Creato da h451 il 20/12/2004

Giovani Holden

«[...] Noi navighiamo in un vasto mare, sempre incerti e instabili, sballottati da un capo all'altro. Qualunque scoglio, a cui pensiamo di attaccarci e restar saldi, vien meno e ci abbandona e, se l'inseguiamo, sguscia alla nostra presa, ci scivola di mano e fugge in una fuga eterna. Per noi nulla si ferma. [...]»(Blaise Pascàl)

 

 

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Post N° 713

Post n°713 pubblicato il 25 Maggio 2006 da h451
 

Oh , torno sull'argomento di ieri "Message in a bottle " nr 712 .Riporto allora gli interventi e rilancio :

----------------------------------------------------

...i hope that someone gets my...

i hope that someone gets my...

(ma poi a pensarci, perche' mai lanciamo messaggi ?)
 

Inviato da: h451 Trackback: 0 - Commenti: 2 

Inviato da SandaliAlSole il 24/05/06 @ 16:43via WEB
A volte per trovarli noi stessi. E per ascoltarci.
(Rispondi)
 

   
Inviato da eramare il 24/05/06 @ 21:51via WEB
perchè non si può fare a meno di comunicare... e nel cuore degli illusi
 vive sempre il sogno di essere anche capiti... bacioblu da Kisho

-------------

L'argomento attizza ... ,mumble mumble....allora rilancio io :ma allora e' corretto affermare che comunicare sia una forma di debolezza ,mentre il non comunicare sia un segno di forza?

E noi tutti ?, che con i blog ci esprimiamo , come ci collochiamo,che rapporto abbiamo con le parole,perche' lo facciamo .

a vous

Infofoto :dibattito !

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Commenti al Post:
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 25/05/06 alle 10:46 via WEB
A chiamata, rispondo. Comunicare non è nè forza nè debolezza in sè. E' semplicemente un bisogno. La forza e la debolezza stanno poi nelle aspettative che noi leghiamo a questo bisogno: quanto ti aspetti di dare e ricevere "comunicando". Più alte le aspettative, più cocenti le delusioni. Ma questa è regola di vita, temo. Tu parli del message in a bottle, io parlo dei palloncini lanciati in aria con un messaggio attaccato al filo: lo sai che difficilmente verranno trovati e raccolti, ma è bello anche crederci. Quanto ai blog, ne ho scritto più volte e questo, preciso, vale per me e non è ricetta universale. il mio blog nasce da un bisogno mio, di fissare pensieri, parole, attimi. E poi torno a rileggerli e cercandomi e ritrovandomi, a volte stupita: ma sono davvero io? Alice dentro e fuori lo specchio. E le parole sono anche un gioco. Un gioco affascinante e infinito. Cosa chiedere di più, se non continuare a giocare?
 
 
h451
h451 il 25/05/06 alle 11:10 via WEB
Io ho un rapporto epiteliale con le parole.Quasi tattile.Trovo a volte affascinanti alcune persone per il solo modo in cui mettono in fila le parole.Per la capacita' che hanno di rapportarsi con loro , come fossero prima di tutto un messaggio interiore all'anima e poi ,solo dopo , reale comunicazione.
 
scalzasempre
scalzasempre il 25/05/06 alle 10:49 via WEB
io ho scritto un post sul senso del blog ma potrei anche scrivere una sorta di trattato enciclopedico a ben vedere. Del messaggio nella bottiglia lo scriverei perchè sono una romantica. Il resto non lo so. Bacylli
 
 
h451
h451 il 25/05/06 alle 12:21 via WEB
e trattato enciclopedico a dispense ? potrei averne un pezzyllo a puntatylle ?:)
 
   
scalzasempre
scalzasempre il 25/05/06 alle 14:18 via WEB
pochyllo per volta oui, certamanta! mon cher....bacylli
 
     
anime.salve
anime.salve il 25/05/06 alle 16:59 via WEB
Sono interessato al trattato.
 
la_zingara_racconta
la_zingara_racconta il 25/05/06 alle 11:29 via WEB
Spero di non risultare invasiva ad intervenire, ma è che pure io me la son fatta questa domanda molte volte. Una risposta alla fine me la son data, forse fin troppo banalmente. Le parole sono una parte importante delle persone. C'è chi le dice, chi le pensa soltanto, chi le scrive. E tutte e tre le cose c'è chi le fa di più o di meno, ma come di più o di meno ogni giorno beviamo acqua rispetto che a qualcosa altro. Comunicare più o meno io credo sia difficile quantificarlo, si comunica comunque almeno con sè stessi oppure si smette di pensare e credo pure di esistere. Credo che con i nostri blog noi mandiamo continui "messaggi nelle bottiglie" , a volte lanciati scientemente per avere delle risposte, a volte lanciati solo per il gusto di essere noi stessi. Perchè noi siamo parole e le parole le usiamo così. Buona giornata a tutti
 
 
h451
h451 il 25/05/06 alle 12:18 via WEB
Ciao , non sei affatto invasiva."noi siamo parole" mi piace molto .
 
duerespiri
duerespiri il 25/05/06 alle 12:23 via WEB
io con le parole ci scopo. Sono un puttanO della parola!
 
 
h451
h451 il 25/05/06 alle 12:47 via WEB
il concetto e' crudo ,ma arriva.
 
 
scalzasempre
scalzasempre il 25/05/06 alle 13:38 via WEB
:)
 
kruunu_1
kruunu_1 il 25/05/06 alle 13:27 via WEB
perché esistono due verità diverse: la verità dei fatti e la verità concettuale; e la distanza diventa un campo di tensione dove ricercare le risposte ai reali bisogni che sono istanze dell’anima alla ricerca di una verità (o di una bugia) che plachi la nostra solitudine cosmica. Quindi, lanciare messaggi- operando in distanza - non crea una zona di sicurezza, ma manifesta la delicatezza e fragilità con cui si pensa. Solo i bambini operano concetti senza distanza; questa è anche la misura dell’emancipazione dell’uomo dal ventre materno, la sua tensione esistenziale. kruunu
 
 
h451
h451 il 25/05/06 alle 13:31 via WEB
..."Quindi, lanciare messaggi- operando in distanza - non crea una zona di sicurezza, ma manifesta la delicatezza e fragilità con cui si pensa...." , molto bello.
 
h451
h451 il 25/05/06 alle 14:03 via WEB
bel dibattito ,a me rimane un quesito, e mi sa che lo faccio : -Ma il silenzio puo'essere una forma di comunicazione ?-
 
 
la_zingara_racconta
la_zingara_racconta il 25/05/06 alle 14:11 via WEB
si, può essere.
 
   
scalzasempre
scalzasempre il 25/05/06 alle 14:19 via WEB
senza parole!
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 25/05/06 alle 14:37 via WEB
Si
 
olivia.thelady
olivia.thelady il 25/05/06 alle 14:51 via WEB
Con il messaggio nella bottiglia io cercherei altrove ciò che è inattuabile nel mio presente, quasi atto di denuncia dell’inadeguatezza del mio quotidiano, ma anche e soprattutto troverei la quadratura del cerchio…(della serie ‘la fortuna mi assista, se dio vuole’)....delegando ad una forza superiore (perché sconosciuta) la soluzione dei problemi....il che mi permetterebbe di tornare con soddisfatta viziosità circolare al lavoro di cesello e bulino quotidiano ............o forse nulla di tutto questo perché inguaribile sognatrice...:-)...complimenti per il tuo blog, mi piace (se non te ne fossi accorto ahahahah) Olivia :-)
 
rana_nelluniverso
rana_nelluniverso il 25/05/06 alle 23:46 via WEB
Ciao. Quattro modi tra vari possibili di dire quasi la stessa cosa: 1> Hai qualcosa che non puoi non dire a qualcuno a cui non lo puoi dire. 2> Ha qualcosa che non può non dirti ma a cui non daresti ascolto (sei il suo tramite). 3> Ti rivolgi inconsapevolmente ad una parte di te stesso, che a volte ti risponde per interposta persona. 4> Scrivi qualcosa e poi forse scopri perché lo hai scritto (a volte per interposta persona). E> Vuoi separare un pensiero puro dalla spuria realtà [questa però rientra almeno in (2) e (3)].
 
kodomonoomocha
kodomonoomocha il 28/05/06 alle 11:04 via WEB
Credo ce lo domandiamo tutti! http://blog.libero.it/ambaradam/view.php?msg=1205300
 
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