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ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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« Status-quoLa Terza Repubblica »

Noia, anzi disgusto

Post n°93 pubblicato il 09 Gennaio 2018 da infernox

La campagna elettorale sta sempre piu’ intensificandosi, e piu’ gli eventi di propaganda si susseguono, piu’ aumenta in me una sensazione di fastidio, di insofferenza, addirittura di disgusto per le parole e i concetti che vengono sparati nell’arena elettorale.

            E’ proprio vero che l’Italia e’ in una situazione di declino quasi inesorabile.   Non solo siamo all’ultimo posto per crescita in Europa, ma se si guardano le varie statistiche, economiche, sociali, culturali, abbiamo una serie di punti di demerito che non si riesce ad eliminare in alcun modo.  

A questo punto si cade nel solito refrain: e’ colpa della classe politica inadeguata, ovvero la classe dirigente corrotta e criminale, ovvero la Mafia che imperversa praticamente su tutto il paese.  Ebbene, non ritengo che questa opinione descriva correttamente la realta’.    Siamo un organismo, la Nazione stessa e’ un grande organismo, con tutte le sue sfaccettature, con tutti i suoi meccanismi interni di autoregolazione, i vari organi, il liquido vitale che circola, proprio come in una creatura vivente.  Se l’organismo sta male, il problema e’ generale, ogni parte ne e’ affetta, e il deperimento visibile.

Si potrebbe obiettare che l’organismo e’ malato in una sua parte, vogliamo definirla il “cervello” che pilota il tutto, e cioe’ sempre la solita classe dirigente?  Ma siamo proprio sicuri che il problema e’ “solo” nel cervello?  

Il sintomo piu’ preoccupante e’ proprio individuabile in questa campagna elettorale piena di promesse non mantenibili.   Come possono pensare, questi politici, che la gente si lasci allettare da sparate cosi’ incredibili?  Eppure e’ proprio quello che pensano, anzi, che scientificamente mettono in atto.   Si, perche’ una campagna elettorale, al di la’ delle singole capacita’ e delle singole convinzioni, e’ di norma pilotata da “spin doctor” che hanno una competenza specifica nel campo.

E’ come una grande azienda multinazionale che deve promuovere un prodotto in un mercato.  Ci sono una serie di “specialisti” che analizzano i trend, lo scenario economico del territorio, fanno analisi statistiche, sondaggi, verificano i temi pubblicitari, e poi avviene il “lancio”.  Lo stesso per le campagne elettorali.    Questo perche’ l’obiettivo e’ vincere, e non riparare le inadeguatezze e le malattie croniche dell’organismo nazionale.

Purtroppo siamo su piani diversi.   Da una parte c’e’ il legittimo lavoro di conquistare il mercato elettorale, e dall’altra c’e’ il lungo, faticoso, defatigante lavoro di riparare i guasti di questa nazione che sta sempre piu’ sprofondando.

Il primo step e’ quello dei fuochi d’artificio, delle favole da Mulino Bianco, degli spot, e questa fase serve per scalare il piedistallo del potere.  Poi c’e’ il secondo step, ma a quello si pensera’ dopo, dato che a poche promesse verra’ dato seguito, e di norma solo parzialmente.  Verranno distribuiti i soliti “biscotti” politici (gli 80 euro, le eccezioni alla Fornero, i vari “bonus”, magari l’eliminazione di qualche tassa fastidiosa ma poco significativa, tipo il canone Rai), ma i mali dell’organismo, che sono diffusi come metastasi dappertutto, quelli non saranno sradicati.   Troppo difficile e faticoso, poco politicamente appagante.

Speriamo almeno che le poche leggi “buone” finora mandate in onda, e metto nell’elenco la Fornero ed il Job’s Act, non vengano demolite.   E che non si facciano svarioni economici che comprometterebbero la nostra reputazione sui mercati, tipo mosse irrazionali sull’euro.

 

L’entrata nella moneta unica ci ha fatto risparmiare circa 150 miliardi di interessi nel periodo 2002-2017, che abbiamo purtroppo dilapidato, facendo aumentare il debito pubblico di circa 1000 miliardi, nel medesimo periodo, da 1350 miliardi di euro a oltre 2300 miliardi.    Dando un’occhiata disgustata alle proposte sul campo si puo’ dire che la tendenza rimarra’ al massimo invariata, se non tendera’ verso il peggio.

 
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