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« PRIMA DELUSIONE...ANCORA... »

ANCORA DELUSIONI...

Post n°40 pubblicato il 07 Giugno 2008 da erotica_2007

Trascorsi i giorni seguenti con Simona, al mare, a passeggiare, a chiacchierare, portandomi dentro un macigno!

La ferita che Pietro mi aveva inferto mi aveva colta di sorpresa, non me l'aspettavo... continuò a chiamarmi come se nulla fosse, dichiarandomi di continuo il suo amore ma rimase preso dal suo lavoro: si stava organizzando per una trasferta fuori dall'Italia e, a quanto diceva, aveva mille impegni... in effetti era vero ma se capovolgevo la situazione ero certa che io, al suo posto, avrei fatto carte false per stare un po' con lui, specie in quel momento in cui si preannunciava un allontanamento ancora maggiore che sarebbe durato almeno tre mesi...

La sintonia tra noi, in ogni caso, non accennava a calare: una sera con Simona stavamo passeggiando sul lungomare e ad un tratto avevo alzato gli occhi al cielo fissando la bellissima luna che rischiarava tutto... "Com'è bella e luminosa... quanto vorrei aver Pietro con me adesso..." le avevo detto; erano trascorsi sì e no 3 minuti e il mio cellulare aveva avvisato dell'arrivo di un sms: era di Pietro! Aprendolo era rimasta di sasso: "Amore mio, sono in terrazzo e sto guardando questa luna meravigliosa... come vorrei averti qui!"

La stessa Simona si era stupita di come quel pensiero fosse passato da una parte all'altra in un istante anche se si rendeva conto che la mia era una situazione senza via d'uscita.

Continuavo ad essere nervosa, agitata, non riuscivo a credere di essere a pochi Km da Pietro e non poter vederlo, così decisi che se Maometto non andava alla montagna sarebbe stata la montagna ad andare da Maometto.

"Capisco che non puoi giustificare giorni di assenza, ma se mi spostassi io?"

"Se ti spostassi tu potremmo ritagliarci del tempo per noi... vorresti farlo?"

"Certo che vorrei! Ti rendi conto che siamo a pochi Km e non ne stiamo approfittando? Dopo partirai, chissà se tra tre mesi avrai finito o meno e, tornando, chissà se ti potrai spostare verso me... io non potrò di certo, lo sai..."

"Che vuoi fare Mary?"

"Dimmi tu in quale giorno potresti essere più libero e disponibile ad allontanarti dal lavoro, prenderò il treno, mi informerò sugli orari..."

Così ci mettemmo d'accordo per due giorni dopo.

Mi alzai all'alba, mi preparai e raggiungi la stazione con il cuore in tumulto... obliterai il biglietto e salii in carrozza! Avrei dovuto scendere e cambiar treno lungo il percorso... cercai di ingannare il tempo leggendo ma le parole del libro scorrevano davanti ai miei occhi senza riuscire a coglierne il significato.

Mi rendevo conto che se avessi avuto gli attributi dopo quello che Pietro mi aveva fatto avrei dovuto chiudere con lui, non risentirlo più, né cercarlo, ma sapevo che se avessi dato ascolto alla voce dell'orgoglio un giorno me ne sarei pentita... il mio cuore era altro che voleva!

Avevo programmato le mie vacanze per lui e volevo rivederlo, prima che partisse!

Quando giunsi a destinazione lo chiamai e  lui mi guidò affinché prendessi un bus urbano che mi portasse alla fermata dove si trovava: attraversare la città con l'auto ci avrebbe complicato le cose e fatto perdere tempo inutilmente!

Lo vidi da lontano sotto la pensilina... scesi, mi abbracciò forte e mi baciò... tutto il male s'era annullato, di colpo!

Andammo in auto e ci dirigemmo verso il bosco, il suo bosco, quello di cui mi parlava nelle sue telefonate...

Parlammo di tutto, via via che attraversavamo posti a lui familiari mi perveniva la spiegazione dettagliata di ciò che essi avevano rappresentato per lui e io ero felice di appropriarmi di una parte nuova della sua vita dandole una collocazione geografica e visiva oltre che spazio/temporale...

Mi parlò del suo lavoro, dei progetti, degli ostacoli che aveva dovuto superare negli ultimi giorni, dello stress cui era sottoposto e, come al solito, lo incoraggiai dicendogli che credevo in lui ed ero sicura che sarebbe riuscito ad appianare tutto entro i termini...

Accostammo l'auto e scendemmo a fare una passeggiata nel bosco: i profumi e i suoni di quel bosco li porterò sempre nel cuore, così come quel braccio che mi cingeva le spalle, quegli occhi che mi scrutavano in profondità, quelle labbra che si fermavano ad assaporare le mie, quelle mani che mi esploravano donandomi la felicità di esser donna...

Come ragazzini incidemmo le nostre iniziali sulla corteccia di un albero insieme alla data: lui sarebbe stato muto testimone nel tempo del nostro travagliato amore!

Stendemmo un plaid ai piedi di quell'albero e ci abbracciammo a godere di momenti indimenticabili, col sole che filtrava tra i rami, le fronde appena mosse da un leggero venticello e i nostri corpi seminudi che si amavano...

Quindi raccogliemmo tutto e ci ritrovammo in auto a cercare un posto dove mangiar qualcosa... decidemmo di non perder tempo all'interno di un ristorante ma di far provviste con panini e bibite al seguito da consumare in un posto tranquillo dove avremmo potuto star da soli...

Mangiammo passandoci il cibo con le bocche, un'intimità mai raggiunta prima con nessun altro e con nessun'altra, ridemmo come bambini per tutte le cose buffe che ci capitavano, sognammo ad occhi aperti... Pietro aveva portato con sé la macchia fotografica e scattammo le nostre prime fote insieme con l'autoscatto: com'eravamo belli!

Poi il nostro tempo a disposizione ebbe termine e ci accingemmo a ritornare indietro...

"Non ho voglia di tornare da Simona, vorrei restare qui..."

"Mary, lo sai che non posso muovermi..."

"No, non hai capito... non ti sto chiedendo di restare con me, so che é impossibile ma... vorrei fermarmi a dormire qui, nella tua città da sola... domani potremmo rivederci e andrei via a metà mattina..."

"Non credo sia opportuno, non mi va di saperti sola in un anonimo albergo..."

"Ma che ti importa? Non sarei sola... avrei la certezza di rivederti domani e per me sarebbe un gran regalo..."

"Lo sarebbe anche per me, amore mio... ma sto male al pensiero di te sola mentre io sono a casa a dieci minuti da te... é meglio che tu vada... magari un altro dei prossimi giorni lo predisponiamo un po' come questo, lasciami fare dei calcoli..."

"Ok, come vuoi..." fu quello che dissi ma, dentro me, avrei voluto urlare, impormi...

Invece obbedii come un cagnolino fedele e remissivo, devoto al suo padroncino... ripresi il bus che mi riportò alla stazione e tornai da Simona con la gioia di aver vissuto quelle ore con Pietro e l'incapacità di comprendere il suo punto di vista: possibile che non desiderasse quanto me rendere possibile e reale qualche altra ora insieme?

 
 
 
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