Creato da clodette61 il 06/07/2009

Pensieri

Immensità dei pensieri

 

 

A B U S I

Post n°137 pubblicato il 12 Aprile 2011 da clodette61

Vaccinazione antirabbica: è necessario farla ogni anno?

Merlino

Sin dal principio della mia pratica clinica ho notato una certa difformità tra i protocolli vaccinali utilizzati soprattutto in Italia dai diversi professionisti. Difformità sia riguardo l'età del cucciolo, per il primo vaccino, che il numero di richiami e i tipi di vaccini utilizzati.
Nell'estate del 2010 mi sono imbattuto nella storia di un cagnolino, Chicco, rimasto paralizzato dopo la vaccinazione antirabbica. Qualche mese più tardi ho poi conosciuto un altro cagnolino, Morfeo, che dopo l'antirabbica aveva sviluppato una violenta patologia autoimmune. 
Sebbene, in entrambi i casi, vi sia un evidente successione temporale tra il momento del richiamo e la comparsa dei sintomi (manifestatosi entro le prime 24 ore dall'iniezione) non è possibile stabilire con certezza scientifica una nesso causale tra i due eventi ..però queste storie mi hanno indotto a fare una ricerca approfondita sull'argomento vaccinazioni.

La vaccinazione antirabbica è tornata ad essere obbligatoria dal novembre del 2009 (Ordinanza Ministeriale contingibile e urgente recante misure per prevenire la diffusione della Rabbia nelle regioni del nord est italiano del 26/11/09) per alcune regioni e province autonome italiane (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano). Il decreto di legge che l'ha reintrodotta resterà valido fino alla fine del 2011.
Precedentemente era obbligatoria per il trasferimento, anche temporaneo, all'estero degli animali.   
L'obbligatorietà è stata disposta in seguito all'accertamento di casi di rabbia silvestre (in una volpe) ed è motivata, giustamente, dal carattere antropozoonosico della malattia, ovvero è possibile il contagio animale-uomo. 
Fin qui tutto normale: ricompare una malattia pericolosa per l'uomo e l'autorità competente dispone misure preventive per contenere la malattia e minimizzare il rischio di trasmissione all'uomo. 
La difformità si incontra confrontando ciò che obbliga la norma giuridica e le attuali conoscenze scientifiche riguardo la durata della protezione immunitaria conferita dal vaccino e gli effetti collaterali della vaccinazione. 
In sintesi l'ordinanza ha obbligato la vaccinazione di tutti i cani che non erano stati vaccinati negli ultimi 11 mesi dall'entrata in vigore del provvedimento; inoltre per quanto concerne il periodo del successivo richiamo e quindi la durata della protezione immunitaria fù indicato di seguire la dichiarazione del produttore del vaccino riportata dal bugiardino, ovvero al massimo 2 anni..ma per consuetudine generalizzata 1 anno. 
A sorpresa  le attuali conoscenze scientifiche sperimentali dimostrano che l'immunità conferita da un intervento vaccinale per la Rabbia dura più di 2 anni!
Sostiene il professor Ronald D. Schulz, un biopatologo che si occupa dell'immunità vaccinale dal 1978 ed è una delle massime autorità mondiali in questo campo, con dati desunti da ricerche sperimentali, che l'immunità da vaccino antirabbico duri almeno 3 anni e sta cercando di dimostrare la persistenza immunitaria di 7 anni.
Schulz inoltre afferma che non c'è differenza tra i vaccini commercializzati in Europa e quelli degli USA e che i vaccini registrati per 3 anni di immunità (registrazione negli USA) e quelli per un anno sono praticamente identici come composizione.. quindi al di là di quanto dichiara il produttore è molto probabile, o comunque varrebbe proprio la pena di verificarlo, che un cane italiano non più vaccinato da 2, 3 anni risulti ancora immunizzato contro la rabbia! 
Per verificare se ciò corrisponde a verità è sufficiente far determinare il titolo anticorpale specifico per la Rabbia presso il laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico (costa 50-55 euro).

Il ripetere annualmente la vaccinazione non proporziona una maggiore protezione nei confronti della Rabbia, ma può predisporre all'insorgenza di malattie provocate dalla vaccinazione stessa: gli effetti collaterali o reazioni indesiderate. 
Di questi si scrive poco e poco si conosce, anche se è stata pubblicata una ricerca, nel 2008, intitolata "Sorveglianza post-marketing di vaccini antirabbici nel cane per valutarne sicurezza ed efficacia". 
In questa ricerca risulta che in 3 anni sono state riportate 6500 segnalazioni di reazioni avverse avvenute in cani in seguito alla vaccinazione. Di questi cani circa 182 hanno riportato una progressiva perdita della coordinazione muscolare con andatura traballante, postura malferma e difficoltà di movimento (atassia). Tra altre segnalazioni troviamo  la casi di polineuropatia (atrofia muscolare con  inibizione o interruzione del controllo nervoso di organi e tessuti e conseguente incoordinazione e debolezza) febbre e disordini autoimmuni.
Negli Stati Uniti l'effetto di queste scoperte scientifiche è stato il formarsi di un movimento, il Rabies challenge fund, misto di proprietari di animali, ricercatori e animalisti finalizzato a sensibilizzare l'opinione pubblica, finanziare nuove ricerche e soprattutto indurre le amministrazioni locali a rivedere la normativa prolungando il periodo tra una vaccinazione e la successiva a 3 anni e introducendo la possibilità di esenzione dalla vaccinazione per gli animali a rischio di effetti collaterali. In diversi stati americani queste modifiche sono state accolte e rese operative.

Lancio quindi una proposta: 
formare anche in Italia un movimento critico sulle vaccinazioni  per gli animali, similmente a quanto avvenne per gli esseri umani (per esempio Comilva), per stimolare e dar forza ad una riflessione costruttiva sul diritto alla salute e al benessere dei nostri amici animali.

Dott. Andrea Sergiampietri - Medico Veterinario

Questo articolo l'ho messo  qui per far capire alle persone che la vaccinazione antirabbia può causare seri danni se fatta ogni anno, ma come sempre vengono

tutelati prima gli interessi delle ditte farmaceutiche che quelli dei nostri animali. Normale visto che gli stessi abusi vengono fatti anche con i vaccini per gli umani!

Importante sono i guadagni delle società non la salute degli esseri viventi!!!!

 
 
 

E S S I A C - RIMEDIO CONTRO I TUMORI

Post n°136 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da clodette61

Questo prodotto esiste sia in polevere da fare il te, sia in capsule.

Charamente come per tutti i prodotti dove non c'è guadagno e lucro da parte dei medici, non viene menzionato;  anche se in qualche ospedale all'estero viene affiancato alle cure tradizionali!!

 

                                 Una bevanda benedetta che purifica il corpo

   Rene M. Caisse, R.N.   1888 ~ 1978

LA STORIA DI RENE' CAISSE


La storia incredibile ma vera che state per leggere, comincia in Canada nella regione dell'Ontario nel 1922.
Rene Caisse era capo infermiera in un ospedale e fra i malati della sua corsia noto una signora con un seno stranamente deformato. Incuriosita, le domandò cosa fosse accaduto. La signora raccontò che vent'anni prima un uomo di medicina degli indiani Objiwa, saputola malata di cancro al seno, le aveva fatto bere per un lungo periodo un the di erbe che l'aveva guarita. L'indiano aveva definito questa miscela di erbe e radici:

" Una bevanda benedetta che purifica il corpo e lo riporta in armonia col grande spirito '

Rene fece tesoro dell'informazione e prese nota della ricetta. due anni dopo ebbe modo di sperimentarla su sua zia, malata terminale di cancro allo stomaco e al fegato. La zia guarì.
Rene capì di essere di fronte ad una scoperta fantastica e in collaborazione col dott. Fisher, il medico della zia che aveva assistito al processo di guarigione, cominciò ad usare la bevanda su altri malati terminali di cancro. I successi si ripetevano.
In quei tempi si pensava di aumentare l'efficacia di un rimedio se lo si fosse inoculato per via intramuscolare e così Rene cominciò ad iniettare la tisana, ma gli effetti collaterali erano troppo spiacevoli. Negli anni a venire, dopo studi di laboratorio condotti su topi, fu individuata l'erba iniettabile e le altre venivano fatte bere in infuso.
I risultati positivi continuarono. Bisogna sottolineare il fatto che Rene mai richiese un compenso dai suoi pazienti, accettando solo le loro offerte spontanee.
La voce si sparse ed altri otto dottori dell'Ontario cominciarono ad inviarle pazienti giudicati senza speranza. Dopo i primi risultati i medici scrissero una petizione al Ministero della sanità Canadese chiedendo che si prendesse in seria considerazione la cura. L'unico risultato che ottennero fu l'invio di due commissari col potere di arresto immediato nei confronti di Rene. I due pero rimasero colpiti dal fatto che nove dei migliori medici di Toronto collaborassero con la donna e invitarono Rene a sperimentare su topi la sua medicina. Ella tenne in vita per 52 giorni topi inoculati con il sarcoma di Rous.
Tutto tornò come prima, Rene continuò a somministrare la bevanda in un appartamento di Toronto .In seguito dovette spostarsi a Peterborough in Ontario, dove la raggiunse un ordine di arresto recato da un poliziotto. Ancora una volta ebbe fortuna perchè il poliziotto, dopo aver letto le lettere che i suoi pazienti le avevano scritto in segno di riconoscenza, decise che era il caso di parlare della cosa al suo capo. Dopo questo episodio Rene ebbe il permesso del ministero di continuare a lavorare solo su quei pazienti che recassero una diagnosi scritta di cancro redatta da un medico.
Nel 1932 uscì, su un giornale di Toronto, un articolo intitolato:
"Infermiera di Bracebridge fa una importante scoperta per il cancro"
A questo articolo seguirono innumerevoli richieste di aiuto da parte di malati di cancro e la prima offerta commerciale .
L'offerta era davvero vantaggiosa ma le si richiedeva di svelare la formula in cambio di una somma considerevole e un vitalizio. Rene rifiutò categoricamente, giustificò la sua decisione col fatto che non voleva che si speculasse sul suo rimedio.
Nel 1933 il comune di Bracebridge le mise a disposizione un Hotel, sequestrato per ragioni di tasse, perchè potesse farne una clinica per i suoi malati.
Da allora e per i successivi otto anni, un cartello sulla porta avrebbe indicato "CLINICA PER LA CURA DEL CANCRO".
Dal giorno dell'apertura centinaia di persone erano convenute alla clinica e ,alla presenza di un medico, si facevano fare l'iniezione e bevevano la tisana.
La clinica diventò in breve una sorta di Lourdes Canadese.
Nello stesso anno si ammalò la madre di Rene ,cancro al fegato inoperabile. Rene le somministrò la sua cura ed ella guarì nonostante che i medici le avessero predetto una sopravvivenza di pochi giorni.
Fu in questi anni che il dottor Banting, uno dei partecipanti alla scoperta dell'insulina, affermò che il the aveva il potere di stimolare il pancreas fino a riportarlo alle sue normali funzioni, curando così i malati di diabete. Il dott. Banting invitò ufficialmente la signora Cassie a fare esperimenti presso il suo istituto di ricerca, ma lei per paura di dover abbandonare i propri malati, rifiutò. Era il 1936.
Nel 1937 accadde un incidente. Una donna in fin di vita fu trasportata all'ospedale di Rene, sofferente per frequenti embolie, subito dopo l'iniezione, morì. Fu un'occasione d'oro per i detrattori di Rene, fu fatto un processo ed i risultati dell'autopsia dimostrarono che la donna era morta per un embolo.
La pubblicità che il caso scatenò portò ancora più malati in cerca di speranza all'ospedale di Bracebridge.
Lo stesso anno furono raccolte 17.000 firme che invitavano il governo a riconoscere il the come farmaco per il cancro.
Una ditta farmaceutica Americana offrì un milione di dollari (del 1937!) per la formula ennesimo rifiuto di Rene. Nel frattempo un medico americano, il dott. Wolfer, offrì a Rene di effettuare esperimenti con la bevanda su trenta pazienti del suo ospedale. Rene fece la spola fra il Canada e gli USA per molti mesi, i risultati che ella ottenne spinsero il dott. Wolfer ad offrirle uno spazio di ricerca permanente nei suoi laboratori. Ancora una volta Rene rinunciò ad una vantaggiosa offerta che l'avrebbe però costretta ad abbandonare i suoi malati in Canada.
Di quel periodo abbiamo la testimonianza del dott. Benjamin Leslie Guyatt responsabile del dipartimento di anatomia dell'Università di Toronto che aveva ripetutamente visitato la clinica: "Ho potuto constatare che nella maggior parte dei casi le deformazioni scomparivano, i pazienti denunciavano una forte diminuzione dei dolori. In casi serissimi di cancro ho visto interrompersi le emorragie più gravi. Ulcere aperte alle labbra ed al seno rispondevano al/e cure. Ho visto scomparire cancri alla vescica ,al retto, al collo dell'utero allo stomaco. Posso testimoniare che la bevanda riporta la salute nel malato, distruggendo il tumore e restituendo la voglia di vivere e le funzioni normali degli organi."
La dottoressa Emma Carlson era arrivata dalla California per visitare la clinica, questa la sua testimonianza:
"Ero venuta ,abbastanza scettica, ed ero risoluta a rimanere solo 24 ore. Sono rimasta 24 giorni ed ho potuto assistere a miglioramenti incredibili su malati terminali senza più speranza e malati diagnosticati terminali, guarire. Ho esaminato i risultati ottenuti su 400 pazienti."
Nel 1938 un'altra petizione a favore di Rene raccolse 55.000 firme. Un politico canadese fece la sua campagna elettorale promettendo che avrebbe permesso che la signora Caisse potesse esercitare la professione medica senza laurea e "Praticare la medicina e curare il cancro in tutte le sue forme e le relative indisposizioni e difficoltà che questa malattia comporta."
La risposta della classe medica fu immediata, il nuovo ministro della sanità, il dott. Kirby istituì la "Royal cancer Commission" il cui scopo era quello di appurare la efficacia di discusse terapie per il cancro. Una delle condizioni inderogabili perchè una medicina potesse essere legalizzata come cura per il cancro era che la sua formula venisse consegnata a priori nelle mani della commissione. La pena per la mancata consegna era una multa la prima
volta per pratica abusiva della professione medica e l’arresto in caso di recidiva.
Rene Cassie non aveva mai voluto svelare la formula e la commissione oltretutto non aveva obbligo di riservatezza riguardo alle formule presentate.
Le due proposte di legge, quella a favore di Rene e quella che istituiva la commissione per il cancro, furono discusse lo stesso giorno al parlamento Canadese.
La legge Kirby fu approvata e quella pro-Rene respinta per soli tre voti. La clinica di Rene era in pericolo, i medici cominciarono a rifiutarsi di consegnare ai propri pazienti i certificati attestanti il cancro.
Una valanga di lettere di protesta raggiunsero il ministero della sanità, gli ex malati curati da Rene e quelli che volevano farsi curare si ribellarono. Il ministro ritenne saggio che la clinica continuasse ad esistere fino al momento in cui la signora Caisse si sarebbe presentata di fronte alla commissione per il cancro.
Nel marzo 1939 iniziarono le udienze della commissione per il cancro istituita dalla legge Kirby. Rene fu costretta ad affittare la sala da ballo di un Hotel di Toronto per accogliere i 387 ex pazienti che avevano accettato di testimoniare in suo favore. Tutte queste persone si dichiaravano convinti che Rene li aveva guariti o che la bevanda aveva arrestato il cammino devastante del cancro. Tutti erano stati definiti "senza speranza" dai loro medici prima di sottoporsi alle cure dell'ospedale di Bracebridge. Solo 49 dei 387 ex malati furono ammessi a testimoniare. Medici illustri testimoniarono a favore di Rene.
Molti casi furono stralciati perchè le diagnosi furono giudicate sbagliate e vi furono anche dottori che firmarono dichiarazioni in cui riconoscevano l'errore. Alla fine il rapporto della commissione fu che:
A) Nei casi diagnosticati con biopsia si contava una guarigione e due miglioramenti
B) Nei casi diagnosticati con raggi x, una guarigione e due miglioramenti
C) Nei casi diagnosticati clinicamente due guarigioni e quattro miglioramenti
D) Su dieci diagnosi "incerte", tre erano sicuramente sbagliate e quattro non definitive.
E) Undici diagnosi erano definite "corrette", ma la guarigione veniva attribuita a precedente radioterapia.
Insomma la conclusione era che la bevanda non era una cura per il cancro e che se la signora Cassie non avesse svelato la formula, la legge Kirby sarebbe stata applicata e la clinica chiusa.
Rene ,sfidando la legge, tenne aperta la clinica ancora per tre anni in una situazione di semi-clandestinità.
Nel 1942, la clinica venne chiusa Rene era sull'orlo di una crisi di nervi.
Si trasferì a North Bay ,e là rimase fino al 1948 anno in cui suo marito morì.
Si presume che continuasse ad aiutare qualche malato che riusciva a raggiungerla, ma non nella misura che la clinica le aveva permesso.

IL GRANDE RITORNO

Nel 1959 la grande rivista americana "True" pubblicò un articolo su Rene Caisse e il suo rimedio per il cancro. L'articolo era frutto di mesi e mesi di indagini, interviste e raccolta di materiali.
L'articolo fu letto da un eminente medico americano il dott. Charles Brush, titolare del Brush Medical Center di Cambridge.
Il dott. Brush, dopo averla incontrata le propose di andare a lavorare presso il suo istituto. Quello che le chiedeva era di applicare la medicina su malati di cancro, testare la formula in laboratorio per eventuali modifiche e migliorie e, quando si fosse assolutamente sicuri dell'efficienza, fondare un associazione il cui scopo sarebbe stato quello di diffonderla nel mondo intero ad un prezzo accessibile.
Non le si chiedeva di svelare la formula ma di usarla su persone malate di cancro. Per Rene era il massimo dei suoi desideri, accettò.
Rene aveva settant'anni.
Prima di continuare il racconto cerchiamo di capire chi era il dott. Brush.
Il dott. Brush era ed è tuttora uno dei medici più rispettati degli Stati Uniti.
E' stato il medico personale del presidente J.F. Kennedy e suo amico fidato.
Il suo interesse per la medicina naturale ed i rimedi delle scuole di medicina asiatiche risale a molti anni prima il suo incontro con Rene.
Il Brush Medical Center è uno degli ospedali più grandi degli USA ed è stato il primo ad usare l'agopuntura come metodo di cura, il primo a dare importanza al fattore alimentare nella cura del paziente ed il primo istituto medico americano a istituire un programma di assistenza gratuita per malati indigenti.
Rene cominciò a lavorare nella clinica del dottor Brush nel Maggio del 1959.
Dopo tre mesi il dott. Brush ed il suo assistente dott. Mc Clure redassero il primo rapporto:

"Tutti i pazienti sottoposti alla cura accusano una riduzione dei dolori e della massa cancerosa con un evidente incremento del peso e delle condizioni cliniche generali. Non possiamo ancora dire che sia una cura per il cancro ma possiamo tranquillamente affermare che è salutare e assolutamente atossica"

Il dottor Brush, in collaborazione col suo amico Elmer Grove, un espertissimo erborista, arrivò a perfezionare la formula fino al punto che essa non dovette mai più essere iniettata. Aggiungendo altre erbe alla formula originale, erbe che definirono "potenziatori", la medicina poteva essere assunta per via orale solamente.
Finalmente si apriva la possibilità che ognuno potesse assumere la medicina comodamente a casa propria, evitando viaggi e fatiche spesso insopportabili per malati gravi.
Il dott. Mc Clure inviò dei questionari agli ex pazienti di Rene per verificare la durata di vita dopo la guarigione, le risposte che ricevette confermavano le parole di Rene: "La bevanda degli indiani CURA IL CANCRO"
Ecco un breve elenco:

Norma Thompson curata 20 anni prima nessuna ricaduta
Clara Thornbury curata 22 anni prima nessuna ricaduta
DH Laundry curato 12 anni prima nessuna ricaduta
Nellie Mc Vittie curata 23 anni prima nessuna ricaduta
Wilson Hammer curato 31 anni prima nessuna ricaduta
John McNee curato 30 anni prima nessuna ricaduta
Jack Finley curato 20 anni prima nessuna ricaduta
Lizzle Ward curata 14 anni prima nessuna ricaduta


Accadde però che nuove difficoltà impedissero a Rene di continuare a lavorare col dott. Brush .
I laboratori che fornivano le cavie per gli esperimenti interruppero la fornitura e il dott. Brush fu invitato dalla "American Medical Association" a non usare metodi che uscissero dai binari dell'ortodossia.
Rene tornò così a Bracebridge per evitare altre battaglie legali.
Il dott. Brush continuò i suoi esperimenti su uomini ed animali e nel 1984 dette la massima fiducia alla bevanda.
Ammalatosi di cancro all'intestino, si curò solo con essa e guarì.
Rene rimase a Bracebridge dal 1962 al 1978 continuando a rifornire il Dott. Brush con la medicina di erbe, lui la teneva informata dei progressi delle sue ricerche e dell'efficacia che riscontrava su altre malattie degenerative.

Rene, alla veneranda età di 89 anni tornò alla ribalta.
Nel 1977 il periodico" Homemakers" pubblicò la storia della bevanda e di Rene. L'articolo ebbe l'effetto di una bomba atomica sull'opinione pubblica canadese. Presto la sua casa fu assalita dalle persone che chiedevano la bevanda ed essa fu costretta a richiedere l'aiuto della polizia per poter uscire di casa.
Fra i molti che lessero l'articolo vi era anche David Fingard, un chimico in pensione titolare di una azienda farmaceutica la "Resperin".
Fingard si domandò come fosse possibile che la formula di una sostanza così efficace avesse potuto rimanere nelle mani di una vecchietta per tutti questi anni.
Decise che lui si sarebbe inpossessato della formula.
Non si scoraggiò ai primi rifiuti e finalmente trovò la chiave per aprire il forziere nel cuore di Rene. Promise che avrebbe aperto cinque cliniche in Canada, aperte a tutti, poveri compresi, e che per queste aveva già trovato i finanziamenti da una grande azienda mineraria canadese. Il 26 Ottobre 1977 Rene consegnò la formula della bevanda nelle mani del signor Fingard. Il dott. Brush era presente solo nella veste di testimone. Il contratto prevedeva ,in caso di commercializzazione, un ricavo del 2% a favore di Rene.
Nei giorni seguenti la Resperin chiese ed ottenne dal ministero per la salute ed il benessere, pressato dall'opinione pubblica, il permesso di testare la bevanda in un programma pilota su malati terminali di cancro.
Due ospedali e molte decine di medici avrebbero partecipato al programma di sperimentazione clinica, usando la bevanda fornita dalla Resperin che si impegnava a seguire tutte le norme sanitarie vigenti. L'opinione pubblica Canadese era entusiasta.
Rene percepiva pochi dollari con i quali doveva anche fornire le erbe alla Resperin.
Presto i due ospedali dissero che desideravano cambiare gli accordi e che avrebbero abbinato alla bevanda le terapie tradizionali (chemio e radio-terapia).
Fu deciso di continuare il programma solo con i medici di base.
Nel frattempo Rene Caisse moriva .
Ai suoi funerali erano presenti centinaia di persone provenienti da ogni dove.

Il governo Canadese interruppe gli esperimenti della Resperin giudicandoli inutili perchè mal eseguiti.
La Resperin infatti non era quella grande azienda che il suo titolare aveva fatto credere a Rene.
Il dott. Brush. insospettito dalla mancanza di informazioni, aveva svolto delle indagini sull'azienda. Quello che ne risultò era che la Resperin era formata da due settantenni di cui uno era Fingard e l'altro un ex ministro di un precedente governo, il dott. Mattew Dyamond.
Dyamond con l'aiuto della moglie preparava l'infuso nella cucina di casa. Le forniture ai medici di base erano spesso in ritardo o insufficienti o malfatte. Inoltre la totale mancanza di coordinazione del programma aveva, reso impossibile un accurato controllo sui medici coinvolti.
In una circolare interna, il ministero giudicava così gli esperimenti clinici con la bevanda: "Non sono valutabili i casi clinici raccolti"
Nei documenti ufficiali la bevanda, fu dichiarata però: "non efficace nella cura del cancro". Fu anche riconosciuta la sua assoluta atossicità. Sotto la pressione delle proteste da parte dei malati, fu immessa in un programma di distribuzione di medicine speciali, a malati terminali, per motivi compassionevoli. ( Nello stesso programma era anche 1'AZT farmaco per l’AIDS, che fu poi legalizzato nel 1989)
I malati avrebbero potuto d'ora innanzi ottenere la bevanda dietro presentazione di una serie di domande ufficiali di non facile compilazione .
La bevanda ,col nome ufficiale con cui era conosciuta in Canada non avrebbe mai potuto essere venduta come medicina.
Il dott. Brush era disgustato dalla vicenda, unico possessore della formula migliorata, decise che avrebbe aspettato migliore occasione per diffondere questa conoscenza.
Continuò nel suo ospedale ad usare la bevanda che nel 1984 lo guarì dal cancro all'intestino.

Elaine Alexander

Nel 1584 entra in scena, il personaggio che avrebbe dato una svolta alla nostra storia.
Elaine Alexander una giornalista radiofonica che aveva dato vita ad interessanti e seguitissimi programmi alla radio riguardanti le medicine naturali e approfondimenti sulla allora nuova malattia, l'AIDS.
Elaine telefono al dott. Brush, gli dimostrò che era informatissima sulla storia di Rene e della bevanda e gli chiese se fosse disposto a farsi intervistare nel corso di un programma che si sarebbe chiamato "STAYN’ ALIVE".
Il dott. Brush per la prima volta rilasciò una dichiarazione pubblica sulla medicina:

Elaine: «Dott. Brush e vero che lei ha studiato gli effetti della bevanda su malati di cancro ricoverati presso la sua clinica?»
Brush: «E' vero.»
E.: «I risultati che ha ottenuto si possono definire significativi o dei semplici" aneddoti", come afferma qualche suo collega?»
B.: «Molto significativi.»
E.: «Ha riscontrato nella cura degli effetti collaterali ?»
B.: «Nessuno.»
E.: «Dott. Brush la prego di arrivare al punto, lei afferma che la bevanda può aiutare le persone affette da cancro oppure che è una cura per il cancro?»
B.: «Posso affermare che è una cura per il cancro.»
E.: «Può ripeterlo per favore?»
B.: «Certo, con molto piacere, la bevanda è una cura per il cancro. Ho potuto constatare che può far regredire il cancro ad un punto tale che nessuna conoscenza medica attuale è in grado di raggiungere.»

Le parole del dott. Brush scatenarono una ondata di telefonate, l'uscita della stazione radiofonica fu circondata dalle persone che non avevano potuto accedere alla linea telefonica.
Elaine cominciava a capire quanto frustrante fosse non poter aiutare chi chiede aiuto.
Nei due anni che seguirono Elaine mise in onda sette programmi di due ore ciascuno solo sulla bevanda. Il dott. Brush vi partecipò per quattro volte ancora, numerosi medici, paramedici ed ex malati furono intervistati. Tutti confermarono quanto detto dal dott. Brush.
'La bevanda è una cura, per il cancro"
Elaine era così pressata dalle richieste di aiuto che si adoperò perchè alcuni dei malati fossero inseriti nel programma caritatevole del Governo. Ma la strada era tanto difficile e complicata che solo pochi vi potevano accedere.
Elaine passò tre anni terribili pressata da migliaia di richieste di aiuto, non poteva distribuire la tisana.
Il programma del governo era così lento nel concedere i permessi che spesso le persone morivano prima di potervi accedere.
Finalmente le venne l'idea luminosa.
Pensò: "Perchè continuare a combattere con le istituzioni per far riconoscere la medicina come una "vera" cura per il cancro? Non era forse questa un semplice the di erbe? Una tisana innocua ed atossica?
Bene si sarebbe venduta come tale. Senza attribuirle nessun merito per la cura del cancro ne per altre malattie. Sarebbe stata venduta nelle erboristerie (che in America e Canada si chiamano "negozi della salute"). La voce si sarebbe presto diffusa tra i malati di cancro.
Illustrò il suo progetto al dott. Brush che ne rimase entusiasta. Egli capì che questa era la chiave per rendere la tisana accessibile a tutti.
Decisero insieme di cercare la ditta giusta che potesse garantire un prezzo onesto, una meticolosa, preparazione della formula, un controllo sulla qualità delle erbe utilizzate e la capacità di far fronte alle richieste enormi che sarebbero seguite di lì a qualche anno.
Ci misero sei anni, scartando e selezionando decine di aziende.
Finalmente nel 1992 la bevanda era in vendita prima in Canada, poi negli USA. Nel 1995 Ha fatto la sua prima comparsa in Europa.
Dal Luglio 1996 si trova anche in Italia.
Elaine Alexander è morta nel maggio 1996,

Questa avvincente storia continua.
Forse queste poche pagine potranno salvare la vostra vita o quella di qualcuno che vi sta molto a cuore, fotocopiatele e diffondetele, è l'unico mezzo pubblicitario che la bevanda dispone. Date il nome della bevanda ma scrivetelo su altra pagina.

Settembre 1996

MALATTIE E DISORDINI IN CUI LA TISANA HA DIMOSTRATO DI ESSERE EFFICACE

IPOGLICEMIA
SCLEROSI MULTIPLA
MORBO DI PARKINSON
ARTRITI
SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO
ULCERA
PROBLEMI ALLA TIROIDE
FIBROMATOSI
EMORROIDI
PROBLEMI URINARI E ALLA PROSTATA
PROBLEMI DI CIRCOLAZIONE
DIABETE, (RISTABILISCE LE NORMALI FUNZIONI DEL PANCREAS)
TUMORI
INSONNIA
PSORIASI
IMPOTENZA SESSUALE
MORBO DI ALZHEIMER
ASMA E ALLERGIE

INOLTRE:
1. E un sedativo naturale quindi agisce sul sistema nervoso calmando la persona.
2. Attenua i dolori o addirittura li elimina anche nei casi più gravi.
3. Arresta le emorragie agendo come ricostituente del sangue.
4. Previene e corregge la costipazione.
5. Fa ritornare il senso del gusto.
6. Aiuta la digestione.
7. E' efficace per l'insonnia.
8. Rinforza il sistema immunitario.
9. E! un ottimo tonico profilattico.
10. Aiuta a guarire dalle ustioni intestinali provocate dalla radioterapia.
11. Lenisce e previene gli effetti da avvelenamento causato da alluminio, piombo e mercurio.
12. Riduce i depositi di metallo pesante nei tessuti, in particolare quelli che circondano le giunture.
13. Protegge il cervello dalle tossine che lo attaccano.
14. Dà un senso diffuso di benessere al corpo.
15. Riduce il volume delle masse nodulari

Essiac - Il famoso rimedio contro il cancro

 

 
 
 

A U G U R I

Post n°134 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da clodette61

 

AUGURO DI CUORE A TUTTI GLI AMICI E NON DI LIBERO UN FAVOLOSO, SUPERFORTUNATO E SERENO

 

2011

 
 
 

MAH BRAVO BERLUSCONI!!!

Post n°133 pubblicato il 29 Ottobre 2010 da clodette61

 

"Io sono uno di cuore. Mi muovo per aiutare le persone in difficoltà". Poi attacca definendo "spazzatura mediatica" le ricostruzioni dei giornali sul caso 'Ruby'. Silvio Berlusconi non entra nei dettagli della vicenda ma risponde così a chi gli domanda di fornire dei chiarimenti sulla telefonata partita da palazzo Chigi per scagionare la minorenne marocchina fermata in questura a Milano perché accusata di furto, minorenne che avrebbe raccontato di feste ad Arcore alla presenza del Cavaliere. "Ho solo segnalato una persona che si proponeva per l'affido", spiega in nottata parlando a Bruxelles, al termine del primo giorno dei lavori del Consiglio europeo, con i giornalisti italiani. Quindi accusa la sinistra per questi attacchi. Pensano che "un attacco al giorno levi Berlusconi di torno ma rispondo: due attacchi al dì ma Berlusconi resta sempre lì".

 

 

Un'altro episodio che dimostra di che persona di zero moralità abbiamo al governo!

Trovo allucinante gli articoli per diffamare questa povera ragazza marocchina giovanissima, andando a recriminare su come vestiva e se faceva la ragazza sul cubo nelle dicoteche; sempre di una ragazzina trattasi e Berlusconi anche stavolta non si è certo fatto problemi di nessun genere davanti a un'occasione di sesso e festini privati!

Lui non è diverso da tanti altri pedofili e maniacali in giro; ma mentre gli altri se scoperti vengono arrestati e messi in carcere, Berlusoni con il suo fare viscido riesce sempre a farsi passare per vittima assoluta dei partiti opposti e chiama tutto questo "spazzatura mediatica"! Eh già quando si scoprono fattacci su di lui, sono sempre invenzioni e quando si scoprono cose sugli altri, allora sono sempre reali e veritiere!

Berlusconi è l'esempio lampante di quel genere di uomo della cosiddetta buona società, ben vestito e con il sorriso da stare alla larga, cioè quella stregua di uomini da cui avvisiamo le nostre figlie bambine e non di non accettare mai la famosa caramella data con il sorriso di persona per bene!!!!

Questo è il mio pensiero, non dettato però da una scelta politica diversa o altro, ma da avvenimenti e porcherie che continuano a emergere e ci dimostrano da chi veniamo governati e da chi ci dovrebbe rappresentare nel mondo! Bella roba!!!!

 
 
 

RELAX TOTALE

Post n°132 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da clodette61

 

CON LO STRESS CHE SUBIAMO TUTTI I GIORNI QUESTO SAREBBE UN POSTO IDEALE!!!!

A CHI NON PIACEREBBE?

 
 
 

MINATORI DEL CILE!

Post n°131 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da clodette61

Se  quanto accaduto ai minatori n Cile fosse successo in Italia,

 ecco cosa ne sarebbe scaturito:



1° giorno: tutti uniti per salvare i minatori, diretta tv 24h, Bertolaso sul posto;


2° giorno: da Bruno Vespa plastico della miniera, con barbara palombelli, belen e lele mora;



3° giorno: prime... difficoltà, ricerca dei colpevoli e delle responsabilità: BERLUSCONI: colpa dei comunisti; DI PIETRO: colpa del conflitto d'interessi; BERSANI: ... ma cosa ... è successo?? BOSSI: sono tutti terroni, lasciateli la'; CAPEZZONE: non è una tragedia è una grande opportunità ed è merito di questo governo e di questo premier; FINI: mio cognato non c'entra;


4° giorno: TOTTI: dedicherò un gol a tutti i minatori;


5° giorno IL PAPA: faciamo prekiera a i minatori ke in qvesti ciorni zono vicini al tiavolo!!


6° giorno: cala l'audience, una finestra in Chi l'ha visto e da barbara d'urso che intervista i figli dei minatori: "dimmi, ti manca papà?'"


dal 7° all 30esimo giorno falliscono tutti i tentativi di Bertolaso, che viene nominato così capo mondiale della protezione civile. Dopo un mese, i minatori escono per fatti loro dalla miniera, scavando con le mani.

Un anno dopo, i 33 minatori, già licenziati, vengono incriminati per danneggiamento del sito minerario.



Ma è successo in Cile.... ci siamo salvati!!!

 
 
 

Post N° 130

Post n°130 pubblicato il 06 Luglio 2010 da clodette61
Foto di clodette61

CIAO A TUTTI QUANTI!

SONO TORNATA DOPO LA MIA LATITANZA, NON CAUSATA SOLO DALL'INTERVENTO, MA PREVALENTEMENTE DALLA MIA VOGLIA DI ANDARE A ZONZO  DESTRA E SINISTRA IN MONTAGNA E AL LAGO SEMPRE IN COMPAGNIA DELLA  MIA LULU'!

MI DOVETE SCUSARE SE NON SARO' SEMPRE PRESENTE IN MODO CONTINUATIVO MA NON HO UN COMPUTER FUNZIONANETE PER LE MANI E I RITMI ESTIVI SONO DIVERSI DA QUELLI INVERNALI!!!!!!

UN SALUTO E UN BACIONE A TUTTI GLI AMICI  

                                CLAUDIA

 
 
 

LATITANZA DI CLODETTE

Post n°129 pubblicato il 16 Giugno 2010 da clodette61

Mi scuso con tutti quelli che non sapevano per la mia latitanza, ma giovedì sono stata operata e così adesso sono in malattia, un pò fiacca e debole e mi stanco facilmente!

Però piano piano riprenderò il ritmo :-))

UN BACIONE E UN ABBRACCIO A TUTTI I MIEI AMICI DI LIBERO

 
 
 

NATA FEMMINA

Post n°128 pubblicato il 22 Maggio 2010 da clodette61

Per puro caso ho letto questo post nel blog di guardami dentro e trovo scioccante
sotto tutti gli aspetti quello che succede alle ragazze albanesi, ma anche di altri stati, ma soprattutto l'ennesima uscita volgare e da voltastomaco di Berlusconi! Poi ognuno
è libero di pensare come meglio crede, ma l'Italia è veramente rappresentata da un
personaggio di basso rango!!!
Lettera aperta della scrittrice Elvira Dones al Puttaniere di Stato - La grande lezione di stile.
Molti hanno sentito accenni volanti di questa indignata reazione della scrittrice albanese Elvira Dones all'ultima (?) battuta sessista e cretina del nostro presidente-pappagallo latino. Pochi hanno avuto l'opportunità di leggerne il testo intero, bellissimo e terribile.  Riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi, in merito alla battuta del Cavaliere sulle “belle ragazze albanesi”. In visita a Tirana, durante l’incontro con Berisha, il premier aveva attaccato gli scafisti e aveva chiesto più vigilanza all’Albania. Poi aveva aggiunto: “Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze”.. Nella foto: Elvira Dones - Tafanus
 
Post n°254 pubblicato il 21 Maggio 2010 da guardami_dentro

Ho ricevuto questa mail da una mia amica. La riporto senza commentare. Se qualcuno vuole, la copi nel suo blog.

"In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto:
"Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze"
La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi".
NATA FEMMINA
Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi".
Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fareun'eccezione".
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più
tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si  innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel "puttana" sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo "Sole bruciato". Anni più tardi girai un documentario per la TV svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi.  Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato.
E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.
Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso, ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.
Merid Elvira Dones

PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone.

 
 
 

LA POSITIVITA' E LA NEGATIVITA'

Post n°127 pubblicato il 08 Maggio 2010 da clodette61

 

 

La frase che ho riportato sotto, non è mia, ma è di un mio collega

di lavoro; l'ha scritta e appesa alla vista di tutti quanti!

Trovo che sia una verità!!!!!!

 

 

     LE PERSONE FELICI VALUTANO COSTANTEMENTE

                     SE STESSI

  LE PERSONE INFELICI VALUTANO COSTANTEMENTE

                     GLI ALTRI

 

 
 
 
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QUESTO E' IL PREMIO CHE MI HA REGALATO

               LA MIA AMICA

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