DALAI LAMA
Ci sono molte discrepanze tra come le cose appaiono e come sono in realtà. Una cosa non permanente può sembrare permanente. Anche le fonti di dolore, come gli eccessi alimentari, la sigaretta, la vita di coppia, talvolta paiono fonti di piacere, ma a lungo andare non lo sono affatto. Ciò che in ultima analisi porta alla sofferenza non viene visto per quello che è davvero, ma viene scambiato per una via verso la felicità. Sebbene vogliamo la felicità, a causa dell'ignoranza non sappiamo come ottenerla; sebbene non vogliamo il dolore, a causa della comprensione erronea di ciò che lo causa ci adoperiamo per ottenere proprio le cause del dolore.
Leggi qui.Tenzin Giatso
Messaggi di Giugno 2017
Oggi sarà staccata la spina a Charlie, quel bambino, al quale medici avevano diagnosticato una grave malattia, incurabile, inguaribile, che gli provoca tante sofferenze e che può solo progredire. I genitori avrebbero voluto curarlo, magari portandolo negli USA, per provare una cura sperimentale, ma niente da fare, il piccolo dovrà morire, lasciando i suoi genitori nella più grande disperazione. Ma io mi chiedo: chi può decidere di lasciar morire un bambino o di tentare il tutto per tutto per farlo vivere, pur avendo una malattia inguaribile, ma non incurabile? Chi, se non i genitori, possono decidere? Un adulto può lasciarsi morire, rifiutando le cure, ma un bambino? Chi decide per lui? Oggi lascerà per sempre questo mondo e le sue sofferenze avranno fine, ma non finiranno per i suoi genitori, no, per loro rimarrà un dolore insanabile, inguaribile e incurabile. Addio piccolo.
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Post n°4124 pubblicato il 28 Giugno 2017 da grazia.pv
Quando ci si ostina a voler comprendere qualcuno che non vuole capire, che cosa significa? Possibile che tocchi sempre ad una parte sola, mentre l'altra pensa solo ai propri bisogni e non si curi di quelli dell'altra persona? Possibile che la moglie (l'infermiera) non possa avere giorni no, stare male, aver bisogno di un sostegno, anche solo morale, ma che si faccia in quattro per sostenere l'altro? Perchè? E se la suddetta lo lasciasse cuocere nel suo brodo, non lo aiutasse più e pensasse di più a sè stessa? In quel caso passerebbe per una persona cattiva, certo, se non peggio.
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Ci vuole più coraggio a togliere la vita a qualcuno o a togliersi la vita? Me lo chiedo ogni volta che sento certe notizie raccapriccianti, come quella di oggi di quel ragazzo che, alla vigilia del processo a suo carico, per aver provocato la morte di Luca Varani, si è tolto la vita; non so se provare pietà anche per lui, ma la vita è vita per tutti, per la vittima e per il suo carnefice. Infatti la mamma del povero Luca è scoppiata a piangere, niente potrà più ridarle suo figlio e non credo che abbia voluto questa fine per il suo carnefice. Resta il fatto che, chi ha il coraggio di togliersi la vita, abbia fondamentalmente una grande fragilità, ma chi toglie la vita a qualcun altro, lo faccia perchè in preda di alcool o droghe, o sia folle di suo. Certo che ogni giorno sentiamo notizie di questo tipo; tutti alcolizzati, drogati o folli? |
Post n°4122 pubblicato il 14 Giugno 2017 da grazia.pv
L'unica cosa che apprezzo dell'estate è la possibilità di asciugare i capelli sul balcone, per il resto non sopporto il caldo e il sole. E pensare che una volta mi mettevo con un asciugamano e mi crogiolavo come una lucertola. Se lo faccio adesso, come minimo mi sento male. Buona estate a tutti! |
Post n°4121 pubblicato il 13 Giugno 2017 da grazia.pv
Scrivo solo due righe, come mi è stato suggerito, questo cambiamento non mi piace per niente, ma tant'è, ci sono tante cose che non piacciono, ma bisogna adeguarsi. Buona serata a chi passerà. |
Inviato da: cassetta2
il 28/04/2020 alle 17:00
Inviato da: sanvass
il 13/03/2019 alle 09:56
Inviato da: SEMPLICE.E.DOLCE
il 10/01/2019 alle 12:48
Inviato da: SEMPLICE.E.DOLCE
il 23/12/2018 alle 21:33
Inviato da: SEMPLICE.E.DOLCE
il 21/12/2018 alle 10:09