzio col suono della sua pelle...dolce è la caduta nell'immagine di un profilo che diventa lare e venerazione...

 
 
 
 

prego 

la bestemmia 

di un giorno inesistente...


infinito 

il tempo 

che travalica l'istante...


l'attesa 

preme la sua vagina 

madida 

di promesse disattese 

sul palmo della frustrazione

e intanto fotto ogni attimo 

in un respiro 

che muore, 

per ogni sogno 

che muore...

 

 

 
 
 

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