Creato da davidaliuslosyano il 01/06/2009
 

Il Lessicantropo

Il mattino si sveglio' con un kamasutra di rughe sul volto diafano...[davidalius]

 

Messaggi di Aprile 2015

r2

Post n°6561 pubblicato il 11 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

I rivoluzionari hanno sempre una voglia matta di farsi succhiare l'uccello dall'ideale.

 
 
 

gesrt

Post n°6560 pubblicato il 11 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

Studio filosofia, batto le strade, preparo del buon gelato alla nocciola...E' tutta utopia, la vita intendo...L'essere perfetto non esiste se non nei momenti di estrema, libera angoscia...Buon letame non mente: come questi scarti chiamati neuroni...Nascere per essere gettati nel mondo. Abbandonati da Madre Natura, per diventare asociali, diseguali pur vivendo tra milioni di simil-scimpanze' allo stato fetale, a cui servono altri millenni per aggiungere ancora un minuto all'orologio dell'evoluzione... Buio: chi ha paura del buio? Quattro lettere nero-acido che hanno formato l'Universo, una griffe firmata da Domineiddio per l'Umanita' sofferente...

 
 
 

il noumeno ti forte il fenomeno ti fotte

Post n°6559 pubblicato il 11 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

Siamo vissuti finora nella Quintessenza del Vuoto, nei Terrapieni dell'Ignoranza, al di fuori delle rotte battute dal Soffio Vitale, lontani dai tintinnii delle Mode... Abbiamo dimorato nei Castelli diroccati e flaccidi del Tuttopossibile, mangiato al Banchetto dei Linguaggi le libagioni lasciate da eserciti vittoriosi e trionfanti. Talvolta ci siamo arresi, rimanendo tutto il tempo appesi alla corda del Senso Appagante, smaniando subito dopo di lacerarne le catene e di andare per la nostra strada. Non abbiamo cercato "Dei Olimpionici" da corteggiare, ne' Alleati col Moschetto, dietro cui nasconderci. Ci siamo rifiutati di Sognare il Sogno Altrui per rimanere uguali a noi stessi, fedeli alle nostre molecole di Draghi Sconfitti, lasciandoci avvolgere dalle Fanfare del Silenzio cui apparteniamo... Siamo rimasti imbambolati sulla Soglia del Destino, col carrion in mano, dopo l'Ultima Cena con la Verita' Leziosa che non ha aggiunto nulla alle nostre sFortune di Uomini Soli. Abbiamo assaporato il gusto pungente del Letame prezioso, e biascicato la cotenna di Stelle Danzanti, come indicava il Poeta, per riavvolgere la chimerica Utopia sul suo nastro per un'altra ripartenza...[...]. 

 
 
 

ffoottoo

Post n°6558 pubblicato il 11 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

Da una sperduta contrada dell'Africa francese (Timbaruku) mi e' arrivata una lettera di Phil Carcase*. Mi dice di essere di ritorno per Natale per incontrare il sottoscritto e Nib Consalvo. Per me e' sempre un piacere rivedere Phil, in qualche modo gli sono affezionato.

*Phil Carcase e' un giovanotto di sangue blu, rampollo di non so quale Casata. Stufo della vita mondana, scelse qualche anno fa di viaggiare per il mondo. Ricordo le sue ultime parole: "Caro Davidalius, il mondo e' il nostro destino estetico". Non so precisamente cosa volesse dire, ma rispetto comunque la sua scelta e le sue idee.

 
 
 

topazio topazio

Post n°6557 pubblicato il 04 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

nova York se ne sta sotto il cielo  rugoso come sempre confusa e  attonita 

 
 
 

tyty

Post n°6556 pubblicato il 04 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

New York se ne sta sotto le coperte ad aspettare nient'altro che la fine. Baruffe tra straccioni nei crepuscoli iridescenti, nel profumo di uova al prosciutto e caldaroste e vino d'annata Gugth-Loraine. Musica d'organo. Colonne tubulari spifferano note solenni nella solennita' della cattedrale gotica di Mean Avenue. Due occhi volitivi verso il cielo cantano d‘espressione, verso montagne di cemento come navi alla fonda come fette di universo opalescente come zolfatare incendiate nella notte...
Ineffable Cord'uso. Meretr'uretr'uscio: palla che scompone due palle formera'. Nel vitrospazio al pian riunite. Messer Gesu' Motely e Fratel Pilato Joe a braccetto passeggiano rispondendo l'un l'altro alla famosa domanda: cos'e' il vero, Caino? All'angolo di Amwell Street le due Eccellenze si fermano per orientarsi. Incrociano una splendida Mary Louise Setticemy di ritorno dagli ospizi di Rosebery Avenue, dove si era recata in visita d'onore. Salutano con un cenno della mano. - Mi e' sempre piaciuta quella donna, dice il primo. - Un tempo era eroica come una favela aggrappata alla montagna, conclude il secondo. Si fermano per desinare al Pub n.10 di Street Mayor. Due uova strapazzate con salmone di fiordo. Un goccio di vin vermiglio di Malaga e caffe' turco aromatico. Ripartono pieni di speranze. Camminano nello striscio di strade tutte cariche di vacua umanita' e stridio tecnologico. Ballettano attucci, cinguettano frasi, fanno voti, stringono mani di forestieri in cerca di movide e sesso scontato. Si perdono e si ritrovano piu' volte. Un pusher tenta di vendere loro qualcosa, si direbbe dell'erba: - Prego, Prego. Buona come la fata Morgana, vellutata come la pelle di Semiramide, profumata come i giardini di Smirne. Guardate in faccia l'oblio e diventerete anche voi musica celestiale. Si si, fumate il sogno dei filosofi, miei eletti. Vi fara' saggi e onniscenti. Degna stirpe dei vostri ideali rivoluzionari. Dice l'uomo. Risponde il primo: - Ma il sessantotto non era solo musica pop e scopate nel fumo psichedelico delle universita‘ occupate. C'era qualcosa nell'aria, il concetto che si fa carne, la violenza che abbatte le processualita' apocrife, l'urlo che ferisce il costato dei Poeti Apostati. Il secondo e' tentato. Vorrebbe acquistarne un po' per risentire l'acre fragranza ideologica di quegli anni. Poi ci ripensa, e dice: - Il denaro e' la mia saggezza! Arrivano finalmente alla meta. - Prego si accomodi. No prima lei. Proceda - pero' - all'indietro, non datemi le spalle per dispetto. I due entrano da una porta posteriore dell' Hamlet's Spirit Theatre...

 
 
 

mafalda

Post n°6555 pubblicato il 04 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

Raglio. E se mi appendessi nell'abito. E che abito!
Miagolo. E salto. E ascolto la lontananza che sviene e svanisce l‘incanto.
Plano. Mi arrovello la nuca. Una voce si chiama. Leggera.
Un numero inverso. Un pari dalla vita. 
Un raglio muto. Notturno. 
Estremita' diacce. Colori stonati. Fogliame di rame. Chissa'!
I sentimenti bagnati. Orge di seni. Denti intartariti. Nasi vuoti e scollati di cocaina. 
Grugni di soldati. Che la guerra non sanno fare. 
Il feldmaresciallo ubriaco suona la cornamusa. Errore di gioventu'.
Quando la cavallina stornava. Il poeta stonava. Con l'occhio bistrato rincorreva una nuvola color topo di fogna. 
Esperanto nelle bocche. Un liquore che sorseggio col capo reclino. Una tutina color cobalto. 
Raglio contento. Cotenne appese agli alberi del Sepolcro. 
Dimenticavo i sogni. Quelli li ho gettati..

 
 
 

onto in mental o

Post n°6554 pubblicato il 04 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

L'"ipertestuale" che queste sensuali e calorose note enfatizzano si riducono a ben poca cosa se non si colgono le tangenti poderose che armano i ponti del pensiero moderno. L'"admirari metrico" dello Stupore riempie la bocca ma non il cuore... In altro pensare, la sottolineatura risulta ribalda, se non antisistemica, se non precisiamo dove e quando il "senso" implode come "sentimento"..

Mistico guazzabuglio di linee correnti nella radura di un pensiero coltivato e spettrale...Apoteosi di festa lacera e malandrina, quasi un apostolato surrettizio e cifrato del Sarcasmo di quest'Epoca morente e feroce... L' admirari metrico che diventa suffragio di rime baciate dall'immenso Stupore stoico..

Premesso che il senso e' un risk-factor per menti naïve... mi chiedo: cos'e' l'Essere? L'ointment generoso che schiava la "Puttana Morale", fecondandola per "vecchi inizi"? O piuttosto il "nuovo-vecchio" che in doggy-style si gode il Soggettivo emancipando l'Ontologico dalla Curva Interpretativocratica, da sempre mangime per boccatoie politiche e foriera delle peggiori alchimie liberticide? Cosa destruttura di piu' una risposta, un dubbio o la stessa domanda che osa violare i "Codici categorici" del lascito bucolico Plato-hegelo-cristiano, siero della Verita' millenario...

 
 
 

desiderata bene

Post n°6553 pubblicato il 04 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

S'infiltra dappertutto. Penso nebbia. Penso fumo di Londra. Davanti allo skyline le luci si accumulano per poi disperdersi come nel peggior caleidoscopio. Avverto un senso di sconfitta mentre mi inerpico per le strade del centro. Gli uomini mi sembrano dei diavoli buoni, forse un po' svitati. Le donne piene di astio per se stesse e il mondo. Compro qualcosa da una drogheria, so dopo qualche minuto che e' una barra di cioccolata. Accetto con gusto rassegnato la scoperta. Inviti. Tutto e Tutti ti invitano a spendere. 
Odio Parigi e i suoi filosofi, amo Londra e le sue puttane.

 
 
 

insalata jazzed up

Post n°6552 pubblicato il 04 Aprile 2015 da davidaliuslosyano

Qui, in Inghilterra, mi sveglio e il primo pensiero va al lavoro.

Li, in Italia, mi svegliavo e il pensiero vagava, vagava alla ricerca di qualche addentellato cosmologico che riempisse di senso i giorni, i mesi, gli anni...


A quei tempi (non mi chiamavo ancora Davidalius!) ero davvero ridotto all'osso, rastremato dalla sofferenza del non-detto... Nato nella mangiatoia del "tutto-e'-possibile" mi muovevo tra le innocenti dissidenze del Paria, pur frequentando me stesso con tranquilla cognizione...

Col cuore corrotto dalle colate di miele dei "Caroselli" e dalle smulinate rossoverdebianco delle liturgie alla moda, mi limitavo a lanciare pigne psichedeliche verso gli skudi protonici del luminoso e leggendario Paleopotere, che, avvertito (per la lunga militanza nelle confutazioni rissose cassazioniste), mi rispondeva col tranquillo candore dell'"indifferenza"...

Con la testa in usufrutto e i coglioni costantemente in letargo, per impossibilita' a mulinare, mi assopivo sulle parapsicologie psichiatriche per recuperare (a me stesso) qualche oncetta di "dignita'".

 
 
 

ma

Post n°6551 pubblicato il 04 Aprile 2015 da davidaliuslosyano
 

Cosa c'e' che non va?
Petali che cadono sulla mia testa simili a chiodi...
Il cuore sembra un acuminato diadema...
Un soffio e va via.

Sedie abbandonate tra foglie corrose, 
come le mani che stringono la vita...
L'ultimo respiro si placa.
Il vuoto aleggia.

Un destino saturo di sogno...

Mi impicco alla volta del cielo.
Gli occhi, come sassi sull'acqua, rimbalzano.
Restano sospesi e mesti.

C'e' sempre qualcuno che dipinge i colori della sera.

 
 
 
 

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