CINEFORUM BORGOI film, i personaggi e i commenti della stagione 2017/2018 |
Post n°385 pubblicato il 16 Aprile 2018 da cineforumborgo
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Post n°384 pubblicato il 16 Aprile 2018 da cineforumborgo
LA TENEREZZA Regia: Gianni Amelio Sentimenti che si incrociano tra il sorriso e la violenza. Un padre e i suoi figli non amati, un fratello e una sorella in conflitto, una giovane coppia che sembra serena. E i bambini che vedono e non possono ribellarsi. La storia di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano. La paura di non essere amati, ma soprattutto quella di non saper amare nel modo giusto. La forza e la fragilità di sentimenti, spesso irrazionali, crudeli, misteriosi che ci mettono in guerra con gli altri e con noi stessi. Sono questi i temi intorno ai quali ruota “La tenerezza” di Gianni Amelio (......) Rielaborando in maniera molto personale la materia letteraria di partenza, Amelio toma dunque a riflettere sul rapporto tra padri e figli, scegliendo per la prima volta un protagonista suo coetaneo e aggiungendo un tassello importante al racconto di sé. Non si tratta ovviamente di un film autobiografico, ma di una storia però che consente al 'ragazzo di Calabria' di riflettere sul difficile dialogo tra generazioni e di fare i conti con la sua esperienza di figlio (suo padre viveva lontano, in Argentina), oltre che di genitore (adottivo). (…...) Se ascolterete bene la canzone dei titoli di testa “Mia Fora Thymamai” che la greca Arleta cantava negli anni sessanta, scoprirete che “La tenerezza”, forse il film più inafferrabile e inquieto di Amelio, ha lo stesso fascino poco orecchiabile di quella melodia, non facilmente accessibile, ma capace di schiudere le porte di un mondo misterioso, poetico, che il regista tratteggia con lo stile che caratterizza i suoi film più intimi e che racconta seguendo percorsi tutt'altro che scontati. GIANNI AMELIO Martedì 8 maggio 2018:
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Post n°383 pubblicato il 08 Aprile 2018 da cineforumborgo
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Post n°382 pubblicato il 08 Aprile 2018 da cineforumborgo
VI PRESENTO TONI ERDMANN Regia: Maren Ade Il 65enne Winfried, insegnante di musica ex sessantottino con la propensione per gli scherzi, decide di fare una visita a sorpresa alla figlia Ines, donna in carriera che vive a Bucarest dove lavora come consulente aziendale. I due non potrebbero essere più diversi e quando l'incontro prende una piega sbagliata Winfried decide di sorprendere la figlia trasformandosi nell'alter ego Toni Erdmann: un uomo coi denti storti e un abbigliamento bizzarro, che si presenta come allenatore nel campo professionale di Ines. Scioccata, quest'ultima decide lo stesso di accettare l'offerta del padre e, grazie agli scherzi di Winfried - senza freni nei panni di Toni -, padre e figlia scopriranno che tanto più si trattano duramente quanto più avvertono di non essere poi così distanti l'uno dall'altra. (……) Il fatto è che “Vi presento Toni Erdmann” non è una commedia, ma una tragedia tristissima sulle nostre mancanze quotidiane e sui nostri disastrosi rapporti umani, che l’autrice ha l’accortezza di presentarci dietro l’apparenza maldestra, e perciò comica, che questi spesso assumono. È un film ‘mascherato’, come il suo protagonista, sotto il quale ribollono un dolore sordo e un’inadeguatezza senza speranza. Lo stile è pulito, senza sobbalzi, senza visioni; ma sono i toni e le trovate della narrazione, l’amarezza messa in circolo e l’umanità messa in scena, sfaccettata, ipocrita o disperata, a contare e a conferire a Toni Erdmann un peso specifico importante. MAREN ADE Martedì 17 aprile 2018: |
Post n°381 pubblicato il 02 Aprile 2018 da cineforumborgo
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Inviato da: Recreation
il 08/02/2018 alle 13:37
Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 18:03
Inviato da: generazioneottanta
il 16/07/2016 alle 19:27
Inviato da: generazioneottanta
il 20/03/2016 alle 10:30
Inviato da: esternoluce
il 29/12/2015 alle 16:43