Ultime foglie

Le mie giornate iniziano sempre così...

 Lo sai che ti amo e che senza di te non sono...

se non sento la tua voce

la giornata è senza pace.

Se riusciamo a stare insieme

pulsa il sangue nelle vene...

e se di notte sono insonne a te lascio il mio pensiero

ma se faccio un bel sogno è con te che lo vorrei vero...

Posso aggiungere soltanto che ti amo.. ma tanto tanto...

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Quando è il tempo dell'amore non esiste ieri oggi o domani...ma il sempre.
Spesso è gioia  a volte anche dolore, ma è pur sempre amore...
Amare oltre ogni limite contro ogni ostacolo... piangere, ridere, gioire....respirare insieme ...
Perchè noi saremo sempre noi nonostante gli altri....

semplicemente: è bello amare...

L'amore va mantenuto sempre vivo

va alimentato anche con piccoli gesti

con sorprese inattese...

non deve essere mai scontato...  

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Io resto qui a riva... 

osservo  gli altri che si affannano....

sgomitano non senza perfidia

 per farsi spazio...

dover  conquistare a tutti i costi

un posto in prima fila...

mi soffermo a guardarli divertita...

non si rendono conto  che è solo

un'illusione ottica ... un primo posto nel nulla....

ed io... serenamente sorrido

una favola...

C’era una volta un Re che viveva in un castello.
Insieme a lui, oltre alla Regina e la servitù, viveva un giullare.
Il giullare non solo faceva divertire il Re con canti, balli e racconti ma era anche il suo primo consigliere; egli era infatti un uomo talmente saggio che spesso il Re si confidava con lui su questioni importanti e complesse.
Un giorno, durante una udienza pubblica, il Re diede uno schiaffo al giullare; questi rimase così ferito nell’orgoglio che desiderava ricambiare il gesto del Re, ma fu tanto saggio che utilizzò la sua capacità creativa per dare al Re un'importante lezione.
Il giullare si girò alla sua destra e dette uno schiaffo alla persona vicina, la quale a sua volta si girò alla sua destra e schiaffeggiò il vicino. Tutti pensavano fosse un gioco e iniziarono a schiaffeggiarsi: l’unica regola era di non ricambiare lo schiaffo con chi lo aveva dato. Alla sera il Re si ritrovò in camera con la Regina, la quale lo guardò e gli tirò un sonoro ceffone. 
Il Re era sorpreso e non capiva, chiese dunque spiegazioni alla Regina.
“Ma come, caro, tutto il paese lo fa, dicono che è un bellissimo gioco che hai inventato tu!”

Morale....

“Quello che fai ti ritorna sempre indietro.”

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un palloncino legato ad uno spago gioca tra il vento cercando uno svago,

tira e ritira si stacca il nodo e il palloncino in alto và, con sotto un senso di vuoto,

quando riesce a guardare sotto vede il mondo tutto a un botto,

con i difetti e le brutture insomma un mondo pieno di paure,

cerca di fare resistenza ma il  vento che non da speranza,

ma poi si lascia trasportare da quell'arietta piena di sapore,

ecco allora che si intravede la bellezza delle comete,

nota dun'tratto tante stranezze e del vento prede le carezze,

è gia da un pò che sta volando e incuriosito sta ammirando,

vede che oltre le brutte cose il mondo riserva anche quelle meravigliose,

anch'io vedo una cosa bella,

un bacio dato alla mia STELLA

CHECCO E GIGIONE

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L'esplosione dei sensi
un desidesio incontenibile
che non conosce ragione
corpi che si sono cercati, desiderati
parole sussurrate
...finalmente...
occhi negli occhi
le labbra si sfiorano
le mani accarezzano i corpi che fremono
sotto a quelle tanto anelate carezze
pervasi da un'estasi totale...
gesti sensuali
il desiderio divampa
travolge
si insinua prepotente nelle vene
ed splode nei corpi intrisi di piacere
in un impetuoso ed inarrestabile
amplesso...

Auguri frappè...

Ariete57 mi vede già così...:-(

incominci ad avere qualche rughetta

sarà il fumo!?????

AUGURI...AUGURI....AUGURI

domenica

  nantra domenica è passata ma de riposo poco cè stata 

  televisione e scomodo divano e co l'amore mio lontano

     anzi che dico stava qui dietro si da vicino ma in segreto

 chissà se legge ste quattro strofe che poi magari je fanno piacere,

 e allora si che che pe dimme er parere se fa vicina de voce sentire

 oggi nun so de lunga favella e la scrittura nun po esse sempre bella 

 dentro però ce sta tutto quello che certamente Lei ce trova de bello

                  lascio a tutti na bona serata e pure

                                  ,in contumacia, 

               l'augurio, pe domani, de nantra bona giornata

VEGLIA AL MORTO....:-(

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perchè si mmuort? Adesso amme chi mme chiava? 

BUOOOOOON GIORNO DIGILAND!!!!

Comincia er sabato tra chiacchiere e messaggi

e tra li blogghe ce stanno li passaggi,

leggi de quà e scrivi de là quasi. na mattinata sta pe passà,

resta da fa un sacco de cose...

spesa, bucato e antre rognose,

ma in mezzo a tutte ste traversie

se canta pippo e le sue ignorantie....

(M. C.)

ste scimmie... ;-)

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Un tale entra in un bar con la sua mascotte, una graziosa scimmietta. Mentre beve il suo caffé, la scimmietta inizia a saltare per tutto il bar, prende alcune olive sul bancone e se le mangia, poi fa lo stesso con le arachidi, poi si dirige verso il biliardo, prende una palla  e la ingoia.
Il padrone del bar, stupefatto, si rivolge al cliente:
- Ha visto cosa ha fatto la sua scimmietta?
- No, cosa?
- Ha ingoiato la palla  del mio biliardo!!!
- Oh, non mi sorprende. E' molto dispettosa e mangia tutto quello che trova. Non si preoccupi, le pago la boccia e tutto il resto che la scimmietta ha mangiato.
Così fa e se ne va, con la scimmietta in spalla. Due settimane dopo, lo stesso cliente si ripresenta nello stesso bar. Ordina un caffè e la scimmietta inizia ancora una volta a saltare per tutto il locale finché non trova una ciliegia sul bancone.
La guarda incuriosita, la prende, se la infila nel sedere, poi la toglie e se la mangia.
Il barista stralunato si rivolge al cliente:
- E ora, ha visto cos'ha combinato la sua scimmietta?
- No, cosa?
- Si è infilata una ciliegia nel sedere, l'ha tolta e se l'è mangiata!!!
- Oh, è normale. Continua sempre a mangiare di tutto. Però dopo aver ingoiato quella palla da biliardo, adesso prima prende le misure...

e io rido...;-)

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Palermo, Piazza Ballarò! La popolare piazza della Città siciliana è piena di curiosi che assistono al curioso diverbio tra due donne. Una, Carmela, è su un balcone, l'altra, Rosalia, in piazza in mezzo alla gente.
Rosalia:" Buttana!! Grandissima Buttana sei, Cammela!"
Carmela:" Buttana io? ma si lo sanno tutti dunni abiti e quello che fai! I ricevimenti fai, ma sulu di mascoli! Cu è la buttana?"
Rosalia" Ma come? se ti facisti pure a mio marito!"
Carmela:" Io? guarda! (mostra mettendo le mani sul proprio pube) lo vedi questo libro? Qua ci ha leggiuto solo mio marito!!"
Rosalia:" si, pecchè tutti gli altri anarfabeti erano!

Per me...

ER FILO 

un giorno passegianno pe la via

te vedo un filo proprio sotto la scarpa mia

me viè d'istinto de tirallo

e dopo avecce fatto na matassa

all'antro capo ce stava legata na lettera smargiassa

diceva co le testuali parole

" te Amo... e dar capo der filo nun te move"

(M.C.)

Il Bivio

Dobbiamo abituarci all'idea:
ai più importanti bivi della vita,
non c'è segnaletica.

(Ernest Hemingway)

Mi trovo di fronte ad un bivio

ho dentro di me delle forze divergenti che devo dominare

Sono spinta da impulsi emotivi che mi trascinano a fare, dire e pensare....

e questi impulsi non sono concordi tra loro...

So che devo mettere  la ragione al di sopra delle passioni che sono contrastanti tra loro...

per avere la forza di dirigermi dove voglio....

Devo fare una scelta!

MA LA SCELTA E'  DIFFICILE

Dedicato...

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....ALL'AMORE...

A CHI SI AMA

A CHI HA AMATO

A CHI CERCA

A CHI NON TROVA

A CHI NE FUGGE PER PAURA

A CHI NON SA RICONOSCERLO...

PERCHE'  PER TUTTI  PRIMA O POI ARRIVERA'

QUEL VOLO DI FARFALLE... E SOLO ALLORA CAPIRA'

CHE NON SE NE POTRA' PIU' FARE A MENO...

Un ricordo...

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E' di nuovo qui... con il suo solito sms "ti amo"... forse ha capito che alternativa a me non c'è... ma per me non è più la stessa cosa...lo ho amato tanto e non credo che proverò più le stesse emozioni per altri...ma non torno indietro...adesso voglio solo ricordardarmi di lui come era allora... e a come mi emozionava quando mi scriveva così... 

E' tutto nato come uno strano affare, ma in un minuto il mio mondo doveva cambiare.
E’ diventato, non so se amore, ma certo hai preso tutto il mio ardore.
Cominciava così una nuova avventura che ormai da molti mesi dura, telefono, messaggi e incontri di straforo e poi, lo giuro, “amore mio ti adoro”.
Di tanto in tanto la vediamo in modo diverso ed ecco che nasce qui un momento perso, fatto di parole dette male o, se si vuole, maledette parole.
In futuro non so cosa ci aspetta, ma di certo vorrei con te dividere la fetta, si, quella della vita, che passa in fretta.
Forse non sarà facile davvero, ma, se succede, ti regalerò il mio mondo intero.
A questo punto non resta che lasciare che il tempo si dia da fare... o si invecchia con i ricordi, oppure si avanza nel tempo con gli accordi.
Di desideri ne avrei da realizzare, sono tutti possibili e facili da ottenere, se ci riesco con te li vorrei provare........................................
Da oggi cambieremo un po’ anche noi, ma tutto tutto non ce lo daremo mai, perché la prima mezza vita è già passata e in un’altra dimensione vissuta..........
Spero che ti sia calmata e lasci perdere, le ripicche non fanno che alimentare le disfatte  e, come dice una canzone, “le distanze ci insegnano che siamo fragili”, perciò, amore mio, cerchiamo ora di avere il nostro oggi...Anche se tutto si fa più difficile, alzarsi parlare, insomma vivere...tutto diventa come volare e senza di te non ci voglio proprio stare...

IO INVECE LO VORREI COSI'.... ;-)

  A PROPOSITO DI LUPARA....

Un signore sta percorrendo una strada secondaria nella campagna di Caltanissetta. Su un rettilineo vede un uomo che si sbraccia, facendo segno di fermarsi. L'automobilista si ferma: "Hai bisogno di qualcosa?" "Mi scusasse, non è che per caso vossia sta andando a Caltanissetta?" "Si, perchè?" A questo punto il viandante tira fuori una lupara e la punta contro il guidatore: "Esci subito fuori dalla macchina o ti sparo!" Terrorizzato, il signore scende dalla vettura. "Ora tirati fora la minchia o ti sparo!" In preda al panico il malcapitato si tira fuori l'uccello. "Fatti una sega o ti sparo!" "Ma, veramente..." "Ti dissi fatti una sega o ti sparo! Hai capito o te lo devo fare capire con un colpo di lupara?" "No, no. Ho capito!" E così, il poveretto si fa una sega. "Ora fattene un'altra o ti sparo!" "Come, un'altra?" "Ti dissi fatti un'altra sega o ti sparo! Hai capito, o te lo devo fare capire con un colpo di lupara?" Il poveretto si fa un'altra sega. "Ora fattene un'altra o ti sparo!" "Un'altra???" "Ti dissi fatti un'altra sega o ti sparo! Hai capito, o te lo devo fare capire con un colpo di lupara?" Sotto la minaccia della lupara il malcapitato si fa la terza sega. "Ora fattene un'altra o ti sparo!" "Ma è impossibile. Non ce la faccio più! Vedi? Non mi si drizza neanche se lo prendi a luparate!" "Allora va bene così, te lo puoi rimettere dentro!" Poi l'uomo si gira verso un cespuglio e urla: "Cammelina! Vieni pure, che il signore è così gentile da darti un passaggio fino a Caltanissetta!"

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ALCUNE DONNE LO VORREBBERO COSI'...

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... IO NO!