Creato da: Ombra_che_Clona il 01/05/2006
Io, sono l'ombra della notte che con l'aiuto delle tenebre....... verrò a frugare nelle vostre stanze, tra i vostri segreti........... prendendo in prestito i vostri pensieri più intimi.................... Sono in giro in cerca di fonti prelibate per dissetarmi............. Non cercatemi..... sarò io a trovare voi!!! .........................
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Laretta1984

Post n°7 pubblicato il 11 Giugno 2006 da Ombra_che_Clona

Il suo nick dovrebbe essere Big.Lara, altro che Laretta... 
a dispetto della sua giovanissima età, è una vera forza della natura... il suo blog è un'inesauribile fonte dove è facile attingere emozioni... deliziatevi. SalutiOmbra


In riva al mare, era sera, giocavo con la sabbia ma non riuscivo a costruire il castello, volevo fosse bello, volevo poter dire: "Papà guarda, ce l'ho fatta!".
Eravamo io e lui, mio fratello e mia madre erano in una delle tante sala giochi.
Mio padre guardava il mare, quasi incantato e ascoltava il rumore delle onde che si dissolvono scontrandosi con la spiaggia.
Ero piccola ma quel volto lo ricordo e non dimenticherò mai il suo sorriso quando gli dissi: "Papà io vorrei essere uno squalo, sai che bello? Lui è il più forte, non ha paura di nessuno... Poi è brutto e cattivo, tutti hanno paura di lui!". Mi disse solo: "Sarà anche il più forte ma non ha amici, tutti hanno paura di lui e gli stanno alla larga... Lara, io ti vedo più come un delfino!".
"Io ti vedo più come un delfino!", mi sembrava una frase stupida in quel momento tanto che il discorso terminò lì, io correvo sulla spiaggia e lui mi guardava intenerito e fiero.
Mi addormentavo spesso nel suo abbraccio, serena, felice, convinta fosse tutto lì il mio mondo e infondo lo era veramente...
Ed ora ne sono certa, "Sono un delfino!", aveva ragione lui, pure io devo stare attenta agli squali ma non sono mai da sola in mezzo al mare.
Non sono sola e continuo a nuotare in questo mare, tanto grande quanto splendido, a volte ho davvero paura di perdermi, nell'immensità o in balia di qualche squalo.
La paura di chi vuole esplorare e cavalcare ogni onda, sbattendogli addosso per capire in un istante che la vita vale più di qualsiasi altra cosa.

VELIERO DEL LAGO

Chissà, magari la notte i pensieri tormentavano il suo sonno e i suoi occhi fissavano il cielo alla ricerca di una stella.
Qualche volta l'ho sentito bussare alla mia porta, la chiave la custodiva nel cuore ma probabilmente ha avuto paura di far parte del mio sogno.
Ho creduto solo al riflesso del suo viso nei miei occhi; severo, turbato e ferito come un cane che veglia il suo padrone nel giorno dell'abbandono.

Non riuscivo a vedere oltre, mi schiantavo di continuo contro la sua corazza e le ferite bruciavano più del sole in un giorno di agosto.

Avrei voluto far parte del suo mondo complesso ma al mio piccolo cuore non era ancora concesso di spezzarsi in più parti per quello che lui si portava dentro.
Tristezza e rancore nel suo solo respiro, stanchezza e dolore tra le sue mani e nello schiaffo perverso di una vita che fugge.

Sulle labbra il ricordo di un "Sì!" che gli ha cambiato la vita, il fondersi all'apparenza perfetto di due corpi nello stesso, stretto, vestito. La passione però era ormai spenta e l'abitudine si insinuava in quel abito un po' vecchio che stringeva tanto da togliere il respiro.
Quel giorno sbattevano gli scuri alla finestra, fuori c'era vento ed io ero nella mia stanza col sentore di non poterlo fermare, pensando fosse più giusto lasciarlo scappare: pensavo che l'amore fosse tutto fino a quel giorno. Anche lui ci aveva creduto, non era possibile prevedere che si sarebbe spenta quella fiamma talmente ardente da sembrare eterna.

Ricordo....
Mi raccontava di paesaggi lontani ancor più spettacolari se visti con quattro occhi e mi parlava di un veliero in fondo al lago, pieno di candele accese nonostante l'acqua intorno.
Ogni tanto, una sirena bellissima, passava per riaccendere le fiammelle spente e lui era lì, a guardarla, stava cercando un tesoro ma in realtà ogni notte tornava solo per vedere lei.
Si perdeva accarezzando quel viso, i lineamenti perfetti ed un sorriso che faceva già parte di ogni suo desiderio. Una notte il lago era buio, si erano spente tutte le candele e la sirena non era passata a riaccederle e così fu per altre notti finché, stanco, abbandonò quel luogo tanto amato.
Io quel veliero lo sto ancora cercando, nei piccoli gesti e nei sorrisi che ora mi regala, magari riuscirò a ritrovare la fiamma capace di ridare luce a quel luogo e riaccenderò con pazienza ogni candela per ridare vita alla sua magia. Son certa di aver parlato con lui nel sonno, era al mio fianco anche quando non c'era.
Il più dolce tra i pirati, mi stringeva la mano quando avevo paura e mi faceva guardare la bellezza del buio.
Ora son io ad aspettar il suo risveglio, raccontandogli storie, la mia vita di giovane donna.
Le mie lacrime fanno paura, le tengo distanti per non rischiare di spegnere la sua candela.

Lara

 
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