Taverna di Xanders

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Capitolo 12° "L'ombra del Demone".

Post n°45 pubblicato il 12 Marzo 2012 da Druss5

Correvo mentre le urla delle persone e i calcinacci sembravano percorrere la strada con me. La mia natura Elfica, veloce e agile era appesantita dall’età, senza contare che la neve ancora presente e il ghiaccio non rendeva la discesa facile. Eppure credo di aver corso con tutto il fiato che avevo, arrivando a cadere per ben due volte, riportando graffi sulle ginocchia e sulle mani. Senza però mai fermarmi. Sentivo la borsa colpirmi il fianco destro con dentro il diario e i miei pochi averi, quasi contassi gli attimi in un macabro conto alla rovescia. Verso quella che credo fosse l’ultima curva, ho potuto vedere da una posizione di rilievo la piazza annerita dal fulmine della Messaggera. Il fuoco appiccato agli edifici alle mie spalle divampava sempre più velocemente e a breve avrebbe raggiunto anche le tende. Il fumo spinto dal vento e l’oscurità oramai prossima m’impediva di vedere il mio carro. Ho trattenuto a stento le lacrime imprecando e poi mi sono rimesso a correre di nuovo non volendo pensare al peggio. Sentivo la marcia dei cavalieri neri, dietro di me, la presenza e le spinte di altre persone che si univano nella mia folle corsa. Giunto oramai prossimo al tendone del carro, non ho visto nessuno, ho gridato il nome di Sofia, tremando. Come accade spesso mia moglie ha il dono di stupirmi, quando oramai ero prossimo al collasso nervoso, ho visto volare un arco verso di me, sono riuscito appena in tempo ad afferrarlo ma quasi mi è caduto. Mia Moglie con Luce e Stella incoccava le frecce dei loro archi “mai che mi porti in un posto carino” il suo sguardo mi ha alleggerito quel momento così tragico. Avrei voluto saltare di gioia ed esprimere il mio sollievo abbracciandola, ma il fiato mi mancava e speravo solo di non cadere a terra per lo sforzo. “Di che si tratta Xanders, i piccini dovrebbero dormire adesso” mi aveva domandato Luce con uno dei gemelli legato alla schiena con una fascia, Stella rimaneva zitta anche lei con una fascia eguale portandosi dietro un altro dei neonati, attenta osservava le altre persone che giungevano dietro di me. L’assenza di Durwill e della Veggente mi ha nuovamente fatto gelare il sangue. Non c’è stato tempo per le risposte però, afferrando una delle frecce piantate al suolo, l’ho incoccata proprio mentre più di duecento Cavalieri giungevano illuminati dai fuochi appiccati, le loro vesti lordate di sangue avrebbero fatto tremare l’uomo più saldo.

Una figura più alta e vestita con un’armatura spaventosa chiudeva la fila trascinandosi dietro qualcosa che all’inizio non ho riconosciuto. Ho udito una voce cupa, di tono violento e che sentivo provenire da dentro la mente oltre che introno a me “Piccoli insetti, brulicate ancora su questo fazzoletto di terra, come osate continuare a esistere, il vostro vociare, le vostre risa dilaniano il mio essere” sollevando il braccio destro l’essere demoniaco mostrò cosa portava. Un’armatura che conoscevo molto bene sporca di sangue. La Ragazzina sembrava priva di vita, tenuta per la testa, la grande mano ghermiva l’elmo sorreggendo il peso della tredicenne. “Questa notte vi ucciderò tutti, disperatevi, la vostra Eroina è stata sconfitta, credeva di potermi fermare, e adesso penzola dalla mia mano, per me siete poco più d’insetti, io sono l’orrore dei vostri incubi, sono il Demone che con la sua Ombra oscura i sogni dei vivi di questo mondo“. Alla fine ecco davanti a noi il secondo demone, oltre a quello che si era liberato nella Taverna dalle sembianze femminili, questo sembrava un Guerriero con tanto di Armatura demoniaca ed Esercito al seguito. Il cuore si è contratto dal dolore mentre osservavo uomini e ragazzi correre verso le proprie case cercando dei propri cari. Di certo l’attacco aveva dimezzato quello che era l’esercito regolare da poco ricostituito. Tale disperazione palesemente rendeva quell’essere sempre più forte e grande, a ogni istante potevo vederlo ingrandire. Una nuvola di frecce accompagnato dal ruggito di possenti animali calò sull’esercito di cavalieri neri. Molti caddero al suolo, mentre i dardi semplicemente attraversarono l’armatura del possente Demone divenendo cenere, l’essere sembrò ridere dicendo “al fine ecco gli Eroi, i famosi liberatori” Arethwyn cavalcava il suo temibile drago-leone al quale ha imposto il nome di Cinismo, seguito da alcuni arcieri posti sui tetti. Dai fianchi la fanteria di Kueria serrava i ranghi, l’alta Barbara rimaneva in sella al suo Orso da Guerra. Un altro sciame di frecce cadde sul nemico annunciando l’arrivo di Alisha in sella alla sua chimera e dei suoi arcieri. Le tre unità si erano fatte spazio tra le vie, accerchiando i cavalieri. “Ero presente mentre discutevate nella tenda, sapete?” iniziò a parlare il Demone “ho sentito l’oscuro dire chiaramente che la Ragazzina non era importante, se era stata salvata era perché tale morte era ingiusta, oppure la Messaggera che vedeva la bambina solo una ingrata, perché siete Voi i salvatori, non il popolo o Lei, e la Barbara mi chiedo cosa ti abbia fermata nel tagliar via la testa all’elfo, sarebbe stato uno spettacolo migliore”. Il suo discorso fu interrotto mentre un gruppo di guerrieri in armatura nera era fatto volare in aria dall’arrivo di Jojyn sulla spalla di un Golem di fango, e scortata da Haumena in forma umana e Maja seguiti da diverse donne e bambini portati in salvo, l’elfa era ferita ma tale visione sono certo ha risollevato gli animi dell’esercito di Buona Pietra. L’essere dall’armatura spaventosa sollevò la mano libera e i Cavalieri neri caduti al suolo, tornarono a risollevarsi “Ecco anche la Druida piena di indecisioni, incerta sul da fare, la fata che chiede aiuto a una vecchia cieca e l’elfa che crede di poter unire il gruppo solo con la pochezza delle parole, siete tutti degli sciocchi” una risata sinistra riempì il piazzale “come vedete le vostra armi possono ben poco contro i miei fantocci, ma riconosco il vostro valore, non serve combattere, non serve resistere, io so premiare chi mi serve fedelmente e” sollevando di nuovo la ragazzina “punire chi mi tradisce” arretrando il braccio destro il Demone lanciò la tredicenne verso i piedi dell’Elfo Oscuro. “Arethwyn, ti avevo riconosciuto dall’odore non appena sono entrato in tenda, su di te c’è lo stesso fetore dell’umana dai capelli rossi, che è posseduta da mia sorella, se ti unissi a me, potresti rivederla anche subito sai?”. Rivolgendosi poi alla popolazione “piccoli mortali io sono il Fabbro degli Dei del Caos il distruttore di Dei, lascerò che ve ne andiate dalla cittadina, basta che mi lasciate qui i vostri Eroi, altrimenti tutti quanti voi farete la sua stessa fine” concluse il Demone indicando la ragazzina. “Eri il ragazzo nella tenda” un tremito mi ha percorso la schiena, la Veggente camminava barcollando senza vederci accompagnata da Durwill e i suoi lupi d’acciaio, lentamente raggiunse la bambina a terra.“Da quasi un anno sei riuscito a liberarti e ti sei impossessato del corpo del giovane sir Edurath viziato e desideroso di potere, hai intavolato le trattative per il matrimonio con la famiglia di Rosa nera, perché sai che questo luogo trabocca di materiali preziosi per le tue creazioni diaboliche, ma non hai ragione di esistere senza la guerra con tua sorella” la Veggente iniziò a pulire il volto della ragazza con un lembo del suo abito bianco. “Siete due Semi Dei, aborti, non combattete ne per il bene, ne per il male, ambite al ritorno del nulla, dove solo voi due potrete esistere”. La Vecchia continuò a parlare “quando gli Eroi sono giunti al paese, era presente anche un’altra persona che non si è più vista, per quanto silenziosa il suo rapimento ha vincolato la Ragazza e i suoi familiari, la moglie del signore della cittadina, la madre della ragazza, l’hai imprigionata nella fortezza subito dopo lo scontro e hai iniziato a forgiare i tuoi cavalieri celandoti dietro le spoglie del nobile, poi la Ragazza ti ha affrontato, voleva essere degna della fiducia degli Eroi, ispirata dal loro senso di giustizia e sincerità schietta, ha creduto di potercela fare … nella tenda piangevo perché l’ho vista giacere a terra dove adesso si trova, e sapevo che parlare avrebbe messo ancora più in pericolo la vita di sua madre, ma non ti sei fermato solo a questo, bestia dannata”. Le lacrime tornarono a scendere sulle sue guance “non appena lei si è ribellata, hai ucciso suo padre e sua madre, e di questo dolore ti sei nutrito, ma ne volevi ancora, e mentre Willot la sua guardia del corpo si frapponeva tra te e lei, hai percepito l’amore che la guardia provava per la ragazza, e per questo motivo hai lasciato il corpo di Edurath per possedere quello di lui, tale disperazione ha inferto il colpo di grazia alla Ragazzina, e di questo dolore tu non riesci a smettere di nutrirti, adesso barbaramente uccidi innocenti, donne e vecchi e perfino bambini devi essere fermato”. Fu quindi la volta di Durwill di parlare “un Fabbro, molto interessante, tu hai colpito a morte una bambina solo perché aveva in dosso una delle mie armature, ti pavoneggi di aver costruito armature migliori delle mie, e le sfoggi con questo esercito dal gusto discutibile facendole passare per truppe immortali?” la presa sul martello del Nano si fece più forte “ io sono Durwill Mano Di Tuono, brandisco il martello della creazione di Snorri l’elmo lucente, e ti sfido hai offeso una mia opera indossata da una ragazzina innocente, vediamo chi può creare l’esercito più potente”.  Il nano osservò verso Maja, Haumena e Jojyn urlando “Signore che sia polvere magica, ghiaccio o magia della terra, inondate il suolo con il vostro potere, Guerrieri di Buona Pietra piantate le vostre armi al suolo, Arethwyn le spade, Kueria il tuo spadone, Haumena pianta le dita al suolo” quindi ringhiando con puro risentimento “Lupi d’Acciaio mostrate a questo incapace cos'è una vera amratura magica”. Sotto i miei occhi ho visto correre i lupi meccanici verso gli Eroi così da porsi a loro difesa, non ho mai indossato tale armatura, ma di quel che so per certo, è che rende più veloci, forti, i sensi si acuiscono e anche la magia fluisce in modo più potente. Il martello di Durwill fu sollevato e con un colpo percosse il terreno, anch’io e i miei cari piantammo le nostre frecce a terra, e ci preparammo a ricevere il potere del martello. Se le armature del mostro erano magiche solo armi magiche potevano sconfiggerle. Mentre il Demone urlava alle sue truppe di lanciarsi alla carica, con mia sommo stupore ho potuto osservare gli Eroi indossare le armature d’acciaio, e con tristezza vedere il corpo della Ragazzina venire abbandonato dal lupo di Arethwyn, così da porsi nuovamente sul corpo del suo proprietario legittimo. Terribile vedere l’armatura sporca di sangue in dosso all’elfo Oscuro, credo che il suo odore, il suo dolore per le perdite subite, la tristezza e la disperazione abbiano toccato tutti oltre che il guerriero. La Veggente però non sembrava volersi spostare anzi incitava la gente “Gli Eroi sono solo strumenti, sono il mezzo con il quale il mondo prende coscienza del suo potere, essi servono il prossimo e al loro fianco si può urlare contro il cielo, senza temere il fulmine, quindi popolo di Buona Pietra, combattete, combattete coma mai avete fatto sino a ora...” incosciente, ho pensato. Gettai a terra l’arco e corsi cercando di buttarla a terra prima che un cavaliere nero la colpisse.  La guerra alla fine era scoppiata, e come in ogni storia del popolo di queste terre, dei Cavalieri in armatura guidavano il popolo contro l’oscurità, e il fato baro.

 

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Per il pubblico da casa la Druida Jojyn adesso che ha in dosso un'armatura che potenzia le sue capacità, e può ricevere un dono da Durwill, cosa a vostro parere preferirà ricevere e quindi fare?

a) Può evocare un secondo Golem o creatura della natura

b) chiede diricevere uno scettro di pietra che potenzi la sua unione con la natura

c) Non desidera l'armatura la rifiuta, e preferisce combattere con le sue sole forze.

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Musica opsionabile da ascoltare.


 
 
 
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INFO


Un blog di: Druss5
Data di creazione: 20/10/2010
 

personaggi.


Xanders Elfo Bardo

Breve Premessa

 

Sofia Moglie di Xanders

Abile nei lavori di cucito

e cuoca leggendaria.

 

La vecchia Veggente;

A lei ponete qualsiasi domanda e sarete accontentati.

Per una moneta può prevedere gli

eventi, il suo motto è;

"A ogni domanda c'è una risposta..."

Che aspetto ho in questo mondo?

Che tipo di persona Sono?

 

Il Nano Durwill

Abile Fabbro, il suo martello

è capace di creare oggetti

magici. Vive sul retro della

Taverna.

 

L'avventuriero Connè Varò

Un brigante, in cerca di oggetti

rari per il mondo. Dotato di grande

intelletto, ma poco affidabile.

Dicono che la sua Spada abbia

grandi poteri.

 

Quì sotto troverai

gli EROI del primo libro

"l'Ombra del Demone".

 
 

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