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Post n°90 pubblicato il 29 Agosto 2016 da kkrok
Altra sciocchezzuola (anzi, cazzatella, che tanto il blog si chiama così e mai nome fu più azzeccato) detta qui dentro. Dunque si afferma che io consideri una persona “giusta” quando colui o colei “sputa” su un amico se quest’ultimo mi è antipatico (o ha commesso una gran schifezza!). Io non sono il tipo di persona per cui l’amico ha sempre ragione. L’amicizia è frutto di stima, di condivisione, di unione di ideali e pensieri, di rispetto. Se il mio amico diffama qualcuno perde immediatamente il mio rispetto, la mia stima, la mia condivisione. Non è una questione di antipatia ma di schifo nei confronti di un’azione vile e squallida. Chiunque la commetta per il suo comodo. Vile e vigliacco. Scelte di vita dove il senso di giustizia è un fondamento, dove si pagano le tasse perché è giusto così, non perché si è costretti e dove non si diffama mentendo spudoratamente con il solo scopo di mettere qualcuno in cattiva luce (qualcuno che qui, sì, ci è antipatico). Scelte di vita dove certe porcate (non errori, porcate, perché è giusto chiamarle con il loro nome) non sono contemplate mai e che nessuno di coloro che considero amici potrebbe mai commettere. Ne consegue che, chiunque prenda le distanze da una porcata vigliacca (e, nella fattispecie, anche piuttosto ridicola) commessa da un amico, è per me una persona giusta, non un eroe, semplicemente una persona giusta. |
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Questa non l'ho capita: di solito pubblichi solo le persone a cui piaci? O___O
Sembra che all 'interno di un rapporto, di qualsiasi rapporto che abbia visto coinvolti affetto e condivisione, debbano necessariamente alternarsi, certo con gradi differenti fra i vari rapporti, un bisogno di pace e un bisogno di guerra.
Forse è destino umano soggiacere a tale altalena.