Creato da Myself_88 il 15/07/2007

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Be Vegetarian 3

Post n°97 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da Myself_88
 

NEW YORK - Un cambiamento epocale nell’uso di una risorsa che si dà per scontata potrebbe essere imminente. No, non si tratta di petrolio, ma di carne. Come il petrolio anche la carne è soggetta a una domanda crescente a mano a mano che le nazioni diventano più ricche e ciò ne fa salire il prezzo. E come il petrolio anche la carne è qualcosa che tutti sono incoraggiati a consumare in quantità minori. La domanda globale di carne si è letteralmente impennata negli ultimi anni, sulla scia di un benessere crescente, alimentata dal proliferare di vaste operazioni di alimentazione forzata di animali d’allevamento. Queste vere e proprie catene di montaggio della carne, che partono dalle fattorie, consumano quantità smisurate di energia, inquinano l’acqua e i pozzi, generano significative quantità di gas serra, e richiedono sempre più montagne di mais, soia e altri cereali, un fatto che ha portato alla distruzione di vaste aree delle foreste pluviali tropicali.

Proprio questa settimana il presidente brasiliano ha annunciato provvedimenti di emergenza per fermare gli incendi controllati e l’abbattimento delle foreste pluviali del Paese per creare nuovi pascoli e aree di coltura. Negli ultimi cinque mesi soltanto, ha fatto sapere il governo, sono andate perse 1.250 miglia quadrate di foreste.

Nel 1961 il fabbisogno complessivo di carne nel mondo era di 71 milioni di tonnellate. Nel 2007 si stima che sia arrivato a 284 milioni di tonnellate. Il consumo pro-capite di carne è più che raddoppiato in questo arco di tempo. Nel mondo in via di sviluppo è cresciuto del doppio, ed è raddoppiato in venti anni. Il consumo mondiale di carne si prevede che sia destinato a raddoppiare entro il 2050.


Produrre carne comporta il consumo di tali e tante risorse che è una vera impresa citarle tutte. Ma si consideri: secondo la Fao, la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, le terre destinate all’allevamento del bestiame costituiscono il 30 per cento delle terre emerse non ricoperte da ghiacci del pianeta. Questa stessa produzione di bestiame è responsabile di un quinto delle emissioni di gas serra della Terra, più di quelle emesse dai trasporti nel loro complesso. Uno studio dello scorso anno dell’Istituto nazionale di scienze dell’allevamento in Giappone ha stimato che ogni taglio di carne di manzo da un chilogrammo è responsabile dell’equivalente in termini di diossido di carbonio alle emissioni di una vettura media europea ogni 250 chilometri circa e brucia l’energia sufficiente a tenere accesa per 20 giorni una lampadina da 100 watt.

Cereali, carne e perfino energia sono collegati tra loro in un rapporto di interdipendenza che potrebbe avere spaventose conseguenze. Benché circa 800 milioni di persone di questo pianeta soffrano la fame o siano affette da malnutrizione, la maggior parte dei raccolti di mais e soia coltivati finiscono a nutrire bestiame, maiali e galline. Ciò avviene malgrado un’implicita inefficienza: per produrre le stesse calorie assimilate tramite il consumo di carni di bestiame allevato e il consumo diretto di cereali occorrono da due a cinque volte più cereali, secondo quanto afferma Rosamond Naylor, docente associato di economia all’università di Stanford. Nel caso di bestiame allevato negli Stati Uniti con cereali questo dato deve essere moltiplicato ancora per dieci. Negli Stati Uniti l’agricoltura praticata per soddisfare la domanda di carne contribuisce, secondo l’Agenzia per la Protezione Ambientale, a circa tre quarti dei problemi di qualità dell’acqua che caratterizzano i fiumi e i corsi d’acqua della nazione.

Considerato poi che lo stomaco delle bestie allevate è fatto per digerire erba e non cereali il bestiame allevato a livello industriale prospera soltanto nel senso che acquista peso rapidamente. Questo regime alimentare ha reso possibile allontanare il bestiame dal suo ambiente naturale e incoraggiare l’efficienza dell’allevamento e della macellazione in serie. È tuttavia una prassi che provoca problemi di salute tali che la somministrazione di antibiotici è da ritenersi usuale, al punto da dar vita a batteri resistenti agli antibiotici.

Questi animali nutriti a cereali contribuiscono oltre tutto a una serie di problemi sanitari tra gli abitanti più benestanti del pianeta, quali malattie cardiache, alcuni tipi di cancro e diabete. La tesi secondo cui la carne fornisce un apporto proteico è giusta, purché le quantità siano limitate. L’esortazione americana quotidiana a consumare carne - del tipo “guai a te se non mangi la bistecca” - è negativa.

Che cosa si può fare? Risposte facili non ce ne sono. Tanto per cominciare occorre una migliore gestione degli sprechi. A ciò contribuirebbe l’abolizione dei sussidi: le Nazioni Unite stimano che questi costituiscono il 31 per cento dei guadagni globali dell’agricoltura. Anche migliori tecniche di allevamento sarebbero utili. Mark W. Rosengrant, direttore della tecnologia ambientale e della produzione presso l’istituto senza fini di lucro International Food Policy Research afferma: “Occorrerebbe investire nell’allevamento e nella gestione del bestiame, per ridurre la filiera necessaria a produrre un livello qualsiasi di carne”.

E poi c’è la tecnologia. Israele e Corea sono tra i Paesi che stanno sperimentando tecniche di sfruttamento delle scorie e del letame animale per generare elettricità. Altro suggerimento utile potrebbe essere quello di far ritorno al pascolo. Mentre la domanda interna di carne è ormai uguale ovunque, la produzione industriale di bestiame è cresciuta due volte più rapidamente dei metodi di base di sfruttamento delle terre, secondo quanto risulta alle Nazioni Unite. I prezzi reali di carne bovina, di maiali e pollame si sono mantenuti costanti, forse sono perfino scesi, per 40 anni e più, anche se ora stiamo assistendo a un loro aumento di prezzo. Se i prezzi elevati non costringono a cambiare le abitudini alimentari, forse sarà tutto l’insieme - la combinazione di deforestazione, inquinamento, cambiamento del clima, carestia, malattie cardiache e crudeltà sugli animali - a incoraggiare gradualmente qualcosa di molto semplice: mangiare più vegetali e meno animali.
Nel suo studio del 2006 sull’impatto dei consumi di carne sul pianeta, intitolato “La lunga ombra del bestiame”, la Fao dice: “È motivo di ottimismo prendere atto che la domanda di prodotti animali e di servizi ambientali sono in conflitto tra loro ma possono essere riconciliate”. Gli americani, in effetti, stanno comprando sempre più prodotti eco-compatibili, scegliendo carni, uova e latticini prodotti con metodi sostenibili. Il numero dei prodotti e dei mercati di questo tipo si è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni.

Se gli attuali trend continueranno, invece, la carne diventerà una minaccia più che un’abitudine. Non diventerebbe del tutto insolito consumare carne, ma proprio come i SUV dovranno cedere il passo a vetture ibride, l’epoca dei 220 grammi al giorno di carne sarà giunta alla fine. Forse, dopotutto, non sarà poi così drammatico.
(copyright The New York Times)
(Traduzione di Anna Bissanti)

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Commenti al Post:
gianor1
gianor1 il 06/02/08 alle 14:20 via WEB
No problem...Sono vegetariano!Ciao ciao
 
 
Myself_88
Myself_88 il 06/02/08 alle 21:46 via WEB
un altro amante della carote evviva!
 
bluenauta
bluenauta il 06/02/08 alle 14:52 via WEB
farò fatica a ingoiare la bistecca stasera...:(
 
 
Myself_88
Myself_88 il 06/02/08 alle 21:46 via WEB
si e poi quando l'avrai ingoiata con fatica ti sentirai in colpa!tiè,scherzo. Bacio bluetta
 
ANDY.JAY
ANDY.JAY il 06/02/08 alle 18:36 via WEB
Niente da fà eh?... Ci stai a pensà in continuazione... e pazienza... avrò un amico vegetariano... che disgrazia... ahahhahah... scherzo amico mio... se devo essere sincero ti invidio un pò... un bacio friend
 
 
Myself_88
Myself_88 il 06/02/08 alle 21:49 via WEB
per questo fatto qua?guarda che puoi diventare vegetariano pure tu ;P :) Bacio andy ps so che non è facile
 
   
ANDY.JAY
ANDY.JAY il 07/02/08 alle 16:52 via WEB
Non ce la faccio Fra... la bistecca è la bistecca... a volte ne sento proprio la mancanza... stile obelix.. dici che potrebbe diventare vegetariano uno come Obelix??? ahahhahaha
 
     
Myself_88
Myself_88 il 07/02/08 alle 20:48 via WEB
ciao andy,sai che domani sono a verona con amo per lavoro? Bacio Obelix!
 
msl86
msl86 il 06/02/08 alle 21:31 via WEB
Sei vegetariano!? E quale sarebbe il problema? Eheheh... Vado a mangiarmi una fettina di carne va.. uahahaah... ;)
 
 
Myself_88
Myself_88 il 06/02/08 alle 21:50 via WEB
si si vai pure.
 
April_in_Paris
April_in_Paris il 07/02/08 alle 08:44 via WEB
Buongiorno.
In teoria nessun cambiamento delle nostre abitudini dovrebbe apparirci traumatico s’è volto a un miglioramento della qualità della vita e al risanamento delle pietose condizioni del nostro pianeta. Ahimè le cose non vanno mai così, però. Vuoi perché modificare il substrato culturale è sempre un’impresa difficile, vuoi perché l’industria alimentare non è ancora in grado di evolversi verso una radicale, brillante trasformazione. Gli interessi economici che ruotano attorno al mercato della carne sono ancora elevati e nessuno, in questo momento, ci vuol proprio rinunciare.

Have a nice day :)
 
 
Myself_88
Myself_88 il 07/02/08 alle 20:48 via WEB
Bel commento,dico solo questo compaesana.
 
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