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NON E' UN PROBLEMA DI QUOTE ROSA

Post n°27 pubblicato il 28 Giugno 2014 da IsolaRizzaInforma

In seguito agli articoli apparsi ieri, oggi vi proponiamo le osservazioni pervenuteci di un lettore in merito a quanto pubblicato.

 

Nelle facoltà e diritti di libero cittadino vorrei esporre alcune mie opinioni su alcuni passaggi contenuti nell’articolo di Isola Rizza Insieme “Consiglio Comunale del 19 Giugno: la nostra risposta”.
Il primo punto che mi permetto di commentare, riguarda l’accusa rivolta alla maggioranza di aver violato una legge dello Stato, e precisamente la legge n.56/14 secondo cui Per i comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, la legge n. 56/14 al comma 137 dell'art. 1, ha previsto una percentuale precisa a garanzia della parità di genere nelle giunte, pari al 40%.

Ciò è vero, ma la Prefettura di Venezia, così come altre, precisa che:

Al riguardo, in base al principio generale che, nelle ipotesi in cui l'ordinamento non ha inteso annoverare il sindaco, nel quorum richiesto, lo ha espressamente indicato usando la formula "senza computare a tal fine il sindaco" e secondo prevalente giurisprudenza, si è indotti a ritenere che sia legittimo includere nel calcolo degli assessori anche il sindaco, a garanzia della rappresentanza di genere.

Per completezza, si soggiunge che occorre lo svolgimento da parte del sindaco di una preventiva e necessaria attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioniassessorili da parte di persone di entrambi i generi.


Laddove non sia possibile occorre un'adeguata motivazione sulle ragioni della mancata applicazione del principio di pari opportunità.


Nel caso in cui lo statuto comunale non preveda la figura dell'assessore esterno e il consiglio comunale sia composto da una rappresentanza di un unico genere, per la piena attuazione del citato principio di pari opportunità si dovrà procedere alle opportune modifiche statutarie che, comunque, sono rimesse alla autonoma valutazione dell'ente.

La lista di minoranza, sostiene inoltre che le motivazioni date al riguardo siano “poco coerenti” perché i candidati si sono presi un impegno nei confronti dei cittadini sapendo cosa significasse in termini di tempo.

E’ legittimo polemizzare e rientra nei diritti politici, ma ritengo sia un argomento sterile, demagogico e paradossalmente incoerente con quanto vorrebbe rappresentare Isola Rizza Insieme, e cioè la famiglia.
Il simbolo che li rappresenta è un pittogramma della famiglia (preso da google immagini/famiglia), quindi si deduce che
per essa abbiano un’attenzione particolare. Ebbene, il paradosso è che si accusa di incoerenza la maggioranza perché si ritiene abbia violato la legge sulle pari opportunità in giunta, quindi indirettamente si accusano di incoerenza le donne consigliere che per motivi di famiglia e di lavoro hanno preferito rimanere in consiglio, ma non avere incarichi onerosi come può essere quello di giunta. Detto in altri termini, la lista di minoranza che nel programma elettorale ha messo ai primi posti famiglia e lavoro ora accusa le consigliere elette in maggioranza di essere incoerenti perché nella loro scala dei valori vengono prima famiglia e lavoro, e poi l’azione amministrativa su mandato dei cittadini.

 

Andrebbe detto anche che i cittadini hanno votato per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale, non per le percentuali dei sessi in giunta e perciò le donne sedute in consiglio hanno tutto il diritto di anteporre i propri impegni familiari e di lavoro rispetto ad un impegno oneroso qual è quello di essere in giunta.

Inoltre, il comma in questione a mio parere ha un sottofondo profondamente ideologico che trova radici nel femminismo. L’evoluzione del femminismo è il genderismo secondo cui non siamo solo maschi e femmine ma addirittura di 56 generi diversi, perciò è ipotizzabile che ora si discute sulle cosiddette “quote rosa” e tra qualche anno si discuterà di “quote viola” e poi magari arriveremo al punto che si discuterà anche di “quote animali”. Pur estremizzando, voglio dire che se la lista Isola Rizza Insieme vuole mantenersi fedele a questo comma ideologico, magari facendo qualche ricorso nel nome delle fantomatiche pari opportunità, deve ammettere di essere in contrasto con l’idea di famiglia e di persona che, almeno dal punto di vista simbolico e del programma elettorale, intende promuovere.

 

 

Un terzo punto critico, che rivela l’impostazione demagogica della polemica, lo riscontro negli eletti in Consiglio: paradossalmente la maggioranza ha il 44,4% di donne (Sindaco compreso, il 37,5% senza) mentre la minoranza ha solamente il 25% di presenza femminile tra i banchi dell’opposizione. Mi viene quindi da dire che per fedeltà al principio della parità di genere a loro tanto caro almeno un loro consigliere dovrebbe dimettersi per lasciar spazio a qualche donna. Qualche maschio di minoranza è disposto a dimettersi nel nome del 40% sancito da una legge dello Stato?

 

Vorrei poi puntualizzare sull’invito a rivedere i concetti di “politica” e “democrazia”, soprattutto dal momento che la lista Isola Rizza Insieme si arrabbia perché accusata di polemiche solo per aver fatto domande e portato dubbi sulla correttezza di alcune decisioni.
Quale concetto di democrazia e politica era sotteso quando le domande e i dubbi sollevati dal sottoscritto sono stati oggetto di minacce? Quale concetto di democrazia e politica è sotteso nella pretesa di definirmi
bambino ipocritaritenendo che questa non sia unoffesa?

Il mio invito, a conclusione di questo articolo, è quello di pensare meno su quale cavillo legislativo potrebbe cadere la maggioranza, e di più sull’elaborazione di proposte concrete, condivisibili o meno, atte per migliorare la qualità della vita perché i problemi di Isola Rizza, e della Nazione, non sono di certo le “quote rosa”.

Infine una precisazione: le presenti dichiarazioni sono frutto delle mie riflessioni, alle spalle non c’è nessun consigliere o potere occulto che mi paga o incita a scrivere, pertanto le opinioni contenute sono espressione delle mie idee e non di altri.

Firmato Diego Marchiori

 
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