Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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« EuropeeLa Lega scatena la crisi »

Euro e miniBOT

Post n°105 pubblicato il 09 Giugno 2019 da infernox

Ieri ho visto tre video su you-tube, tutti riguardanti la faccenda dei minibot, propugnati dalla Lega per creare un po’ di liquidita’ aggiuntiva senza dover pagare interessi sul debito, ed ho anche sentito in merito le argomentazioni di Giannino su Radio24.

            Questi minibot sono titoli del debito pubblico di piccolo taglio (5-10-20-50-100 euro) che si differenziano dai titoli classici per due peculiarita’: primo non danno interessi, secondo non hanno scadenza.   Ovvio che sono molto simili ad una moneta, anche se non sono moneta (diciamo quasi-moneta).   

            Il primo video era quello del liberista Michele Bordin, compagno di Giannino nell’avventura di “Fare per fermare il declino”, ed era stroncante.    Le motivazioni della stroncatura erano quelle che per raggiungere il medesimo scopo (cioe’ permettere allo Stato di pagare i suoi creditori, sia fornitori di beni-servizi che creditori d’imposta) basta fare delle opportune compensazioni in fase di pagamento delle imposte.   Considerazione vera, ma che non tocca il vero motivo della creazione dei minibot, che ho potuto capire vedendo i successivi due video, fatti da esponenti della Lega.

            Il primo video faceva vedere come negli anni passati, diciamo dal 2011 in poi, il debito pubblico sia sempre cresciuto nonostante le politiche di pseudo-austerita’ messe in atto dai governi precedenti quello giallo-verde, e cioe’ Monti-Letta-Renzi-Gentiloni.   Oltre a crescere il debito, sono cresciuti anche livello di poverta’ (da 2,7 a 5 milioni di persone) ed anche la disoccupazione (mi pare al 10,4%).

            Il secondo video era molto piu’ interessante e in esso Borghi (esponente leghista e presidente Commissione Bilancio della Camera) esplicitamente dichiarava che i minibot erano niente altro che un atto preparativo all’evento “clou” da lui auspicato, e cioe’ l’uscita dell’Italia dall’euro-moneta.     In pratica Borghi e’ convinto che la costruzione dell’euro sia in bilico, che ci siano troppi sintomi di fragilita’ intrinseca nella struttura di questa moneta, che data dal 1999, e che ci dobbiamo aspettare che da un momento all’altro, soprattutto in caso di nuova crisi finanziaria internazionale, ci possa essere un crack della moneta.

            Un primo punto di crisi, nell’esposizione di Borghi, e’ stato quello della Grecia nel 2010-2011.   Se la Grecia, in crisi finanziaria, fosse uscita dall’euro, avrebbe messo una mina sotto le fondamenta della moneta unica.  Invece la UE, pur tra grandi difficolta’ di accordo fra gli Stati, e’ riuscita a trattenere la Grecia nell’euro, tramite ricatto (dice Borghi).  In pratica una buona fetta del debito pubblico greco e’ stato sostenuto dagli altri paesi membri, oppure posto a carico delle banche, e la Grecia, pur precipitando in una forte crisi sociale, e’ rimasta nell’euro.

            Adesso e’ sorta la faccenda Brexit.   In realta’ la Gran Bretagna si era tenuta fuori fin dall’inizio dalla moneta unica, ma nel suo caso si parla addirittura di fuoriuscita dalla UE.   Secondo Borghi, questo fatto puo’ manomettere la solidita’ della costruzione europea, dimostrando che una forte volonta’ popolare puo’ favorire la rottura dei legami che legano uno Stato alla UE.

            Ma cosa succede quando uno Stato che aderisce all’euro vuole uscire?   La prima cosa che succede e’ una fuoriuscita delle valute in euro in quanto gli investitori cercano di monetizzare i propri investimenti prima che venga fatto il cambio della moneta.   Questo provoca una forte crisi di liquidita’ nelle banche, che vedono i propri clienti accorrere in massa per liquidizzare i propri euro.

            Ed ecco cosa servono i minibot: a creare dei presupposti favorevoli alla nascita della nuova moneta.  Infatti la gente tramite il loro utilizzo sarebbe gia’, come dire , “abituata” ad usufruire di una moneta alternativa, di valore pari all’euro.

            Il video spiega anche quale sarebbe la forte motivazione che spingerebbe un paese alla fuoriuscita dall’euro, e cioe’ la “sicurezza nazionale”.   Si dovrebbe far passare l’intervento inevitabile, in questo caso, della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea come un attentato alla sicurezza nazionale, in quanto tesa a sovrapporsi alla volonta’ popolare, liberamente espressa con il voto e rappresentata dagli esponenti del Governo in essere.

            In effetti i sintomi descritti da Borghi si stanno gia’ verificando.   La UE ha posto sotto infrazione l’Italia per debito eccessivo.  Questo e’ gia’ un atto singolare, accadendo adesso, quando il nostro debito non ha fatto che crescere dal 2011 in poi.   Subito poi Draghi, presidente BCE, ha posto sotto accusa i minibot, affermando che se fossero usati come moneta sarebbero fuori legge, in quanto il trattato di adesione alla UE non li ammette.   Chi puo’ battere moneta e’ solo la BCE, tramite le Banche Centrali Nazionali, e non il singolo stato.

            Si sta cioe’ realizzando, piano piano, quel fenomeno di “attentato” alla sicurezza nazionale di cui parlava Borghi.   Un vero fuoco concentrico verso l’Italia, unico paese europeo dove gli euroscettici hanno conquistato il potere.  

            La sensazione che se ne ricava e’ quella di una leggera paranoia.   Infatti, se non si puo’ negare che Salvini ed i suoi siano perfettamente coscienti di quanto viene messo in atto, la stessa cosa non si puo’ dire per i 5stelle, ed anche per i vari esponenti di governo che sono stati cooptati dal vecchio establishment, per tranquillizzare i mercati, come Tria e Moavero, per non parlare poi di Mattarella, presidente “old-style”, che sarebbe impossibile convincere a seguire la Lega nel suo cammino per uscire dall’euro.

            Come si vede, l’uscita dalla moneta unica, pure auspicata fortemente da alcuni, non e’ dietro l’angolo ed anzi ha molti ostacoli da superare.

 
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