Il Cinecaffettino

Patrick - Evil awakens (2013)

Buona cinetazzina a tutti, amici miei cari.
Oggi si è qui per trattare di un rifacimento recente, che prende spunto da un lavoro di Richard Franklin del 1978.
Siamo in terra australiana, in entrambi i casi.
PATRICK "rinasce" nel 2013 a firma Mark Hartley e riprende il medesimo plot, nonché le fitte trame che caratterizzavano il modello originario.
E la rinascita coincide con il risveglio del male, come l'appendice del titolo ricorda, un male incarnato da un corpo apparentemente innocuo ma con un potere cinetico mostruoso.
Patrick è infatti un (bel) ragazzo in coma profondo, tenuto in vita unicamente dagli esperimenti di un professore che si definisce pionieristico, nello stanzone n.15 della sua inquietante clinica.
Il film è un concentrato di morbosità, dalle inquadrature alle gambe inguainate delle infermiere (cavalcando l'immaginario maschile sull'universo di questo tipo di lavoratrici) al movente che anima le azioni efferate del giovane.
Il complesso edipico gli sconvolge la mente, lui brama la madre tutta per sé e perde ogni barlume di ragionevolezza allorché la vede nuda in vasca con il suo amante (non prima che lei stessa gli si sia rivelata nature con gesto di sfida).
Dopo aver fatto cadere una stufetta elettrica in vasca, eliminandoli,  tenta di suicidarsi, senza successo.
Da quel momento ogni attimo di lucidità è spinto alla distruzione.
Il cervello muove le sue sinapsi per scatenare il male, facendo muovere gli oggetti, appiccando fuoco, sfruttando i circuiti energetici e finanche la tecnologia (pc, cellulare).
Solo la nuova infermiera (una graziosa Sharni Vinson) pare frenarne gli acuti.
Ma il prezzo da pagare è molto alto, quasi un necessario patto diabolico di concessione unilaterale ed eterna.
Il bagno di sangue conseguente è corollario inevitabile.
Talvolta gli effetti appaiono fuori luogo, sempre ai limiti del farsesco, ma la costruzione della tensione e la quasi totale immersione dello spettatore in un'unità allocativa claustrofobica e spettrale rendono la pellicola più che godibile.
Anche senza aver visto in precedenza il Patrick di Franklin.
Buona degustazione