Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

infernoxcassetta2Dott.Ficcagliaacer.250m12ps12solitudinesparsaamorino11Miele.Speziato0margahlegrin2NonnoRenzo0Noir72dgllupettadellenevisuarez65bamby1966
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Habemus PapamLa Nato si allarga »

Morire per Kiev?

Post n°122 pubblicato il 19 Febbraio 2022 da infernox

           Nei lontani anni 30, la Germania, dopo l’avvento di Hitler al potere, manifestava una politica estera espansiva.    C’era stata l’annessione dell’Austria, che aveva generato qualche perturbazione, ma neanche tanto.   Poi c’era stata l’annessione della Cecoslovacchia, che aveva, questa volta, generato sconquasso internazionale.   La cosa era stata sistemata con l’accordo di Monaco del 1938, che aveva in qualche modo sanzionato l’ammissibilita’ del fatto, concedendo alla Germania i territori richiesti (poi in seguito l’intera Cecoslovacchia fu fagocitata da Hitler).

            Quando fu la volta della Polonia, quella fu la scintilla che accese la guerra mondiale.  

            Al momento, esiste sul tappeto la crisi Ucraina, ai confini della quale, ad est, la Russia ha ammassato una notevole quantita’ di truppe, minacciando una invasione.    Questo potrebbe essere paragonato al casus belli che provoco’ la guerra nel 1939.

In realta’ pero’ la faccenda e’ ben diversa, quasi capovolta.    Quando ci fu il crollo dell’URSS, nel 1991, i paesi appartenenti al patto di Varsavia si svincolarono tutti dall’alleanza militare, nel giro di breve tempo.  In realta’ l’alleanza fu sciolta ancor prima della dissoluzione dell’URSS, avvenuta a dicembre 1991, in quanto il protocollo di scioglimento fu firmato a luglio 91, sei mesi prima.    A monte di questo, gia’ l’anno prima la Germania Orientale era uscita dal Patto e si era riunificata con la Germania Ovest, entrando nella Nato.

La Nato e’ un’alleanza militare in funzione anti-sovietica, e dopo il crollo dell’URSS e’ diventata un’alleanza in funzione anti-russa, anche se molti si chiedono se questo abbia un senso.   Ebbene, quanti paesi ex appartenenti al Patto di Varsavia si sono ricollocati nella Nato? 

Inoltre, contemporaneamente alla dissoluzione dell’URSS, veniva creata una nuova alleanza, denominata CSI (Comunita’ Stati Indipendenti) a cui all’inizio aderirono tutte le repubbliche ex sovietiche.   Ma successivamente, col passare del tempo, due di esse, la Georgia e l’Ucraina, manifestarono la volonta’ di uscire dalla CSI ed entrare nella Nato.

Ora l’annessione di uno Stato nella Nato non puo’ essere paragonabile alla annessione “de facto” di uno stato sul modello Anschluss, fatto da Hitler all’Austria.   Pero’ non dobbiamo dimenticare che la Nato e’ un’alleanza militare.   Dal punto di vista strategico avere un paese che cambia di alleanza non e’ puramente un atto solo formale, ma ha un peso effettivo.

Il fatto che tutti questi Stati hanno cambiato alleanza ha costituito nei confronti della Russia un atto ostile?   Direi di no, pero’ avere sempre piu’ vicino ai confini, senza nessun cuscinetto o paese neutrale, un insieme di stati stretti da un’alleanza militare puo’ sicuramente sembrare alla Russia come un tentativo di soffocamento.

La faccenda ucraina e’ stata quella che ha fatto traboccare il vaso della pazienza russa.  Adesso la Russia pretende che l’Ucraina non entri nella Nato (finora non ha ancora fatto formale richiesta, mentre la Georgia si) e in cambio minaccia un’invasione.   Contestualmente e’ scoppiata la crisi del gas russo, che adesso viene opportunamente centellinato e che ha provocato un forte aumento di prezzo sui mercati.  

L’Italia e’ il paese europeo piu’ danneggiato in quanto la sua produzione energetica e’ fortemente collegata a centrali a gas (piu’ o meno per il 50%).  Gli americani sono i piu’ determinati a minacciare la Russia in caso vengano avviate operazioni militari sul fronte ucraino.   La Francia invece ha tentato di assumere un ruolo di mediatore, Macron e’ volato a Mosca da Putin per cercare un compromesso.  La Germania e’ il paese piu’ imbarazzato perche’ ha un accordo con Putin su di un nuovo gasdotto da inaugurare nei prossimi mesi, che per il momento e’ stato congelato (si tratta del NorthStream 2).

Insomma la UE, come al solito, non ha una voce sola e mi sembra un po’ estraniata dal conflitto, che vede come protagonisti per ora Putin verso Biden.  Chi prevarra’?   

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/DiarioInfernale/trackback.php?msg=16140508

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
cassetta2
cassetta2 il 26/04/22 alle 21:15 via WEB
Dopo due mesi di guerra c’è da dire che i giornalisti russi parlano più sulle tv italiane che in quelle russe.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963