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Messaggi di Aprile 2015

comportamentalista

Post n°352 pubblicato il 30 Aprile 2015 da falcoman43
Foto di falcoman43

Quando il padrone affettuoso si prodiga in cure materne oltre il tempo dovuto, egli rivela le sue insicurezze, le sue paure, quanto cioè è sprovveduto di fronte ai bisogni e ai desideri del cucciolo. L'amore non basta per crescere un cucciolo. Per crescerlo e, quindi, per educarlo occorre tenere conto del suo carattere, dei suoi desideri, delle sue inclinazioni. E specialmente del suo bisogno di diventare autonomo per realizzare il proprio progetto di cane adulto equilibrato, sicuro e felice di stare nel mondo. Come il frutto si stacca dall'albero quando è maturo, così il cucciolo deve staccarsi - a tempo debito e con la dovuta progressione - dalla madre/dal proprietario quando è maturo.

Le cure premurose che circondano il cucciolo sono cariche di amore, di un amore apprensivo a volte ossessivo, che esorbitano le contingenze dei bisogni primari, del non più necessario bisogno di protezione bensì di autonomia, che si raggiunge attraverso il distacco dalla madre/dal padrone per aprirsi alle esperienze del mondo e imparare ad affrontare gli scacchi, gli insuccessi, le frustrazioni, le delusioni che arricchiscono la mente e il cuore del cucciolo negli infiniti e imprevedibili percorsi della vita.

Il ruolo genitoriale del proprietario, invece, pervade tutto l'arco della vita del cucciolo che diviene adulto e poi vecchio, costituendo il modello relazionale primario - se non esclusivo - eludendo gli altri ruoli, quelli di cui più ha bisogno un cane non più cucciolo e non ancora vecchio: quello di alleato, di compagno, di partner. È una gabbia relazionale che apparentemente costringe il cane a vivere nella dimensione infantile, ma è solo un pregiudizio del proprietario, perché, in effetti, è una rappresentazione della relazione cane-uomo che è vissuta dal proprietario-genitore oltre l'esigenza fondamentale dello sviluppo del cucciolo, ma che invece nella realtà è sperimentata dal cane come una privazione di esperienze e di competenze, che è alla base di vari deficit psico-comportamentali, come le paure, le basse soglie di eccitabilità, l'assenza di regole sociali e di autocontrolli.

Il solo desiderio di avere un cane, l'amore con cui se ne prende cura non sono un motivo sufficiente per garantirgli agio e benessere, ci vuole rispetto e capacità di accoglienza per contrastare la tendenza a idealizzarlo, una situazione che comporta dei rischi di cui bisogna acquisire consapevolezza, se si vuole preservare il cane da sofferenze e dagli abbandoni e se si vogliono evitare le aggressioni, definite spesso inspiegabili.

L'amore narcisistico verso il proprio cane è frutto della preoccupazione di lenire le proprie ansie, di placare le insicurezze, se non il bisogno di sentirsi considerati, voluti bene. Quest’amore acceca, fa vedere un cane idealizzato e non rende possibile l'accettazione del cane reale con i suoi bisogni e con i suoi desideri. Il vero amore per il proprio cane è quello vissuto nella piena consapevolezza della sua reale dimensione psicologica, non distorto dalle false aspettative (“Il mio cane mi sarà sempre riconoscente”), dalle infondate illusioni (“Il mio cane ha morso? È una cosa impossibile”), dall'involontaria proiezione dell'inconscio (“Il mio cane ama vivere in casa”).

 
 
 

DIO

Post n°351 pubblicato il 24 Aprile 2015 da falcoman43
Foto di falcoman43

 

N.B....poi dio creò il cane per dimostrare all'uomo che esiste la fedeltà eterna.

quella che gli esseri umani non sanno e non possono dare by falcoman43...

 

abbaio - difesa, gioco, saluto, richiamo, richiesta di attenzione, avvertimento, allarme intrusi;

grugnito - (grunt) saluto, soddisfazione;

ringhio - avvertimento difensivo, minaccia, seria minaccia, gioco fisico sociale;

uggiolio - sottomissione, difesa, saluto, dolore, richiesta di attenzione (ripetuto, alta frequenza);

gemito - sottomissione, difesa, saluto, dolore, richiesta di attenzione (ripetizione meno frequente e tono molto alto);

ululato - richiamo del solitario (“Io sono qui, voi dove siete?”, unirsi a un coro);

sbattere i denti - eccitazione (gioco), difesa, minaccia;

sbuffo - (wuff) monosillabico, richiamo d’attenzione per potenziale serio pericolo;

urlo - paura estrema, durante aggressioni o stati di terrore.

 
 
 

BRUTUS

Post n°350 pubblicato il 18 Aprile 2015 da falcoman43
Foto di falcoman43

Una nuova vita si prospetta per Brutus, un bellissimo esemplare di Rottweiler residente nel Colorado, con alle spalle una storia di abbandono e sofferenza. Quando era solo un cucciolo, infatti, l’animale è stato abbandonato al freddo dai suoi padroni crudeli e senza scrupoli, ed è così che le sue zampe, ormai atrofizzate, sono state amputate senza neanche fare ricorso al veterinario. Brutus non era più in grado di camminare, fino a quando - si apprende da un articolo pubblicato su...- la sua nuova famiglia adottiva non l’ha dotato di protesi alle zampe. Questo grazie alla generosità di centinaia di persone che, toccate dalla storia triste di questo cagnolone, in pochi mesi hanno donato più di 12.000 dollari per un intervento di chirurgia per i nuovi arti artificiali, realizzati appositamente per lui da OrthoPets, una società - specializzata in protesi per gli animali. Ora Brutus, può correre liberamente e gettarsi alle spalle tutta la crudeltà subita quando ara solo un cucciolo. “Brutus - dichiara il dottor Felix, un assistente professore presso il Dipartimento di Scienze Cliniche - dimostra come si possano esplorare nuove tecnologie per trovare soluzioni".

 
 
 

TUMORI ALLA PROSTATA.

Post n°349 pubblicato il 18 Aprile 2015 da falcoman43
Foto di falcoman43

Uno studio italiano - condotto dal dipartimento di Urologia - rivela che il fiuto di alcune razze di cani può essere (quasi) infallibile nell’individuare la presenza di cancro alla prostata. In particolare, ha evidenziato come il Pastore tedesco sia preciso al 98% nello scovare questo tipo di male. La ricerca è stata effettuata con due esemplari femmina di questa razza che, annusando le urine di un paziente con tumore alla prostata e di altre persone senza patologia, sono riusciti - si apprende da un articolo pubblicato su centrometeoitaliano.it - a scovare la presenza del cancro rispettivamente con il 98,7% e 97,6% di esattezza. Dunque, soltanto usando il loro fiuto e annusando i campioni di urina di 900 uomini (360 dei quali con cancro alla prostata e 540 senza), il margine di errore è risultato estremamente basso. Gli studiosi hanno registrato con gioia questi risultati e adesso sperano in nuovi finanziamenti a sostegno di questa incredibile forma di diagnosi, già comprovata da altri studi passati e basata sulla constatazione che i cani sarebbero in grado di individuare semplicemente con il fiuto specifici composti organici volatili del tumore alla prostata che si trovano nelle urine. I nostri amici a quattro zampe in futuro potrebbero così rivelarsi molto utili nella lotta contro il cancro. 

 
 
 

CHE GENTE DI M....

Post n°348 pubblicato il 17 Aprile 2015 da falcoman43
Foto di falcoman43

L’ennesimo caso di maltrattamento riguardante i nostri amici a quattro zampe vede protagonista, questa volta, un ragazzo leccese di 25 anni, accusato di aver picchiato ripetutamente e senza alcuno scrupolo il proprio cane. Stando a quanto riportato da un articolo pubblicato su tgcom24.mediaset.it, il giovane sarebbe stato denunciato dalla polizia dopo la segnalazione di una vicina di casa che, avendo sentito numerose volte l’animale guaire in seguito alle urla del padrone, ha pensato bene di allertare il 113. Inizialmente, il 25enne - che vive con altri due ragazzi della stessa età - sembra abbia negato di possedere un cane, per poi le sue dichiarazioni essere smentite dai fatti. Gli agenti, infatti, hanno trovato nel terrazzino dell’appartamento l’animale in uno stato di salute precario: il quadrupede, infatti, presentava delle chiare ferite da taglio, probabilmente dovute da un vetro rotto, per cui è stato subito trasportato al canile municipale. Oltretutto, il giovane sarebbe stato incastrato da un video di due anni fa, in cui si vede prendere Rocky - questo il nome del quattro zampe - crudelmente a calci. Adesso il cane si trova sotto la tutela del Comune e sembra stare decisamente meglio. 

 
 
 
 
 

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Un blog di: falcoman43
Data di creazione: 12/01/2008
 

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