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Cineforum 2014/2015 | 21 ottobre 2014

Post n°207 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da cineforumborgo
 
Foto di cineforumborgo

SONG ‘E NAPULE

Regia: Manetti Bros. (Antonio e Marco Manetti)
Soggetto: Giampaolo Morelli
Sceneggiatura: Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve
Fotografia: Francesca Amitrano
Musiche: Aldo De Scalzi. Pivio
Canzoni: “A' verità” (musica: Francesco Liccardo, Rosario Castagnola; testi: Francesco Liccardo, Sarah Tartuffo, Alessandro Garofalo) è interpretata da Franco Ricciardi; “Song'e Napule” (di C. Di Risio e F. D'Ancona) è interpretata da Giampaolo Morelli.    
Montaggio: Federico Maria Maneschi
Scenografia: Noemi Marchica
Costumi: Daniela Salernitano
Effetti: Palantir Digital Media
Suono: Simone Costantino (presa diretta)
Interpreti: Alessandro Roja (Paco Stillo/Pino Dinamite), Giampaolo Morelli (Lollo Love), Serena Rossi (Marianna), Paolo Sassanelli (commissario Cammarota), Carlo Buccirosso (questore Vitali), Peppe Servillo (Ciro Serracane), Antonio Pennarella (Ezio Sanguinella), Juliet Esey Joseph (Giuletta), Antonello Cossia (Torrione), Ciro Petrone (Pastetta), Franco Ricciardi (Scornaienco/Mazza di Ferro), Ivan Granatino (Nello), Marco Mario de Notaris (Attilio), Roberta Liguori (Antonietta Scornaienco), Antonio Buonuomo (assessore Amitrano), Pasquale Riccio (Luca)
Produzione: Luciano, Lea e Dania Martino per Devon Cinematografica con Rai Cinema
Distribuzione: Microcinema
Durata: 114’
Origine: Italia, 2013

Per suonare la tastiera nella band di Lollo Love bisogna ‘tenere il cuore’, mica conoscere gli ‘scarabocchi’ sul pentagramma. Innesto di musicarello su struttura poliziottesca, “Song ‘e Napule” fa sua la convinzione del cantante neomelodico interpretato da Giampaolo Morelli, che odia i session man opportunisti e spopola con la canzone “Cuoricina” a Napoli e provincia, dando la precedenza alla passione cinefilo-bis rispetto alla correttezza anestetizzata di troppi titoli nostrani. Del resto a produrre è la Devon Cinematografica dei fratelli Sergio e Luciano Martino, scomparso lo scorso agosto, padri di una precisa idea di cinema di cui i Manetti inseguono da sempre le tracce.
 Da oggi nelle sale con Microcinema, il loro ultimo lavoro infila situazioni volutamente arcinote di un certo gusto Settanta (inseguimento su Giulia originale compreso) sul canovaccio di una commedia con al centro il più classico dei suoi luoghi: il matrimonio. Nello specifico quello tra Ciro Piscetta e Antonietta Scornaienco, figlia di ‘Mazza di ferro’ Scornaienco, boss della Camorra legato da vecchissima amicizia a ‘O Fantasma, letale superlatitante sul quale la polizia vuole mettere le mani proprio in occasione delle trashissime nozze. Chiave di volta dell’operazione sarà Paco Stillo, pianista diplomato al conservatorio e poliziotto suo malgrado da un paio d’anni, che dovrà infiltrarsi, con il nome d’arte di Pino Dynamite, nella band di Lollo Love, chiamata ad intrattenere gli ospiti della festa.
Ancorato alla realtà di Napoli, ai semafori bruciati, all’allergia per la raccolta differenziata, a una diffusa rilassatezza dei costumi, il film ispeziona con occhio attento la condizione socio-culturale di una città-Paese colma di giovani inchiodati da contratti capestro o impossibilitati a inseguire i propri sogni. Che il tema del lavoro ai tempi della crisi interessi i due registi emerge fin dalla sequenza precedente ai titoli di testa con Paco a colloquio col questore Vitali, l’impagabile Carlo Buccirosso, al fine di essere arruolato in Polizia su segnalazione di un fantomatico assessore. Tra la vergogna della raccomandazione e quella di farsi mantenere dai genitori, il candido ragazzo sceglie la prima, assiste ad una sfuriata del questore sull’“andazzo generale” e poi è subito arruolato: «Che faccio lo sgarbo al figlio della mamma che conosce l’assessore Puglisi?!» sillaba il miglior caratterista in circolazione. Niente di più realistico.
Dietro l’estetica da fumetto cult, i tagli di inquadratura coatti e il corteggiamento di certi codici televisivi, “Song ‘e Napule” mantiene fluidità e compattezza nonostante la durata non indifferente, forte di un cast affiatato e di una bella galleria di personaggi-macchietta interpretati da attori in vena di divertirsi. Su tutti Giampaolo Morelli, anche autore del soggetto, efficacissimo nei panni di Lollo Love, guaglione per bene che smentisce la vulgata secondo cui dietro agli artisti neomelodici si nasconda in realtà la camorra. Ai Manetti piacerà anche la blaxploitation, ma stando al loro ultimo titolo sembrano cresciuti più con la commedia all’italiana che con Jack Hill e Melvin Van Peebles.
Marco Chiani, Il Fatto Quotidiano

Con un magistrale assolo di Carlo Buccirosso nei panni del questore, ci si cala in “Song'e Napule”, il nuovo film dei Manetti Bros, presentato fuori concorso lo scorso autunno alla festa del Cinema di Roma. A metà tra musicarello e poliziottesco, stracarico di citazioni e riferimenti (dal pianista di “Rita la Zanzara” al biliardino de “Il Postino” fino al matrimonio di “Ricomincio da tre” e poi “Napoli spara”, “Gomorra”), è l’ultimo film prodotto dallo scomparso Luciano Martino, maestro e amico dei fratelli Manetti. “Song ‘e Napule”, il titolo-slang, richiama sia l'appartenenza alla tribù partenopea sia il versante musicale, quell'universo neomelodico affrontato con grande simpatia (questa è l'idea iniziale del film, opera di Giampaolo Morelli ossia l'ispettore Coliandro della tv) e anche la capitale del mezzogiorno viene ripresa con sguardo complice e affettuoso, mai banale, e tutto il corredo di barbieri, baristi, camionisti, portieri e commesse si destreggiano con battute ed espressioni vernacolari di sapienza antica. Paco, timido antieroe per vocazione e poliziotto per caso, ha il volto di Alessandro Roja, il Dandi di “Romanzo Criminale”. (...) Nella colonna sonora i cantanti di successo dell'hinterland vesuviano Rosario Miraggio e Pino Moccia mentre tutte le canzoni di Lollo Love (cantate realmente da Giampaolo Morelli) sono state scritte e arrangiate dagli Avion Travel e anche Serena Rossi e Franco Ricciardi, con ruoli di rilievo nella storia, si danno al canto, con un paio di brani a testa. A chiudere il cerchio c'è Peppe Servillo, stavolta solo attore: proprio lui è 'O Fantasma.
Flaviano De Luca, Il Manifesto

MANETTI BROS.
Filmografia:
E-Generazione (1994), Torino Boys (2000), Zora la vampira (2000), Piano 17 (2005), L'arrivo di Wang (2011), Paura (2012), Song'e Napule (2013)

Martedì 28 ottobre 2014:
IL PASSATO di Asghar Farhadi, con Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet

 

 

 
 
 
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Data di creazione: 29/09/2007
 

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